Con il presente lavoro verranno discussi le varie funzioni che definiscono la relazione d’accudimento: • la protezione e rifugio dai pericoli, • l’incoraggiamento alla padronanza di sé, • la regolazione affettiva, • l’attribuzione di significato agli eventi. In primo luogo, il bambino ha bisogno di ritrovare nel genitore protezione e rifugio nelle difficoltà (Bowlby, 1969, 1988). In secondo luogo, il genitore favorisce nel bambino l’azione e l’esplorazione e la conseguente fiducia nelle sue capacità d’incidere con le proprie azioni e comunicazioni sull’esperienza e sulle relazioni anche di attaccamento, al fine di ristabilire l’equilibrio ogni qualvolta risulti compromesso (concetto di agency, Andrew e Reis, 2003; West e George, 2002; 2010). In terzo luogo, compito fondamentale del genitore è la regolazione affettiva: l’attaccamento è stato definito come la regolazione diadica delle emozioni (Sroufe, 1996; Schuder e Lyons-Ruth, 2004). Infine, attualmente viene sottolineata la funzione della comunicazione genitoriale al bambino di pensieri, emozioni ed intenzioni, suoi e del bambino e soprattutto la rilevanza dei commenti dei genitori sugli eventi, come convalida delle percezioni infantili, aiuto alla consapevolezza del ricordo e attribuzione di significato (Bowlby, 1988). Madri sicure comunicano su esperienze ed emozioni condivise generando nei bambini più comprensione degli eventi e rappresentazioni della memoria più dettagliate ed accessibili (Laible, 2004; Ontai e Thompson, 2002; Thompson, 2006), costituendo una base sicura psicologica (Koren-Karie et al., 2008). Verrà discusso come tali funzioni possono risultare compromesse in situazioni traumatiche.

Pallini, S. (2012). Le funzioni genitoriali e la loro compromissione nelle situazioni traumatiche. QUADERNI DI PSICOTERAPIA COGNITIVA, 30, 159-160.

Le funzioni genitoriali e la loro compromissione nelle situazioni traumatiche

PALLINI, SUSANNA
2012-01-01

Abstract

Con il presente lavoro verranno discussi le varie funzioni che definiscono la relazione d’accudimento: • la protezione e rifugio dai pericoli, • l’incoraggiamento alla padronanza di sé, • la regolazione affettiva, • l’attribuzione di significato agli eventi. In primo luogo, il bambino ha bisogno di ritrovare nel genitore protezione e rifugio nelle difficoltà (Bowlby, 1969, 1988). In secondo luogo, il genitore favorisce nel bambino l’azione e l’esplorazione e la conseguente fiducia nelle sue capacità d’incidere con le proprie azioni e comunicazioni sull’esperienza e sulle relazioni anche di attaccamento, al fine di ristabilire l’equilibrio ogni qualvolta risulti compromesso (concetto di agency, Andrew e Reis, 2003; West e George, 2002; 2010). In terzo luogo, compito fondamentale del genitore è la regolazione affettiva: l’attaccamento è stato definito come la regolazione diadica delle emozioni (Sroufe, 1996; Schuder e Lyons-Ruth, 2004). Infine, attualmente viene sottolineata la funzione della comunicazione genitoriale al bambino di pensieri, emozioni ed intenzioni, suoi e del bambino e soprattutto la rilevanza dei commenti dei genitori sugli eventi, come convalida delle percezioni infantili, aiuto alla consapevolezza del ricordo e attribuzione di significato (Bowlby, 1988). Madri sicure comunicano su esperienze ed emozioni condivise generando nei bambini più comprensione degli eventi e rappresentazioni della memoria più dettagliate ed accessibili (Laible, 2004; Ontai e Thompson, 2002; Thompson, 2006), costituendo una base sicura psicologica (Koren-Karie et al., 2008). Verrà discusso come tali funzioni possono risultare compromesse in situazioni traumatiche.
2012
Pallini, S. (2012). Le funzioni genitoriali e la loro compromissione nelle situazioni traumatiche. QUADERNI DI PSICOTERAPIA COGNITIVA, 30, 159-160.
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