Il campo della pedagogia interculturale si caratterizza sempre più per il suo accentuato impianto interdisciplinare. Al fine di contribuire a rileggere i saperi insegnati nelle istituzioni educative e promuovere un inserimento attivo degli allievi stranieri nella scuola in un contesto di relazioni dinamiche con gli allievi italiani, la pedagogia interculturale deve obbligatoriamente confrontarsi con altri settori scientifico-disciplinari, dalla storia alla sociologia, dalla letteratura agli studi culturali e religiosi. Il volume curato da Donatello Santarone va in questa direzione e costituisce un’utile occasione di dialogo fra i diversi saperi. Nel libro – oltre al saggio introduttivo del curatore – si fa riferimento ai processi socio-economici mondiali che inquadrano e spiegano il fenomeno delle migrazioni internazionali, anche dal punto di vista storico. E’ quel che fanno rispettivamente i saggi di Claudio Tognonato sulle categorie controverse e dibattute di “sviluppo “ e “sottosviluppo”, di Carlo Felice Casula su talune caratteristiche delle migrazioni in età contemporanea e di Pietro Basso sulla condizione sociale, culturale e giuridica degli immigrati in Europa. La complessa situazione degli oltre tre milioni di lavoratori stranieri che vivono in Italia presenta, tra l’altro, una dimensione che concerne le pratiche e le appartenenze religiose, dimensione anche troppo enfatizzata nel dibattito pubblico. Risultano utili perciò il contributo di Carmelina Chiara Canta, che verte sul pluralismo religioso oggi esistente nel nostro Paese (di proporzioni non immaginabili solo trent’anni or sono) e la disamina – svolta da Maurizia Russo Spena - dell’immigrazione musulmana in Italia nelle sue componenti religiose, culturali, identitarie. Gli altri saggi presenti nel volume aprono piste di ricerca su versanti disciplinari differenti, ma tutti connessi agli studi interculturali. Il contributo di Francesco Pompeo si sofferma sul rapporto che dalla seconda metà del Novecento si è instaurato tra antropologia – e antropologia culturale in modo precipuo – e intercultura. Marco Catarci presenta un’interessante ricerca, svolta nelle scuole primarie di Milano e Roma negli anni 2003-2005, sui tentativi in atto di revisione interculturale della didattica. Massimiliano Fiorucci, per parte sua, indaga quel vasto campo rappresentato dalla letteratura scritta dagli immigrati in lingua italiana e, più in generale, analizza alcune significative testimonianze delle migrazioni. Carmela Covato, infine, ci mostra quanto sia stata sofferta la vicenda umana e politica delle donne verso il riconoscimento della diversità di genere, ancora oggi, ed anche in tanti sistemi educativi, negata.

Santarone, D. (a cura di). (2006). EDUCARE DIVERSAMENTE. MIGRAZIONI DIFFERENZE INTERCULTURA. ROMA : Armando Editore.

EDUCARE DIVERSAMENTE. MIGRAZIONI DIFFERENZE INTERCULTURA

SANTARONE, DONATO
2006-01-01

Abstract

Il campo della pedagogia interculturale si caratterizza sempre più per il suo accentuato impianto interdisciplinare. Al fine di contribuire a rileggere i saperi insegnati nelle istituzioni educative e promuovere un inserimento attivo degli allievi stranieri nella scuola in un contesto di relazioni dinamiche con gli allievi italiani, la pedagogia interculturale deve obbligatoriamente confrontarsi con altri settori scientifico-disciplinari, dalla storia alla sociologia, dalla letteratura agli studi culturali e religiosi. Il volume curato da Donatello Santarone va in questa direzione e costituisce un’utile occasione di dialogo fra i diversi saperi. Nel libro – oltre al saggio introduttivo del curatore – si fa riferimento ai processi socio-economici mondiali che inquadrano e spiegano il fenomeno delle migrazioni internazionali, anche dal punto di vista storico. E’ quel che fanno rispettivamente i saggi di Claudio Tognonato sulle categorie controverse e dibattute di “sviluppo “ e “sottosviluppo”, di Carlo Felice Casula su talune caratteristiche delle migrazioni in età contemporanea e di Pietro Basso sulla condizione sociale, culturale e giuridica degli immigrati in Europa. La complessa situazione degli oltre tre milioni di lavoratori stranieri che vivono in Italia presenta, tra l’altro, una dimensione che concerne le pratiche e le appartenenze religiose, dimensione anche troppo enfatizzata nel dibattito pubblico. Risultano utili perciò il contributo di Carmelina Chiara Canta, che verte sul pluralismo religioso oggi esistente nel nostro Paese (di proporzioni non immaginabili solo trent’anni or sono) e la disamina – svolta da Maurizia Russo Spena - dell’immigrazione musulmana in Italia nelle sue componenti religiose, culturali, identitarie. Gli altri saggi presenti nel volume aprono piste di ricerca su versanti disciplinari differenti, ma tutti connessi agli studi interculturali. Il contributo di Francesco Pompeo si sofferma sul rapporto che dalla seconda metà del Novecento si è instaurato tra antropologia – e antropologia culturale in modo precipuo – e intercultura. Marco Catarci presenta un’interessante ricerca, svolta nelle scuole primarie di Milano e Roma negli anni 2003-2005, sui tentativi in atto di revisione interculturale della didattica. Massimiliano Fiorucci, per parte sua, indaga quel vasto campo rappresentato dalla letteratura scritta dagli immigrati in lingua italiana e, più in generale, analizza alcune significative testimonianze delle migrazioni. Carmela Covato, infine, ci mostra quanto sia stata sofferta la vicenda umana e politica delle donne verso il riconoscimento della diversità di genere, ancora oggi, ed anche in tanti sistemi educativi, negata.
2006
88-8358-898-3
Santarone, D. (a cura di). (2006). EDUCARE DIVERSAMENTE. MIGRAZIONI DIFFERENZE INTERCULTURA. ROMA : Armando Editore.
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