Standards and codes of ethics, including the Social Accountability 8000 International Standard (SA8000), are considered as mechanisms of self-regulation and they are promoted to encourage the development of socially responsible practices. Scholars debate whether their adoption actually certifies the social responsible behaviors of firms or may be akin to window dressing: certification does not correspond to real responsible actions or, even, may conceal misconducts. Elements of this debate can be found in the recent literature on Small and Medium-sized Enterprises (SMEs) and Corporate Social Responsibility (CSR). Some authors push SMEs to adopt formalized practices of CSR in order to exploit their benefits in term of business. On the other side, other authors consider the formalization of SMEs social behaviors in contradiction with the informal nature and entrepreneurial character of SMEs and emphasize its counterproductive effects on the internal management (increase in costs, difficulties, structural rigidities). The paper presents the results of a study on Italian PMI that were SA8000 certified at 30 June 2011 (response rate of 29,6%). The results of the study aim to provide a contribution to the current debate, investigating motivations, behaviors and assessments provided by the SMEs that have actually implemented social certification tools.

Standard sociali e codici etici sono considerati strumenti di autogoverno volontario da parte delle imprese e vengono promossi per incentivare lo sviluppo di azioni socialmente responsabili. In letteratura ci si interroga se la loro adozione possa essere considerata un’attestazione dell’impegno sociale dell’impresa o se gli standard si prestino ad adozioni “simboliche”, di pura facciata, non corrispondenti ad azioni effettivamente responsabili o, ancor peggio, dirette a nascondere comportamenti illeciti. Elementi di questo dibattito si ritrovano anche nella recente letteratura su piccole e medie imprese (PMI) e responsabilità sociale. Da un lato, si collocano coloro che spingono le piccole e medie imprese ad adottare pratiche formalizzate di responsabilità sociale ai fini di sfruttarne i vantaggi sul piano del business; dall’altro, c’è chi vede nella formalizzazione dei comportamenti sociali della piccola impresa una pratica contraddittoria rispetto all’informalità che caratterizza la piccola dimensione e ne sottolinea gli effetti controproducenti sulla piano della gestione interna (aumento di costi, difficoltà, rigidità strutturali). Questo contributo presenta i risultati di un indagine condotta nell’universo delle PMI italiane che hanno ottenuto la certificazione SA8000 al 30 giugno 2011 (tasso di risposta 29,6%). L’obiettivo è di approfondire motivazioni, comportamenti e valutazioni espresse dalle imprese che hanno intrapreso il percorso di certificazione. I risultati dell’indagine si propongono di fornire un contributo al dibattito in corso, a partire dalle valutazioni di coloro che hanno utilizzato nel concreto lo strumento di certificazione sociale.

Albano, V., Marchiori, M., Scalia, E. (2012). Pratiche di responsabilità sociale nelle PMI certificate: Un’indagine sulla SA8000 in Italia. IMPRESA PROGETTO, 2, 1-32.

Pratiche di responsabilità sociale nelle PMI certificate: Un’indagine sulla SA8000 in Italia

MARCHIORI, Michela;
2012-01-01

Abstract

Standards and codes of ethics, including the Social Accountability 8000 International Standard (SA8000), are considered as mechanisms of self-regulation and they are promoted to encourage the development of socially responsible practices. Scholars debate whether their adoption actually certifies the social responsible behaviors of firms or may be akin to window dressing: certification does not correspond to real responsible actions or, even, may conceal misconducts. Elements of this debate can be found in the recent literature on Small and Medium-sized Enterprises (SMEs) and Corporate Social Responsibility (CSR). Some authors push SMEs to adopt formalized practices of CSR in order to exploit their benefits in term of business. On the other side, other authors consider the formalization of SMEs social behaviors in contradiction with the informal nature and entrepreneurial character of SMEs and emphasize its counterproductive effects on the internal management (increase in costs, difficulties, structural rigidities). The paper presents the results of a study on Italian PMI that were SA8000 certified at 30 June 2011 (response rate of 29,6%). The results of the study aim to provide a contribution to the current debate, investigating motivations, behaviors and assessments provided by the SMEs that have actually implemented social certification tools.
2012
Standard sociali e codici etici sono considerati strumenti di autogoverno volontario da parte delle imprese e vengono promossi per incentivare lo sviluppo di azioni socialmente responsabili. In letteratura ci si interroga se la loro adozione possa essere considerata un’attestazione dell’impegno sociale dell’impresa o se gli standard si prestino ad adozioni “simboliche”, di pura facciata, non corrispondenti ad azioni effettivamente responsabili o, ancor peggio, dirette a nascondere comportamenti illeciti. Elementi di questo dibattito si ritrovano anche nella recente letteratura su piccole e medie imprese (PMI) e responsabilità sociale. Da un lato, si collocano coloro che spingono le piccole e medie imprese ad adottare pratiche formalizzate di responsabilità sociale ai fini di sfruttarne i vantaggi sul piano del business; dall’altro, c’è chi vede nella formalizzazione dei comportamenti sociali della piccola impresa una pratica contraddittoria rispetto all’informalità che caratterizza la piccola dimensione e ne sottolinea gli effetti controproducenti sulla piano della gestione interna (aumento di costi, difficoltà, rigidità strutturali). Questo contributo presenta i risultati di un indagine condotta nell’universo delle PMI italiane che hanno ottenuto la certificazione SA8000 al 30 giugno 2011 (tasso di risposta 29,6%). L’obiettivo è di approfondire motivazioni, comportamenti e valutazioni espresse dalle imprese che hanno intrapreso il percorso di certificazione. I risultati dell’indagine si propongono di fornire un contributo al dibattito in corso, a partire dalle valutazioni di coloro che hanno utilizzato nel concreto lo strumento di certificazione sociale.
Albano, V., Marchiori, M., Scalia, E. (2012). Pratiche di responsabilità sociale nelle PMI certificate: Un’indagine sulla SA8000 in Italia. IMPRESA PROGETTO, 2, 1-32.
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