Il presente contributo analizza in prospettiva evolutiva il tema della disciplina della prescrizione nel sistema italo-comunitario delle fonti. L’idea di fondo è che l’istituto della prescrizione oggi resta sospeso, da un lato, tra esigenze di certezza, dall’altro lato, altresì e in misura sempre maggiore, tra bisogni di giustizia sostanziale e di equità del caso concreto. Proprio la progressiva riconduzione della prescrizione al tema fondamentale del rapporto giuridico, valorizzando segnatamente il profilo funzionale degli interessi e la configurazione di una pluralità di statuti della prescrizione, convalidano il convincimento che anche l’istituto in parola attraversa oggi quella stagione di “crisi della fattispecie” già riferita dalla civilistica italiana alla materia dei contratti. Ne consegue la necessità – in attesa di una riforma organica del legislatore interno – di risolvere i singoli problemi della prescrizione, prendendo altresì spunto dalla giurisprudenza comunitaria, attraverso il canone della ragionevolezza e la tecnica del bilanciamento di interessi. Ciò comporta il dare atto che il tradizionale “effetto estintivo” della prescrizione cede lentamente il passo al c.d. “effetto debole o preclusivo” dell’istituto, il quale assume propriamente, come di recente è stato opportunamente posto in luce, la connotazione di un rimedio civile del nostro sistema normativo, ovvero di una tecnica di difesa del privato. Occorre quindi verificare, di volta in volta e ancora sull’esempio delle decisioni dei giudici europei, non tanto se i termini di prescrizione o di decadenza riguardino l’estinzione del diritto o l’improponibilità dell’azione, ma se in concreto essi elidano il principio secondo il quale non ha senso riconoscere un diritto se non si concede a monte un rimedio effettivo, laddove l’effettività della tutela rimediale presuppone che, entro margini ragionevoli, sia sempre possibile accedere ad una Corte e che vi sia dunque una considerazione del merito della controversia.

Longobucco, F. (2012). La prescrizione come "rimedio civile": profili di ragionevolezza dell'istituto. I CONTRATTI(11), 947-955.

La prescrizione come "rimedio civile": profili di ragionevolezza dell'istituto

LONGOBUCCO, FRANCESCO
2012-01-01

Abstract

Il presente contributo analizza in prospettiva evolutiva il tema della disciplina della prescrizione nel sistema italo-comunitario delle fonti. L’idea di fondo è che l’istituto della prescrizione oggi resta sospeso, da un lato, tra esigenze di certezza, dall’altro lato, altresì e in misura sempre maggiore, tra bisogni di giustizia sostanziale e di equità del caso concreto. Proprio la progressiva riconduzione della prescrizione al tema fondamentale del rapporto giuridico, valorizzando segnatamente il profilo funzionale degli interessi e la configurazione di una pluralità di statuti della prescrizione, convalidano il convincimento che anche l’istituto in parola attraversa oggi quella stagione di “crisi della fattispecie” già riferita dalla civilistica italiana alla materia dei contratti. Ne consegue la necessità – in attesa di una riforma organica del legislatore interno – di risolvere i singoli problemi della prescrizione, prendendo altresì spunto dalla giurisprudenza comunitaria, attraverso il canone della ragionevolezza e la tecnica del bilanciamento di interessi. Ciò comporta il dare atto che il tradizionale “effetto estintivo” della prescrizione cede lentamente il passo al c.d. “effetto debole o preclusivo” dell’istituto, il quale assume propriamente, come di recente è stato opportunamente posto in luce, la connotazione di un rimedio civile del nostro sistema normativo, ovvero di una tecnica di difesa del privato. Occorre quindi verificare, di volta in volta e ancora sull’esempio delle decisioni dei giudici europei, non tanto se i termini di prescrizione o di decadenza riguardino l’estinzione del diritto o l’improponibilità dell’azione, ma se in concreto essi elidano il principio secondo il quale non ha senso riconoscere un diritto se non si concede a monte un rimedio effettivo, laddove l’effettività della tutela rimediale presuppone che, entro margini ragionevoli, sia sempre possibile accedere ad una Corte e che vi sia dunque una considerazione del merito della controversia.
2012
Longobucco, F. (2012). La prescrizione come "rimedio civile": profili di ragionevolezza dell'istituto. I CONTRATTI(11), 947-955.
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