A partire dal febbraio del 1990, con la spettacolare scarcerazione di Nelson Mandela e degli altri prigionieri politici – primo atto del governo De Klerk verso lo smantellamento dell’apartheid – il Sudafrica si è trovato al centro dell’attenzione internazionale. A ridosso delle mutazioni politiche, si è delineato anche un nuovo profilo letterario del paese: accanto agli scrittori di sempre che non hanno mai smesso di pubblicare sono emersi nuovi autori, altri hanno ripreso a scrivere dopo anni di silenzio, altri ancora sono rientrati da esili lunghi decenni. Dopo l’esportazione del ritratto fosco del paese ai tempi dell’apartheid, il panorama letterario sudafricano del dopo-apartheid risulta finalmente eterogeneo. Realtà e fantasie maturate negli anni del regime, emerse durante il periodo della transizione e poi nel dopo-apartheid, hanno dato corpo ad una realtà letteraria composita, di cui questo lavoro rintraccia le principali fila. Viene infatti analizzata la narrativa sudafricana del decennio cruciale che va dal 1990 al 2001, con particolare attenzione ai romanzi realizzati nel Sudafrica democratico. Ricostruire il quadro di questi dieci anni non sarebbe possibile senza tenere presente la tradizione letteraria del paese e il dibattito critico che ha visti coinvolti intellettuali sudafricani e non. Nel ricomporre uno scenario letterario coerente, pur nella sua peculiare eterogeneità, emerge un immaginario in larga parte debitore rispetto ai motivi topici della letteratura dell’apartheid che vengono costantemente chiamati in causa, riscritti, rovesciati, rielaborati.

Guarducci, M.P. (2008). Dopo l’interregno. Il romanzo sudafricano e la transizione. ROMA : Aracne.

Dopo l’interregno. Il romanzo sudafricano e la transizione

GUARDUCCI, MARIA PAOLA
2008-01-01

Abstract

A partire dal febbraio del 1990, con la spettacolare scarcerazione di Nelson Mandela e degli altri prigionieri politici – primo atto del governo De Klerk verso lo smantellamento dell’apartheid – il Sudafrica si è trovato al centro dell’attenzione internazionale. A ridosso delle mutazioni politiche, si è delineato anche un nuovo profilo letterario del paese: accanto agli scrittori di sempre che non hanno mai smesso di pubblicare sono emersi nuovi autori, altri hanno ripreso a scrivere dopo anni di silenzio, altri ancora sono rientrati da esili lunghi decenni. Dopo l’esportazione del ritratto fosco del paese ai tempi dell’apartheid, il panorama letterario sudafricano del dopo-apartheid risulta finalmente eterogeneo. Realtà e fantasie maturate negli anni del regime, emerse durante il periodo della transizione e poi nel dopo-apartheid, hanno dato corpo ad una realtà letteraria composita, di cui questo lavoro rintraccia le principali fila. Viene infatti analizzata la narrativa sudafricana del decennio cruciale che va dal 1990 al 2001, con particolare attenzione ai romanzi realizzati nel Sudafrica democratico. Ricostruire il quadro di questi dieci anni non sarebbe possibile senza tenere presente la tradizione letteraria del paese e il dibattito critico che ha visti coinvolti intellettuali sudafricani e non. Nel ricomporre uno scenario letterario coerente, pur nella sua peculiare eterogeneità, emerge un immaginario in larga parte debitore rispetto ai motivi topici della letteratura dell’apartheid che vengono costantemente chiamati in causa, riscritti, rovesciati, rielaborati.
2008
978-88-548-1746-3
Guarducci, M.P. (2008). Dopo l’interregno. Il romanzo sudafricano e la transizione. ROMA : Aracne.
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