L’area nord occidentale del Distretto vulcanico dei Colli Albani è stata ripetutamente interessata negli ultimi anni da improvvise emanazioni di gas tra cui preponderante è la CO2.Spesso a queste manifestazioni si è associato uno sciame sismico di bassa magnitudo. In un caso, in concomitanza di emanazione di gas da un pozzo, si è anche registrata la morte di una persona. Gli studi geologici recenti evidenziano, inoltre, la ricorrenza in tempi recentissimi di fenomeni catastrofici di esondazione del lago di Albano da porsi in relazione alla presenza di abbondanti quantitativi di CO2 nelle sue acque. Le emanazioni di CO2 si verificano principalmente nell’area di Ciampino-Albano, nel settore occidentale del Distretto vulcanico, che quindi si pone come un settore di cui è necessario approfondire le conoscenze in modo da definirne lo stato di pericolosità. Questo è ancora di maggior rilievo se si considera che l’area di Ciampino, ormai a ridosso dell’urbe, si pone come suo naturale luogo di espansione urbana. L’area dei Colli Albani è stata oggetto di numerosi studi geologici anche specialistici ed è a tutt’oggi area di indagine per la valorizzazione e protezione delle sue risorse, prima tra tutte l’acqua. Si dispone pertanto di una mole di dati sia di superficie che di sondaggi più o meno profondi oltre che di informazioni del sottosuolo dedotte da indagini geofisiche. Questo ha reso possibile con l’ausilio di un GIS l’ideazione di una banca dati interattiva al fine di ottenere una carta della pericolosità associata alla risalita di CO2 nel settore compreso tra Ciampino e la Valle di Castiglione.Il settore è stato scelto come area campione per diversi motivi: prima di tutto perché è il settore dove recentemente si sono verificate le emissioni di gas. Secondariamente, perché localmente, è interessato dai depositi dell’esondazione del lago di Albano i quali sembra possano fungere da terreni impermeabili di copertura, “protettivi” nei confronti del gas; in alcuni casi si è verificata l’emanazione quando questa copertura è stata rimossa per effettuare opere antropiche.Infine questo settore, verso est, si congiunge all’area di Tivoli, storicamente nota come area ad emanazione di gas e di acque idrotermali.Per la realizzazione del GIS sono stati presi in considerazione diversi tematismi, ognuno dei quali ha portato alla realizzazione di una carta. Le carte hanno via, via interagito tra loro fino ad ottenere la carta definitiva della pericolosità. I tematismi scelti ed elaborati sono: Geologia di superficie, Aree di emanazione di CO2, Carta del tetto del substrato sedimentario, Permeabilità dei terreni, Andamento dell’acquifero.La carta della pericolosità si otterrà dunque interpolando per passi successivi i vari tematismi. L’area individuata dal Gis come quella esposta al maggior livello di pericolosità è,come previsto, quella di Ciampino. L’elaborazione ne ha però individuati i confini e messo in evidenza l’orientamento NW-SE. Inoltre è stato individuato un nuovo settore esposto allo stesso livello di pericolosità, non noto precedentemente, che è quello al margine ovest di Castiglione. Un altro vantaggio dell’elaborazione dei dati in ambiente GIS è quello di poter verificare le relazioni che esistono in ogni settore tra variabilità dello spessore che deve essere attraversato dal gas, permeabilità delle unità interessate, grado di fratturazione superficiale e geometria dell’acquifero. E’ evidente che ognuno di questi fattori ha un’import

DE RITA, D., Cavicchia, D., Mazza, R., Tarchini, L., Carapezza, M.L. (2004). Implementazione di un sistema GIS per la definizione della pericolosità associata alla risalita di fluidi endogeni nei Colli Albani.

Implementazione di un sistema GIS per la definizione della pericolosità associata alla risalita di fluidi endogeni nei Colli Albani

DE RITA, Donatella;MAZZA, Roberto;TARCHINI, LUCA;
2004-01-01

Abstract

L’area nord occidentale del Distretto vulcanico dei Colli Albani è stata ripetutamente interessata negli ultimi anni da improvvise emanazioni di gas tra cui preponderante è la CO2.Spesso a queste manifestazioni si è associato uno sciame sismico di bassa magnitudo. In un caso, in concomitanza di emanazione di gas da un pozzo, si è anche registrata la morte di una persona. Gli studi geologici recenti evidenziano, inoltre, la ricorrenza in tempi recentissimi di fenomeni catastrofici di esondazione del lago di Albano da porsi in relazione alla presenza di abbondanti quantitativi di CO2 nelle sue acque. Le emanazioni di CO2 si verificano principalmente nell’area di Ciampino-Albano, nel settore occidentale del Distretto vulcanico, che quindi si pone come un settore di cui è necessario approfondire le conoscenze in modo da definirne lo stato di pericolosità. Questo è ancora di maggior rilievo se si considera che l’area di Ciampino, ormai a ridosso dell’urbe, si pone come suo naturale luogo di espansione urbana. L’area dei Colli Albani è stata oggetto di numerosi studi geologici anche specialistici ed è a tutt’oggi area di indagine per la valorizzazione e protezione delle sue risorse, prima tra tutte l’acqua. Si dispone pertanto di una mole di dati sia di superficie che di sondaggi più o meno profondi oltre che di informazioni del sottosuolo dedotte da indagini geofisiche. Questo ha reso possibile con l’ausilio di un GIS l’ideazione di una banca dati interattiva al fine di ottenere una carta della pericolosità associata alla risalita di CO2 nel settore compreso tra Ciampino e la Valle di Castiglione.Il settore è stato scelto come area campione per diversi motivi: prima di tutto perché è il settore dove recentemente si sono verificate le emissioni di gas. Secondariamente, perché localmente, è interessato dai depositi dell’esondazione del lago di Albano i quali sembra possano fungere da terreni impermeabili di copertura, “protettivi” nei confronti del gas; in alcuni casi si è verificata l’emanazione quando questa copertura è stata rimossa per effettuare opere antropiche.Infine questo settore, verso est, si congiunge all’area di Tivoli, storicamente nota come area ad emanazione di gas e di acque idrotermali.Per la realizzazione del GIS sono stati presi in considerazione diversi tematismi, ognuno dei quali ha portato alla realizzazione di una carta. Le carte hanno via, via interagito tra loro fino ad ottenere la carta definitiva della pericolosità. I tematismi scelti ed elaborati sono: Geologia di superficie, Aree di emanazione di CO2, Carta del tetto del substrato sedimentario, Permeabilità dei terreni, Andamento dell’acquifero.La carta della pericolosità si otterrà dunque interpolando per passi successivi i vari tematismi. L’area individuata dal Gis come quella esposta al maggior livello di pericolosità è,come previsto, quella di Ciampino. L’elaborazione ne ha però individuati i confini e messo in evidenza l’orientamento NW-SE. Inoltre è stato individuato un nuovo settore esposto allo stesso livello di pericolosità, non noto precedentemente, che è quello al margine ovest di Castiglione. Un altro vantaggio dell’elaborazione dei dati in ambiente GIS è quello di poter verificare le relazioni che esistono in ogni settore tra variabilità dello spessore che deve essere attraversato dal gas, permeabilità delle unità interessate, grado di fratturazione superficiale e geometria dell’acquifero. E’ evidente che ognuno di questi fattori ha un’import
2004
DE RITA, D., Cavicchia, D., Mazza, R., Tarchini, L., Carapezza, M.L. (2004). Implementazione di un sistema GIS per la definizione della pericolosità associata alla risalita di fluidi endogeni nei Colli Albani.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11590/272798
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact