Nell’ambito di una serie di saggi, che commentano le diverse sezioni di una mostra dedicata ad un’analisi mirata ad approfondire alcuni aspetti chiave legati all’arteria più significativa di Roma, dall’età repubblicana ad oggi, vengono considerati due monumenti eretti dall’imperatore Augusto a fianco dell’antica Via Lata. Si tratta dell’obelisco da Heliopolis – orologio e calendario solare – poi fatto rialzare di fronte al palazzo di Montecitorio dal pontefice Pio VI, e della scomparsa Porticus Vipsania, eretta dalla sorella del defunto M.Vipsanio Agrippa e completata da Augusto, che doveva rappresentare una vera e propria galleria di carte geografiche. Le due realizzazioni, probabilmente concepite in un unico programma celebrativo, sono collegate alla più ampia problematica nell’antichità del tempo definito (tempus, dalla stessa radice etimologica da cui derivano templum e témenos), più precisamente calcolato con la riforma del calendario di Giulio Cesare, e alle conoscenze geografiche approfondite dalle esplorazioni volute da Augusto con un ben preciso significato politico e amministrativo.

Ortolani, G. (1999). L’immagine del tempo e dello spazio nella Roma di Augusto. In S.C. D'ONOFRIO CESARE (a cura di), Via del Corso: Una strada lunga 2000 anni, catalogo della mostra (pp. 165-171). ROMA : De Luca Editori d'Arte.

L’immagine del tempo e dello spazio nella Roma di Augusto

ORTOLANI, GIORGIO
1999-01-01

Abstract

Nell’ambito di una serie di saggi, che commentano le diverse sezioni di una mostra dedicata ad un’analisi mirata ad approfondire alcuni aspetti chiave legati all’arteria più significativa di Roma, dall’età repubblicana ad oggi, vengono considerati due monumenti eretti dall’imperatore Augusto a fianco dell’antica Via Lata. Si tratta dell’obelisco da Heliopolis – orologio e calendario solare – poi fatto rialzare di fronte al palazzo di Montecitorio dal pontefice Pio VI, e della scomparsa Porticus Vipsania, eretta dalla sorella del defunto M.Vipsanio Agrippa e completata da Augusto, che doveva rappresentare una vera e propria galleria di carte geografiche. Le due realizzazioni, probabilmente concepite in un unico programma celebrativo, sono collegate alla più ampia problematica nell’antichità del tempo definito (tempus, dalla stessa radice etimologica da cui derivano templum e témenos), più precisamente calcolato con la riforma del calendario di Giulio Cesare, e alle conoscenze geografiche approfondite dalle esplorazioni volute da Augusto con un ben preciso significato politico e amministrativo.
1999
978-88-8016-310-7
Ortolani, G. (1999). L’immagine del tempo e dello spazio nella Roma di Augusto. In S.C. D'ONOFRIO CESARE (a cura di), Via del Corso: Una strada lunga 2000 anni, catalogo della mostra (pp. 165-171). ROMA : De Luca Editori d'Arte.
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