The target area of the Urban Programme 1994-2000 in the Roman area is a 1000 hectares area outside the Grande Raccordo Anulare with a population of about 80.000. Social housing (Torbellamonaca) takes in some 30.000 inhabitants, and all around there are many spontaneous dwellings (Torre Angela and some minor complexes). Lack of integration between neighbourhoods is due to their different stories. The inhabitants of the spontaneous neighbourhood are there since the early 50es; they have expressed entrepreneurship spirit, strengthened social links, got a social status thanks to economical initiatives (handcrafts, tertiary…). On the other side, in the deprived area of Torbellamonaca, illegality has expressed itself as social deviancy bursting sometimes in self-destructive ways: criminality of the youngest, high rates of scholar dispersion, etc. Besides, social housing was originally appropriated by people who weren’t entitled to it and still live in it. "Good practices" carried out by Urban have been including some regeneration programmes tackling urban space here and there, job creation and economical spin-off initiatives, and ambitious community building programmes entailing everyday care and maintenance of the public goods. In conclusion, beyond the competence and professionalism of administrators and operators, the experience has shown that a new "social contract" requires a broader discussion engaging all parts within an incremental and long-term process. This condition, which may also mean a "personalization" in the relationships between community and facilitators, in the absence of intermediary bodies, could be a risk in respect of the survival of good practices beyond Urban.

L'area bersaglio prescelta nell'area romana dal Programma Urban 1994-2000 è di circa 1000 ettari, collocata al di fuori del Grande Raccordo Anulare, con una popolazione di circa 80.000 abitanti. L'edilizia sociale (Torbellamonaca) riguarda circa 30.000 abitanti, e nell’intorno vi sono insediamenti di origine spontanea (Torre Angela e alcuni complessi minori). La mancanza di integrazione tra i quartieri è dovuta alle loro diverse storie. I primi abitanti delle zone abusive si insediarono nei primi anni 50, esprimendo nel tempo uno spirito imprenditoriale che ha rafforzato i legami sociali e le iniziative economiche (artigianato, terziario ...). D'altra parte, nel quartiere di Torbellamonaca, l’illegalità si è espressa spesso come devianza sociale in forme anche-distruttive: criminalità dei più giovani, alti tassi di dispersione scolastica. Inoltre, l'edilizia sociale venne sin dall’origine in parte occupata da non aventi diritto. Le "buone pratiche" realizzate da Urban hanno riguardato alcuni programmi di rigenerazione dello spazio pubblico, la creazione di posti di lavoro e di attività economiche e ambiziosi programmi di mobilitazione della comunità che richiedono un impegno quotidiano nella cura e manutenzione dei beni pubblici. In conclusione, al di là della competenza e professionalità di amministratori e operatori, l'esperienza ha dimostrato che un nuovo "contratto sociale" richiede forme più ampie di mobilitazione di tutti gli attori in un processo incrementale e di lungo periodo. Questa condizione, che può anche significare una "personalizzazione" nei rapporti tra comunità e facilitatori, in assenza di organismi intermedi, potrebbe essere un rischio per quanto riguarda la sopravvivenza di buone pratiche al di là di Urban.

Palazzo, A.L. (2003). Geografia dei disagi e tematizzazione dei bisogni. Un caso nella periferia romana. In Città e nuovo Welfare (pp. 245-262). ROMA : Officina edizioni.

Geografia dei disagi e tematizzazione dei bisogni. Un caso nella periferia romana

PALAZZO, Anna Laura
2003-01-01

Abstract

The target area of the Urban Programme 1994-2000 in the Roman area is a 1000 hectares area outside the Grande Raccordo Anulare with a population of about 80.000. Social housing (Torbellamonaca) takes in some 30.000 inhabitants, and all around there are many spontaneous dwellings (Torre Angela and some minor complexes). Lack of integration between neighbourhoods is due to their different stories. The inhabitants of the spontaneous neighbourhood are there since the early 50es; they have expressed entrepreneurship spirit, strengthened social links, got a social status thanks to economical initiatives (handcrafts, tertiary…). On the other side, in the deprived area of Torbellamonaca, illegality has expressed itself as social deviancy bursting sometimes in self-destructive ways: criminality of the youngest, high rates of scholar dispersion, etc. Besides, social housing was originally appropriated by people who weren’t entitled to it and still live in it. "Good practices" carried out by Urban have been including some regeneration programmes tackling urban space here and there, job creation and economical spin-off initiatives, and ambitious community building programmes entailing everyday care and maintenance of the public goods. In conclusion, beyond the competence and professionalism of administrators and operators, the experience has shown that a new "social contract" requires a broader discussion engaging all parts within an incremental and long-term process. This condition, which may also mean a "personalization" in the relationships between community and facilitators, in the absence of intermediary bodies, could be a risk in respect of the survival of good practices beyond Urban.
2003
9788887570526
L'area bersaglio prescelta nell'area romana dal Programma Urban 1994-2000 è di circa 1000 ettari, collocata al di fuori del Grande Raccordo Anulare, con una popolazione di circa 80.000 abitanti. L'edilizia sociale (Torbellamonaca) riguarda circa 30.000 abitanti, e nell’intorno vi sono insediamenti di origine spontanea (Torre Angela e alcuni complessi minori). La mancanza di integrazione tra i quartieri è dovuta alle loro diverse storie. I primi abitanti delle zone abusive si insediarono nei primi anni 50, esprimendo nel tempo uno spirito imprenditoriale che ha rafforzato i legami sociali e le iniziative economiche (artigianato, terziario ...). D'altra parte, nel quartiere di Torbellamonaca, l’illegalità si è espressa spesso come devianza sociale in forme anche-distruttive: criminalità dei più giovani, alti tassi di dispersione scolastica. Inoltre, l'edilizia sociale venne sin dall’origine in parte occupata da non aventi diritto. Le "buone pratiche" realizzate da Urban hanno riguardato alcuni programmi di rigenerazione dello spazio pubblico, la creazione di posti di lavoro e di attività economiche e ambiziosi programmi di mobilitazione della comunità che richiedono un impegno quotidiano nella cura e manutenzione dei beni pubblici. In conclusione, al di là della competenza e professionalità di amministratori e operatori, l'esperienza ha dimostrato che un nuovo "contratto sociale" richiede forme più ampie di mobilitazione di tutti gli attori in un processo incrementale e di lungo periodo. Questa condizione, che può anche significare una "personalizzazione" nei rapporti tra comunità e facilitatori, in assenza di organismi intermedi, potrebbe essere un rischio per quanto riguarda la sopravvivenza di buone pratiche al di là di Urban.
Palazzo, A.L. (2003). Geografia dei disagi e tematizzazione dei bisogni. Un caso nella periferia romana. In Città e nuovo Welfare (pp. 245-262). ROMA : Officina edizioni.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11590/158730
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