Lo studio comparato del diritto amministrativo è tradizionalmente meno sviluppato rispetto a quello del diritto costituzionale e privato, in ragione del fatto che il diritto amministrativo si pone come diritto suscettibile di minacciare sia le libertà pubbliche sia la libertà individuale ed essendo concepito, peraltro, come prodotto tipicamente nazionale. Soltanto nel Novecento, la diffusione dell’intervento pubblico, il suo operare al servizio dei cittadini, l’affermazione di amministrazioni internazionali e sovranazionali hanno consentito di superare questo pregiudizio culturale. Pur con limiti e ritardi, la scienza comparata del diritto amministrativo ha contrapposto, tradizionalmente, i “grandi sistemi” dei paesi dell’Europa continentale - a partire dalla Francia -, a quelli anglosassoni - dominati dal primato del diritto comun, a lungo teorizzato nel Regno Unito -, dando luogo a una contrapposizione cui è stata gradualmente riconosciuta una certe artificialità. Nella stagione dell’integrazione europea e della globalizzazione, la comparazione continua a svolgere un ruolo cognitivo fondamentale, sia nella fase ascendente della formazione degli istituti comuni, sia in quella discendente della loro trasposizione e recezione: ciò anche se la permeabilità degli ordinamenti nazionali rende questi ultimi termini di riferimento meno distinti. Alla comparazione tra sistemi nazionali si aggiunge, quindi, una comparazione su scala globale tra sistemi comuni, federali e sovranazionali. Ciò pone in luce, da un lato, come la graduale convergenza dei diritti amministrativi nazionali nell’area europea abbia progressivamente superato il primato storico del modello francese, le varianti continentali più significative - come quella tedesca - e le componenti reali e teoriche dell’eccezione inglese, determinando un forte potere di omogeneizzazione che si esplica nell’affermazione di basi costituzionali simili, nel riconoscimento di diritti dei cittadini a carattere universale e nell’armonizzazione che ha luogo a livello comunitario. D’altro lato, si tratta di mettere in evidenza il peso politico, economico e culturale degli Stati Uniti, che determina una crescente influenza delle proprie soluzioni istituzionali e regolatorie su singole nazioni occidentali, in virtù di legami storico-politici particolari; sull’ordinamento comunitario e, singolarmente, sugli Stati membri, nella stagione della deregulation e delle riforme in senso aziendale dell’amministrazione; sui paesi in via di sviluppo, anche ai fini del loro accesso ai programmi internazionali. Infine, la globalizzazione pone le premesse per un’ulteriore espansione dell’influenza occidentale sulle amministrazioni sovranazionali impegnate nel difficile “governo del mondo”: il pur lento e contraddittorio consolidamento dell’esperienza istituzionale europea, tuttavia, apre la strada, anche su questo versante, a una virtuosa competizione e a una reciproca contaminazione con gli Stati Uniti.

Napolitano, G. (2007). I grandi sistemi del diritto amministrativo. In Giulio Napolitano (a cura di), Diritto amministrativo comparato (pp. 1-60). MILANO : Giuffrè.

I grandi sistemi del diritto amministrativo

NAPOLITANO, GIULIO
2007-01-01

Abstract

Lo studio comparato del diritto amministrativo è tradizionalmente meno sviluppato rispetto a quello del diritto costituzionale e privato, in ragione del fatto che il diritto amministrativo si pone come diritto suscettibile di minacciare sia le libertà pubbliche sia la libertà individuale ed essendo concepito, peraltro, come prodotto tipicamente nazionale. Soltanto nel Novecento, la diffusione dell’intervento pubblico, il suo operare al servizio dei cittadini, l’affermazione di amministrazioni internazionali e sovranazionali hanno consentito di superare questo pregiudizio culturale. Pur con limiti e ritardi, la scienza comparata del diritto amministrativo ha contrapposto, tradizionalmente, i “grandi sistemi” dei paesi dell’Europa continentale - a partire dalla Francia -, a quelli anglosassoni - dominati dal primato del diritto comun, a lungo teorizzato nel Regno Unito -, dando luogo a una contrapposizione cui è stata gradualmente riconosciuta una certe artificialità. Nella stagione dell’integrazione europea e della globalizzazione, la comparazione continua a svolgere un ruolo cognitivo fondamentale, sia nella fase ascendente della formazione degli istituti comuni, sia in quella discendente della loro trasposizione e recezione: ciò anche se la permeabilità degli ordinamenti nazionali rende questi ultimi termini di riferimento meno distinti. Alla comparazione tra sistemi nazionali si aggiunge, quindi, una comparazione su scala globale tra sistemi comuni, federali e sovranazionali. Ciò pone in luce, da un lato, come la graduale convergenza dei diritti amministrativi nazionali nell’area europea abbia progressivamente superato il primato storico del modello francese, le varianti continentali più significative - come quella tedesca - e le componenti reali e teoriche dell’eccezione inglese, determinando un forte potere di omogeneizzazione che si esplica nell’affermazione di basi costituzionali simili, nel riconoscimento di diritti dei cittadini a carattere universale e nell’armonizzazione che ha luogo a livello comunitario. D’altro lato, si tratta di mettere in evidenza il peso politico, economico e culturale degli Stati Uniti, che determina una crescente influenza delle proprie soluzioni istituzionali e regolatorie su singole nazioni occidentali, in virtù di legami storico-politici particolari; sull’ordinamento comunitario e, singolarmente, sugli Stati membri, nella stagione della deregulation e delle riforme in senso aziendale dell’amministrazione; sui paesi in via di sviluppo, anche ai fini del loro accesso ai programmi internazionali. Infine, la globalizzazione pone le premesse per un’ulteriore espansione dell’influenza occidentale sulle amministrazioni sovranazionali impegnate nel difficile “governo del mondo”: il pur lento e contraddittorio consolidamento dell’esperienza istituzionale europea, tuttavia, apre la strada, anche su questo versante, a una virtuosa competizione e a una reciproca contaminazione con gli Stati Uniti.
2007
88-14-12869-3
Napolitano, G. (2007). I grandi sistemi del diritto amministrativo. In Giulio Napolitano (a cura di), Diritto amministrativo comparato (pp. 1-60). MILANO : Giuffrè.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11590/160588
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