Volcanic areas are characterized by slow and rapid vertical ground deformations due to deep thermal instabilities or the resurgence of magma bodies in delimited sectors of a volcanic edifice. Moreover volcanic areas are often the loci of both tectonic and volcanic seismicity. For these reasons, in active or quiescent volcanoes, slope instability is common and may occur as sector or flank collapses gravitationally controlled, involving large rock volumes. Volcanoes experience this type of failure when they reach high relief and oversteepening in a relatively rapid period of activity. Many morphological and structural features affecting unstable volcanic edifices subjected to instability are similar to those described as associated to DGSD (Deep-Seated Gravitational Deformation). The most common features include horseshoe-shaped craters or calderas and associated large debris avalanche deposits. Most of the Italian volcanoes, active, quiescent or dormant, show distinctive horseshoe-shaped craters opened at one end. Some of them are well known and studied features, some others have received less attention due to their state of preservation. For most cases of both categories triggers and favourable factors are still debated. This paper presents case studies of slope deformations that may potentially be classified as DGSD affecting different types of volcanoes and volcanic islands in Italy.

Le aree vulcaniche sono soggette a deformazione verticale lenta o rapida dovuta ad una instabilità indotta da processi idrotermali o dalla risorgenza di corpi intrusivi in specifici settori dell’area vulcanica o di edifici vulcanici. Per di più le aree vulcaniche sono spesso interessate da sismicità sia a scala regionale che locale. L’instabilità degli edifici vulcanici si traduce spesso in collassi guidati dalla gravità di parti o dell’intero fianco dell’edificio vulcanico a cui si associano depositi di frana di volume considerevole. I processi di collasso si verificano quando l’edificio vulcanico raggiunge altezze considerevoli, rispetto al suo diametro di base, e l’accumulo dei materiali prodotti dalle eruzioni causa un sovraccarico di peso sia sull’edifico stesso che sul substrato su cui poggia l’edificio. Molti degli aspetti morfologici e strutturali che si sviluppano come conseguenza dell’instabilità di un vulcano sono simili a quelli osservati in ambiente sedimentario e generalmente classificati come DGPV (Deformazioni Gravitative Profonde di Versante). Le strutture più comunemente associate alla deformazione dell’edifico sono aperture del cratere o delle caldere a forma di ferro di cavallo a cui spesso sono associati depositi di colate detritiche di volume significativo. Molti vulcani italiani, sia attivi che spenti o quiescenti, mostrano crateri e caldere a forma di ferro di cavallo. Alcune di queste strutture sono ormai note e ben studiate, mentre altre, per lo più relative ai vulcani più antichi, sono ancora poco conosciute e in molti casi la loro origine è ancora dibattuta. In questo lavoro, dopo un breve excursus sulle strutture di deformazione più note dei vulcani attivi italiani, come quelle della Sciara del Fuoco di Stromboli, della Valle del Bove dell’Etna, del Vesuvio e di Ischia, vengono presentate alcune strutture deformative che mostrano aspetti comparabili con le DGPV dei vulcani spenti e sottomarini delle Isole Pontine, del vulcano di Roccamonfina e del vulcano di Panarea. Nelle Isole Pontine di Ponza e Zannone, le deformazioni gravitative si sviluppano lungo piani estensionali a basso angolo che, per gli aspetti morfologici e strutturali osservati, possono essere interpretati come dovuti a stress locale indotto dall’intrusione del magma che alimentava la crescita di domi acidi sottomarini. A Ponza, questi piani, lungo cui si realizzava lo scivolamento gravitativo di masse di ialoclastiti dai fianchi dei domi in accrescimento, possono essere dovuti alla necessità di creare un equilibrio tra la progressiva iniezione del magma nella ialoclstite già depositata e lo stress gravitazionale. A Zannone, la crescita di un criptodomo portò al basculamento delle unità del basamento sedimentario che iniziarono a slittare lungo i piani di stratificazione raggiungendo le attuali posizioni stratigrafiche anomale lungo piani a basso angolo. A Roccamonfina, nell’Italia meridionale, la presenza della struttura sommitale calderica aperta verso est a forma di ferro di cavallo può essere interpretata come dovuta all’instabilità del fianco orientale del vulcano, sviluppatosi in corrispondenza di un importante elemento strutturale a carattere regionale (faglia del Monte Massico). Gli aspetti morfologici e l’entità dei volumi coinvolti nel processo di scivolamento gravitativo, sono compatibili con quelli delle DGPV. Infine, a Panarea, nell’ arcipelago delle Isole Eolie, lungo la falesia occidentale dell’isola, è visibile il nucleo interno del domo lavico. L’esposizione del cuore del domo suggerisce che il vulcano sia stato soggetto a una o più fasi di collasso del fianco occidentale. L’analisi dettagliata della falesia ha evidenziato molti aspetti morfologici generalmente associati alle deformazioni gravitative profonde di versante (DGPV) ed in particolare a quelle definite sackungs

Cimarelli, C., DE RITA, D. (2010). DEFORMAZIONI GRAVITATIVE PROFONDE IN AMBIENTE VULCANICO: ESEMPI IN VULCANI ITALIANI. GEOGRAFIA FISICA E DINAMICA QUATERNARIA, 33(2), 155-164.

DEFORMAZIONI GRAVITATIVE PROFONDE IN AMBIENTE VULCANICO: ESEMPI IN VULCANI ITALIANI

DE RITA, Donatella
2010-01-01

Abstract

Volcanic areas are characterized by slow and rapid vertical ground deformations due to deep thermal instabilities or the resurgence of magma bodies in delimited sectors of a volcanic edifice. Moreover volcanic areas are often the loci of both tectonic and volcanic seismicity. For these reasons, in active or quiescent volcanoes, slope instability is common and may occur as sector or flank collapses gravitationally controlled, involving large rock volumes. Volcanoes experience this type of failure when they reach high relief and oversteepening in a relatively rapid period of activity. Many morphological and structural features affecting unstable volcanic edifices subjected to instability are similar to those described as associated to DGSD (Deep-Seated Gravitational Deformation). The most common features include horseshoe-shaped craters or calderas and associated large debris avalanche deposits. Most of the Italian volcanoes, active, quiescent or dormant, show distinctive horseshoe-shaped craters opened at one end. Some of them are well known and studied features, some others have received less attention due to their state of preservation. For most cases of both categories triggers and favourable factors are still debated. This paper presents case studies of slope deformations that may potentially be classified as DGSD affecting different types of volcanoes and volcanic islands in Italy.
2010
Le aree vulcaniche sono soggette a deformazione verticale lenta o rapida dovuta ad una instabilità indotta da processi idrotermali o dalla risorgenza di corpi intrusivi in specifici settori dell’area vulcanica o di edifici vulcanici. Per di più le aree vulcaniche sono spesso interessate da sismicità sia a scala regionale che locale. L’instabilità degli edifici vulcanici si traduce spesso in collassi guidati dalla gravità di parti o dell’intero fianco dell’edificio vulcanico a cui si associano depositi di frana di volume considerevole. I processi di collasso si verificano quando l’edificio vulcanico raggiunge altezze considerevoli, rispetto al suo diametro di base, e l’accumulo dei materiali prodotti dalle eruzioni causa un sovraccarico di peso sia sull’edifico stesso che sul substrato su cui poggia l’edificio. Molti degli aspetti morfologici e strutturali che si sviluppano come conseguenza dell’instabilità di un vulcano sono simili a quelli osservati in ambiente sedimentario e generalmente classificati come DGPV (Deformazioni Gravitative Profonde di Versante). Le strutture più comunemente associate alla deformazione dell’edifico sono aperture del cratere o delle caldere a forma di ferro di cavallo a cui spesso sono associati depositi di colate detritiche di volume significativo. Molti vulcani italiani, sia attivi che spenti o quiescenti, mostrano crateri e caldere a forma di ferro di cavallo. Alcune di queste strutture sono ormai note e ben studiate, mentre altre, per lo più relative ai vulcani più antichi, sono ancora poco conosciute e in molti casi la loro origine è ancora dibattuta. In questo lavoro, dopo un breve excursus sulle strutture di deformazione più note dei vulcani attivi italiani, come quelle della Sciara del Fuoco di Stromboli, della Valle del Bove dell’Etna, del Vesuvio e di Ischia, vengono presentate alcune strutture deformative che mostrano aspetti comparabili con le DGPV dei vulcani spenti e sottomarini delle Isole Pontine, del vulcano di Roccamonfina e del vulcano di Panarea. Nelle Isole Pontine di Ponza e Zannone, le deformazioni gravitative si sviluppano lungo piani estensionali a basso angolo che, per gli aspetti morfologici e strutturali osservati, possono essere interpretati come dovuti a stress locale indotto dall’intrusione del magma che alimentava la crescita di domi acidi sottomarini. A Ponza, questi piani, lungo cui si realizzava lo scivolamento gravitativo di masse di ialoclastiti dai fianchi dei domi in accrescimento, possono essere dovuti alla necessità di creare un equilibrio tra la progressiva iniezione del magma nella ialoclstite già depositata e lo stress gravitazionale. A Zannone, la crescita di un criptodomo portò al basculamento delle unità del basamento sedimentario che iniziarono a slittare lungo i piani di stratificazione raggiungendo le attuali posizioni stratigrafiche anomale lungo piani a basso angolo. A Roccamonfina, nell’Italia meridionale, la presenza della struttura sommitale calderica aperta verso est a forma di ferro di cavallo può essere interpretata come dovuta all’instabilità del fianco orientale del vulcano, sviluppatosi in corrispondenza di un importante elemento strutturale a carattere regionale (faglia del Monte Massico). Gli aspetti morfologici e l’entità dei volumi coinvolti nel processo di scivolamento gravitativo, sono compatibili con quelli delle DGPV. Infine, a Panarea, nell’ arcipelago delle Isole Eolie, lungo la falesia occidentale dell’isola, è visibile il nucleo interno del domo lavico. L’esposizione del cuore del domo suggerisce che il vulcano sia stato soggetto a una o più fasi di collasso del fianco occidentale. L’analisi dettagliata della falesia ha evidenziato molti aspetti morfologici generalmente associati alle deformazioni gravitative profonde di versante (DGPV) ed in particolare a quelle definite sackungs
Cimarelli, C., DE RITA, D. (2010). DEFORMAZIONI GRAVITATIVE PROFONDE IN AMBIENTE VULCANICO: ESEMPI IN VULCANI ITALIANI. GEOGRAFIA FISICA E DINAMICA QUATERNARIA, 33(2), 155-164.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11590/154497
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact