Un percorso che parte da lontano. Le stazioni di fine Ottocento e inizio Novecento hanno prima guidato e poi seguito l’espansione delle città. La crescita del tessuto urbano si è sviluppata in una prima fase proprio intorno alle stazioni. Successivamente, l’aumento esponenziale degli insediamenti urbani e la crescita delle esigenze di spostamento hanno influenzato lo sviluppo e la trasformazione del ruolo della stazione. Anche il recupero di Stazioni storiche ha contribuito negli anni a modificare il rapporto tra la ferrovie e la città trasformando antiche monumentalità in luoghi di attrazione, rivisti nelle destinazioni d’uso e nei servizi, in linea con le esigenze della società contemporanea. Oggi i progetti delle stazioni Alta Velocità, ultima tappa del processo di trasformazione, segnano l’avvio di una nuova stagione dell’architettura contemporanea e sono un’occasione per integrare territorio urbano e mondo dei trasporti, ridisegnare città e riqualificare interi quartieri. La Stazione del XXI secolo è quindi un centro servizi polifunzionale, un luogo pubblico aperto alla città di particolare interesse per la riorganizzazione del sistema urbano e il rinnovamento delle forme architettoniche. Nuove polarità, spazi attrattivi e motori di sviluppo economico, questo il volto delle nuove stazioni ferroviarie i cui progetti sono stati selezionati con concorsi internazionali. La stazione torna ad essere uno dei simboli più evidenti della capacità di costruire il progresso. Oggi le Ferrovie dello Stato riprendono quel ruolo di promotrici della grande architettura che hanno avuto in passato e lo fanno riassumendo la stazione quale unità di misura con cui capire e progettare il nuovo tempo.

Desideri, P. (2008). Roma Tiburtina. In La Stazione del XXI secolo (pp.32-46). NAPOLI : Electa Napoli.

Roma Tiburtina

DESIDERI, PAOLO
2008-01-01

Abstract

Un percorso che parte da lontano. Le stazioni di fine Ottocento e inizio Novecento hanno prima guidato e poi seguito l’espansione delle città. La crescita del tessuto urbano si è sviluppata in una prima fase proprio intorno alle stazioni. Successivamente, l’aumento esponenziale degli insediamenti urbani e la crescita delle esigenze di spostamento hanno influenzato lo sviluppo e la trasformazione del ruolo della stazione. Anche il recupero di Stazioni storiche ha contribuito negli anni a modificare il rapporto tra la ferrovie e la città trasformando antiche monumentalità in luoghi di attrazione, rivisti nelle destinazioni d’uso e nei servizi, in linea con le esigenze della società contemporanea. Oggi i progetti delle stazioni Alta Velocità, ultima tappa del processo di trasformazione, segnano l’avvio di una nuova stagione dell’architettura contemporanea e sono un’occasione per integrare territorio urbano e mondo dei trasporti, ridisegnare città e riqualificare interi quartieri. La Stazione del XXI secolo è quindi un centro servizi polifunzionale, un luogo pubblico aperto alla città di particolare interesse per la riorganizzazione del sistema urbano e il rinnovamento delle forme architettoniche. Nuove polarità, spazi attrattivi e motori di sviluppo economico, questo il volto delle nuove stazioni ferroviarie i cui progetti sono stati selezionati con concorsi internazionali. La stazione torna ad essere uno dei simboli più evidenti della capacità di costruire il progresso. Oggi le Ferrovie dello Stato riprendono quel ruolo di promotrici della grande architettura che hanno avuto in passato e lo fanno riassumendo la stazione quale unità di misura con cui capire e progettare il nuovo tempo.
2008
978-88-370-6115-9
Desideri, P. (2008). Roma Tiburtina. In La Stazione del XXI secolo (pp.32-46). NAPOLI : Electa Napoli.
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