Gli argomenti affrontati in questo articolo sono relativi al tema del riconoscimento e delle validazione degli apprendimenti non formali e informali in ambito universitario. Temi a cui è dedicata la ricerca PRIN, di cui l’autrice è responsabile nazionale, e i cui presupposti teorici e metodologici vengono presentati in questo contributo. Acquisita la rilevanza del principio dell’apprendimento permanente rispetto alla possibilità di uno sviluppo democratico, sociale, culturale ed economico viene riconosciuto il valore strategico dell’integrazione tra i sistemi di istruzione, formazione e lavoro per sostanziare il diritto di ciascun individuo ad apprendere durante il corso della propria vita. In questo senso, la complentarietà degli apprendimenti formali, non formali e informali e il riconoscimento delle competenze comunque acquisite costituiscono una questione centrale delle politiche comunitarie. In riferimento al movimento di riforma dei cicli secondari europei e, al suo interno, ai principi comuni europei per la validazione degli apprendimenti non formali e informali, l’apprendimento e la valorizzazione delle competenze diventano centrali in un sistema educativo orientato al lifelong learning, che coinvolge anche le agenzie formative del ciclo secondario superiore quale è l’università. Da qui un’attenzione crescente nel mondo dell’educazione e del lavoro ai luoghi non formali e informali di apprendimento.

Alberici, A. (2009). Il riconoscimento e la validazione delle competenze professionali ed esperienziali nella formazione superiore. FOR.

Il riconoscimento e la validazione delle competenze professionali ed esperienziali nella formazione superiore

ALBERICI, Aureliana
2009-01-01

Abstract

Gli argomenti affrontati in questo articolo sono relativi al tema del riconoscimento e delle validazione degli apprendimenti non formali e informali in ambito universitario. Temi a cui è dedicata la ricerca PRIN, di cui l’autrice è responsabile nazionale, e i cui presupposti teorici e metodologici vengono presentati in questo contributo. Acquisita la rilevanza del principio dell’apprendimento permanente rispetto alla possibilità di uno sviluppo democratico, sociale, culturale ed economico viene riconosciuto il valore strategico dell’integrazione tra i sistemi di istruzione, formazione e lavoro per sostanziare il diritto di ciascun individuo ad apprendere durante il corso della propria vita. In questo senso, la complentarietà degli apprendimenti formali, non formali e informali e il riconoscimento delle competenze comunque acquisite costituiscono una questione centrale delle politiche comunitarie. In riferimento al movimento di riforma dei cicli secondari europei e, al suo interno, ai principi comuni europei per la validazione degli apprendimenti non formali e informali, l’apprendimento e la valorizzazione delle competenze diventano centrali in un sistema educativo orientato al lifelong learning, che coinvolge anche le agenzie formative del ciclo secondario superiore quale è l’università. Da qui un’attenzione crescente nel mondo dell’educazione e del lavoro ai luoghi non formali e informali di apprendimento.
2009
Alberici, A. (2009). Il riconoscimento e la validazione delle competenze professionali ed esperienziali nella formazione superiore. FOR.
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