The contribution, required by the Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio di Roma, with the various opportunities for scientific debate that occurred during the execution of works, offers a reflection on the methodological and technical renewal of the facade and the courtyard of Palazzo Farnese in Rome , to restoration completed. The specific comment on issues of restoration carried out (cleaning of the bricks wich highlights the irregular bichromatic lining, recognition of the possible traces of finish may be able to smooth the surfaces, open interpretation of original intent probably incomplete) is given on general issues that involving the criteria considered essential to the success of an architectural restoration. The core was the individuation of the best criteria for the restoration site, to be understood as a deep knowledge of the historic and material context of the original construction and of his changes over time. The possible choices for the interpretation were discussed in detail with expert historians, architects and restorers who were involved in the restoration of the single elements of the buildings. By this point of view the choice made for Palazzo Farnese, that was not to act on the incongruent lining appeared on the surface after the cleaning, due of the incompleteness of data, is the legitimate interpretation that any restoration work is required to give.

The article concludes with a call to the administration in charge of protection, to work actively to promote the comparison of data and documentary materials in a systematic way, not only to delegate the choices to the singles professional involved in the restoration works. Il contributo, richiesto dalla Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio di Roma in virtù delle diverse occasioni di confronto scientifico intervenute nel corso della realizzazione dei lavori, propone una riflessione metodologica e tecnica sul restauro della facciata e del cortile di Palazzo Farnese a Roma, a cantiere ultimato. Il commento specifico sui temi del restauro realizzato (pulitura e conseguente evidenziazione della forte irregolarità della fodera laterizia bicroma, ricognizione delle possibili tracce di finitura eventualmente capaci di regolarizzare la superficie, interpretazione aperta delle intenzionalità originarie probabilmente incompiute) è riportato a questioni di carattere generale che coinvolgono i criteri ritenuti indispensabili per la buona riuscita di un restauro architettonico. Questi sono individuati soprattutto nella messa a punto della migliore filologia possibile a servizio delle decisioni sul cantiere, da intendersi come approfondimento storico e materiale del contesto originario della costruzione e delle modifiche intervenute nel tempo. E nella successiva disamina delle possibili scelte interpretative che quella filologia può istruire, una volta discussa in dettaglio con gli esperti storici, architetti e restauratori delle singole architetture in restauro. In questo senso la scelta realizzata a Palazzo Farnese, di non intervenire sulla superficie incongruente emersa dalla pulitura, lascia giustamente in sospeso, per incompiutezza di dati, quella legittima interpretazione che ogni intervento di restauro è chiamato a dare. L’articolo si conclude con un invito all’amministrazione preposta alla tutela, a impegnarsi attivamente per favorire il confronto dei dati materiali e documentali in modo sistematico, senza delegare soltanto ai singoli responsabili dei cantieri il lungo impegno dell’esegesi.

Pallottino, E. (2006). Sui recenti restauri dei rivestimenti in cortina laterizia di palazzo Farnese. MDIR. MONUMENTIDIROMA, 1-2, 210-216.

Sui recenti restauri dei rivestimenti in cortina laterizia di palazzo Farnese

PALLOTTINO, Elisabetta
2006-01-01

Abstract

The contribution, required by the Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio di Roma, with the various opportunities for scientific debate that occurred during the execution of works, offers a reflection on the methodological and technical renewal of the facade and the courtyard of Palazzo Farnese in Rome , to restoration completed. The specific comment on issues of restoration carried out (cleaning of the bricks wich highlights the irregular bichromatic lining, recognition of the possible traces of finish may be able to smooth the surfaces, open interpretation of original intent probably incomplete) is given on general issues that involving the criteria considered essential to the success of an architectural restoration. The core was the individuation of the best criteria for the restoration site, to be understood as a deep knowledge of the historic and material context of the original construction and of his changes over time. The possible choices for the interpretation were discussed in detail with expert historians, architects and restorers who were involved in the restoration of the single elements of the buildings. By this point of view the choice made for Palazzo Farnese, that was not to act on the incongruent lining appeared on the surface after the cleaning, due of the incompleteness of data, is the legitimate interpretation that any restoration work is required to give.
2006
The article concludes with a call to the administration in charge of protection, to work actively to promote the comparison of data and documentary materials in a systematic way, not only to delegate the choices to the singles professional involved in the restoration works. Il contributo, richiesto dalla Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio di Roma in virtù delle diverse occasioni di confronto scientifico intervenute nel corso della realizzazione dei lavori, propone una riflessione metodologica e tecnica sul restauro della facciata e del cortile di Palazzo Farnese a Roma, a cantiere ultimato. Il commento specifico sui temi del restauro realizzato (pulitura e conseguente evidenziazione della forte irregolarità della fodera laterizia bicroma, ricognizione delle possibili tracce di finitura eventualmente capaci di regolarizzare la superficie, interpretazione aperta delle intenzionalità originarie probabilmente incompiute) è riportato a questioni di carattere generale che coinvolgono i criteri ritenuti indispensabili per la buona riuscita di un restauro architettonico. Questi sono individuati soprattutto nella messa a punto della migliore filologia possibile a servizio delle decisioni sul cantiere, da intendersi come approfondimento storico e materiale del contesto originario della costruzione e delle modifiche intervenute nel tempo. E nella successiva disamina delle possibili scelte interpretative che quella filologia può istruire, una volta discussa in dettaglio con gli esperti storici, architetti e restauratori delle singole architetture in restauro. In questo senso la scelta realizzata a Palazzo Farnese, di non intervenire sulla superficie incongruente emersa dalla pulitura, lascia giustamente in sospeso, per incompiutezza di dati, quella legittima interpretazione che ogni intervento di restauro è chiamato a dare. L’articolo si conclude con un invito all’amministrazione preposta alla tutela, a impegnarsi attivamente per favorire il confronto dei dati materiali e documentali in modo sistematico, senza delegare soltanto ai singoli responsabili dei cantieri il lungo impegno dell’esegesi.
Pallottino, E. (2006). Sui recenti restauri dei rivestimenti in cortina laterizia di palazzo Farnese. MDIR. MONUMENTIDIROMA, 1-2, 210-216.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11590/146328
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