Dieci anni di didattica svolti nel laboratorio del corso di Restauro architettonico del V anno, nelle tesi di laurea della medesima materia e nel laboratorio di progettazione del Master europeo di Restauro architettonico e recupero edilizio, urbano, ambientale, hanno impegnato almeno due generazioni di studenti di architettura a progettare brani della città storica scomparsi dopo il 1870, a seguito della modernizzazione urbanistica di Roma che accompagna l’insediamento della capitale. Partendo dai dati del catasto urbano del 1824, dai libri delle case, dai rilievi ordinati all’esproprio, da altre carte d’archivio, dalle vedute e dalle immagini fotografiche, gli studenti sono stati guidati a ricreare edifici ed ambienti sacrificati nell’epoca delle grandi e piccole demolizioni del XIX e del XX secolo. Lo scopo del nostro scritto è quello di rendere noto la mole di progetti relativi alla città di Roma che si sono accumulati nel corso dell’esperienza didattica. Si tratta della ricostruzione virtuale, cartacea ed informatica di una Roma sparita che conferisce una vivida concretezza al programma per il recupero della bellezza della città che il medesimo Paolo Marconi, coordinatore di questa attività didattica, va perseguendo con tenacia. I brani di città in tal modo ricostruiti mostrano il raggiungimento di un elevato grado di integrazione della progettazione urbana con il linguaggio tecnologico e formale dell’arte di costruire pre-moderna.

Ten years of teaching carried out in the workshop of Architectural Restoration, during the fifth year in the Faculty of Architecture, in the final thesis on the same subject and in during design workshop of the mester “Architectural Restoration and Recovery of the beauty of historic town centers”, have committed at least two generations of students architecture to design pieces of the historic town disappeared after 1870, following the urban modernization Rome, that goes with the establishment of Rome as capital city. Starting from the urban land register of the 1824, from the “Libri delle case” (Books of the buildings), from the reliefs devoted to expropriation, from other archival records, from the views and photographs, from the views and photographic images, the students have been leaded to restore builds and rooms sacrificed at the time of the large and small demolitions of the XIX and XX century. The core meaning of this paper is to show the size of the projects about Rome, that have build up during the teaching experience. It's about the virtual restoration, papery and data processing of a disappeared Rome that give a vivid concrete form to the program of the recovery of town's beauty that, the same Paolo Marconi, coordinator of this teaching program, follows up with tenacity. The town's parts so restored show the attainment of an high level of integration between urban planning and technological and formal language of the pre-modern art of building.

Giovanetti, F., Zampilli, M. (2006). Roma da ricostruire. Le ripe del Tevere. RICERCHE DI STORIA DELL'ARTE(89/2006), 46-66.

Roma da ricostruire. Le ripe del Tevere

ZAMPILLI, MICHELE
2006-01-01

Abstract

Ten years of teaching carried out in the workshop of Architectural Restoration, during the fifth year in the Faculty of Architecture, in the final thesis on the same subject and in during design workshop of the mester “Architectural Restoration and Recovery of the beauty of historic town centers”, have committed at least two generations of students architecture to design pieces of the historic town disappeared after 1870, following the urban modernization Rome, that goes with the establishment of Rome as capital city. Starting from the urban land register of the 1824, from the “Libri delle case” (Books of the buildings), from the reliefs devoted to expropriation, from other archival records, from the views and photographs, from the views and photographic images, the students have been leaded to restore builds and rooms sacrificed at the time of the large and small demolitions of the XIX and XX century. The core meaning of this paper is to show the size of the projects about Rome, that have build up during the teaching experience. It's about the virtual restoration, papery and data processing of a disappeared Rome that give a vivid concrete form to the program of the recovery of town's beauty that, the same Paolo Marconi, coordinator of this teaching program, follows up with tenacity. The town's parts so restored show the attainment of an high level of integration between urban planning and technological and formal language of the pre-modern art of building.
2006
Dieci anni di didattica svolti nel laboratorio del corso di Restauro architettonico del V anno, nelle tesi di laurea della medesima materia e nel laboratorio di progettazione del Master europeo di Restauro architettonico e recupero edilizio, urbano, ambientale, hanno impegnato almeno due generazioni di studenti di architettura a progettare brani della città storica scomparsi dopo il 1870, a seguito della modernizzazione urbanistica di Roma che accompagna l’insediamento della capitale. Partendo dai dati del catasto urbano del 1824, dai libri delle case, dai rilievi ordinati all’esproprio, da altre carte d’archivio, dalle vedute e dalle immagini fotografiche, gli studenti sono stati guidati a ricreare edifici ed ambienti sacrificati nell’epoca delle grandi e piccole demolizioni del XIX e del XX secolo. Lo scopo del nostro scritto è quello di rendere noto la mole di progetti relativi alla città di Roma che si sono accumulati nel corso dell’esperienza didattica. Si tratta della ricostruzione virtuale, cartacea ed informatica di una Roma sparita che conferisce una vivida concretezza al programma per il recupero della bellezza della città che il medesimo Paolo Marconi, coordinatore di questa attività didattica, va perseguendo con tenacia. I brani di città in tal modo ricostruiti mostrano il raggiungimento di un elevato grado di integrazione della progettazione urbana con il linguaggio tecnologico e formale dell’arte di costruire pre-moderna.
Giovanetti, F., Zampilli, M. (2006). Roma da ricostruire. Le ripe del Tevere. RICERCHE DI STORIA DELL'ARTE(89/2006), 46-66.
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