Lectura held at the Casa di Dante in Rome in 2010. The author divides the canto in three parts. The first part, dedicated to the encounter between Dante and the three florentine sodomites, is connected to Dante’s poetic memory of the Aeneid. The author underlines how the topic of mercy that Dante the character feels towards the sinners comes with this episode to an end; how in Dante’s soul raises a contrast between the empathy for sinners’ condition and the fear of the punishment, represented through the topos of quarrel; how the rhetoric figures prevailing in this episode are ordo artificialis and oppositions. The topography of the second part of the canto is put in relationship with the places Dante went through during his exile. Finally - after having mentioned the different interpretations of the controversial episode in which Vergil throws a cord in the abyss -the author emphasizes the fact that the last part of the canto is filled with nautical metaphors, remembering that thay are also used in other important passages of the poem.

Testo della lectura tenuta alla Casa di Dante in Roma l’11 aprile 2010. Divide il canto in tre parti. La prima, quella dell’incontro tra Dante e i tre sodomiti fiorentini, è ricondotta alla memoria di alcuni episodi dell’Eneide: l’autore sottolinea come il tema della pietà che Dante personaggio prova per i peccatori si esaurisca in questo incontro, evidenzia il contrasto sorto nell’anima del pellegrino tra un sentimento di condivisione del loro destino e la paura generata dalla visione della loro pena, espresso attraverso il topos della contesa, rileva la prevalenza retorica di ordo artificialis e antitesi. Della notazione topografica che segna la seconda parte del canto si ricorda come essa corrisponda a un passaggio dell’esilio di Dante. Infine, dopo aver ripercorso le varie interpretazioni del controverso episodio del lancio della corda da parte di Virgilio, l’autore evidenzia le prolungate metafore nautiche che costellano il finale del canto, che accomunano questo passaggio ai punti di maggior tensione metaletteraria del poema in cui esse sono sempre usate.

Marcozzi, L. (2013). Dante, la paura e il dolore: lettura di Inferno XVI. L'ALIGHIERI, 41 N.S., 83-114.

Dante, la paura e il dolore: lettura di Inferno XVI

MARCOZZI, LUCA
2013-01-01

Abstract

Lectura held at the Casa di Dante in Rome in 2010. The author divides the canto in three parts. The first part, dedicated to the encounter between Dante and the three florentine sodomites, is connected to Dante’s poetic memory of the Aeneid. The author underlines how the topic of mercy that Dante the character feels towards the sinners comes with this episode to an end; how in Dante’s soul raises a contrast between the empathy for sinners’ condition and the fear of the punishment, represented through the topos of quarrel; how the rhetoric figures prevailing in this episode are ordo artificialis and oppositions. The topography of the second part of the canto is put in relationship with the places Dante went through during his exile. Finally - after having mentioned the different interpretations of the controversial episode in which Vergil throws a cord in the abyss -the author emphasizes the fact that the last part of the canto is filled with nautical metaphors, remembering that thay are also used in other important passages of the poem.
2013
Testo della lectura tenuta alla Casa di Dante in Roma l’11 aprile 2010. Divide il canto in tre parti. La prima, quella dell’incontro tra Dante e i tre sodomiti fiorentini, è ricondotta alla memoria di alcuni episodi dell’Eneide: l’autore sottolinea come il tema della pietà che Dante personaggio prova per i peccatori si esaurisca in questo incontro, evidenzia il contrasto sorto nell’anima del pellegrino tra un sentimento di condivisione del loro destino e la paura generata dalla visione della loro pena, espresso attraverso il topos della contesa, rileva la prevalenza retorica di ordo artificialis e antitesi. Della notazione topografica che segna la seconda parte del canto si ricorda come essa corrisponda a un passaggio dell’esilio di Dante. Infine, dopo aver ripercorso le varie interpretazioni del controverso episodio del lancio della corda da parte di Virgilio, l’autore evidenzia le prolungate metafore nautiche che costellano il finale del canto, che accomunano questo passaggio ai punti di maggior tensione metaletteraria del poema in cui esse sono sempre usate.
Marcozzi, L. (2013). Dante, la paura e il dolore: lettura di Inferno XVI. L'ALIGHIERI, 41 N.S., 83-114.
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