La regolazione degli organismi geneticamente modificati pone la questione di bilanciare la liberalizzazione degli scambi commerciali e la preservazione degli interessi socio-economici degli Stati membri. Come noto, la procedura di autorizzazione degli OGM nell’ambito dell’Unione europea incontra l’opposizione di taluni Stati membri che sono contrari alla commercializzazione e alla coltivazione di tali prodotti nei rispettivi territori. L’impasse decisione che ne deriva è determinata dalla mancanza di una percezione unitaria dei rischi connessi all’uso di tali prodotti e da un quadro normativo incentrato quasi esclusivamente sulla valutazione scientifica dei rischi. La proposta di direttiva che consente di ricondurre a livello statale le scelte sulla coltivazione di Ogm mira a realizzare un modello di governance che consenta un equilibrato coinvolgimento dell’Unione e degli Stati membri nei diversi momenti della valutazione e della gestione del rischio. Ciononostante, essa solleva alcune questioni in merito alla coerenza del quadro normativo dell’Unione e alla sua compatibilità con la rilevante normativa commerciale multilaterale. In particolare, l’elemento di maggiore problematicità attiene al grado di tolleranza del sistema in vigore verso valutazioni che esulano da considerazioni di carattere prettamente scientifico e l’effettiva efficacia di tali misure ai fini del raggiungimento degli obiettivi di tutela perseguiti dagli Stati membri.

Moschetta, T.M. (2016). LA COLTIVAZIONE DEGLI OGM TRA "FLESSIBILITA'" E "COERENZA" DEL MERCATO INTERNO DELL'UNIONE EUROPEA. RIVISTA QUADRIMESTRALE DI DIRITTO DELL’AMBIENTE(3), 120-149.

LA COLTIVAZIONE DEGLI OGM TRA "FLESSIBILITA'" E "COERENZA" DEL MERCATO INTERNO DELL'UNIONE EUROPEA

MOSCHETTA, TERESA MARIA
2016-01-01

Abstract

La regolazione degli organismi geneticamente modificati pone la questione di bilanciare la liberalizzazione degli scambi commerciali e la preservazione degli interessi socio-economici degli Stati membri. Come noto, la procedura di autorizzazione degli OGM nell’ambito dell’Unione europea incontra l’opposizione di taluni Stati membri che sono contrari alla commercializzazione e alla coltivazione di tali prodotti nei rispettivi territori. L’impasse decisione che ne deriva è determinata dalla mancanza di una percezione unitaria dei rischi connessi all’uso di tali prodotti e da un quadro normativo incentrato quasi esclusivamente sulla valutazione scientifica dei rischi. La proposta di direttiva che consente di ricondurre a livello statale le scelte sulla coltivazione di Ogm mira a realizzare un modello di governance che consenta un equilibrato coinvolgimento dell’Unione e degli Stati membri nei diversi momenti della valutazione e della gestione del rischio. Ciononostante, essa solleva alcune questioni in merito alla coerenza del quadro normativo dell’Unione e alla sua compatibilità con la rilevante normativa commerciale multilaterale. In particolare, l’elemento di maggiore problematicità attiene al grado di tolleranza del sistema in vigore verso valutazioni che esulano da considerazioni di carattere prettamente scientifico e l’effettiva efficacia di tali misure ai fini del raggiungimento degli obiettivi di tutela perseguiti dagli Stati membri.
2016
Moschetta, T.M. (2016). LA COLTIVAZIONE DEGLI OGM TRA "FLESSIBILITA'" E "COERENZA" DEL MERCATO INTERNO DELL'UNIONE EUROPEA. RIVISTA QUADRIMESTRALE DI DIRITTO DELL’AMBIENTE(3), 120-149.
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