Nel Lazio sono presenti molti depositi fluoritiferi, alcuni dei quali sono stati oggetto di coltivazione fino a tempi recenti. Si è calcolato (Locardi-Orsini, 1990) che l’intera provincia fluoritifera laziale contiene risorse dell’ordine dei 100 milioni di tonnellate, di cui la metà è costituita da CaF2 (fluorite). Diverse sono le ipotesi per la genesi ma tutte giustificano la presenza di F in associazione alla risalita di fluidi idrotermali lungo fratture connesse alle fasi finali del vulcanismo alcalino-potassico del Lazio.Ne consegue che la presenza dei depositi fluoritiferi in superficie deve essere posta in relazione alla presenza di profonde fratture regionali in grado di connettere l’area di residenza dei corpi magmatici con la superficie. Quindi l’esatta localizzazione dei siti fluoritiferi e delle aree con anomalia in F nei diversi litotipi potrebbero dare utili indicazioni sulla localizzazione dei principali sistemi tettonici regionali attivi durante gli ultimi 600.000 anni.Scopo del lavoro è quello di relazionare la localizzazione delle aree con anomalie in F, in ambiente vulcanico, con la tettonica regionale. Tali anomalie sono state ricostruite tramite analisi su litotipi ed acque. L’area in esame è il complesso vulcanico Sabatino, sede di diversi depositi fluoritiferi, di aree con anomale concentrazioni di F nelle acque e presenza di un acquifero, sia superficiale, a livello delle vulcaniti, sia profondo, di influenza regionale e impostato all’interno del basamento carbonatico. Lo studio ha previsto l’analisi di terreno circa l’ubicazione dei depositi fluoritiferi, aree di alterazione e analisi dell’assetto geologico-strutturale a carattere regionale dell’intera area sabatina. Lo studio è stato completato dall’analisi del contenuto in fluoro in acque e in campioni di sedimenti. I risultati delle analisi di terreno e di laboratorio sono state integrate in ambiete GIS con lo scopo di mettere in evidenza la distribuzione areale del fluoro I risultati delle analisi ottenuti sono stati integrati con misure del flusso di CO2 nelle aree di studio al fine di stabilire eventuali correlazioni tra la distribuzione del fluoro e l’emissione attuale di anidride carbonica, cercando ulteriori prove sulla validità del fluoro come tracciante tettonico e come possibile responsabile della formazione dei sinkholes.

DE RITA, D., Cinnirella, A., Procesi, M. (2004). Il ruolo del fluoro nella genesi di alcuni sinkholes dell’Italia Centrale. Stato dell’arte sullo studio dei fenomeni di sinkholes e ruolo delle amministrazioni statali e locali nel governo del territorio.

Il ruolo del fluoro nella genesi di alcuni sinkholes dell’Italia Centrale. Stato dell’arte sullo studio dei fenomeni di sinkholes e ruolo delle amministrazioni statali e locali nel governo del territorio

DE RITA, Donatella;CINNIRELLA, ALESSANDRO;
2004-01-01

Abstract

Nel Lazio sono presenti molti depositi fluoritiferi, alcuni dei quali sono stati oggetto di coltivazione fino a tempi recenti. Si è calcolato (Locardi-Orsini, 1990) che l’intera provincia fluoritifera laziale contiene risorse dell’ordine dei 100 milioni di tonnellate, di cui la metà è costituita da CaF2 (fluorite). Diverse sono le ipotesi per la genesi ma tutte giustificano la presenza di F in associazione alla risalita di fluidi idrotermali lungo fratture connesse alle fasi finali del vulcanismo alcalino-potassico del Lazio.Ne consegue che la presenza dei depositi fluoritiferi in superficie deve essere posta in relazione alla presenza di profonde fratture regionali in grado di connettere l’area di residenza dei corpi magmatici con la superficie. Quindi l’esatta localizzazione dei siti fluoritiferi e delle aree con anomalia in F nei diversi litotipi potrebbero dare utili indicazioni sulla localizzazione dei principali sistemi tettonici regionali attivi durante gli ultimi 600.000 anni.Scopo del lavoro è quello di relazionare la localizzazione delle aree con anomalie in F, in ambiente vulcanico, con la tettonica regionale. Tali anomalie sono state ricostruite tramite analisi su litotipi ed acque. L’area in esame è il complesso vulcanico Sabatino, sede di diversi depositi fluoritiferi, di aree con anomale concentrazioni di F nelle acque e presenza di un acquifero, sia superficiale, a livello delle vulcaniti, sia profondo, di influenza regionale e impostato all’interno del basamento carbonatico. Lo studio ha previsto l’analisi di terreno circa l’ubicazione dei depositi fluoritiferi, aree di alterazione e analisi dell’assetto geologico-strutturale a carattere regionale dell’intera area sabatina. Lo studio è stato completato dall’analisi del contenuto in fluoro in acque e in campioni di sedimenti. I risultati delle analisi di terreno e di laboratorio sono state integrate in ambiete GIS con lo scopo di mettere in evidenza la distribuzione areale del fluoro I risultati delle analisi ottenuti sono stati integrati con misure del flusso di CO2 nelle aree di studio al fine di stabilire eventuali correlazioni tra la distribuzione del fluoro e l’emissione attuale di anidride carbonica, cercando ulteriori prove sulla validità del fluoro come tracciante tettonico e come possibile responsabile della formazione dei sinkholes.
2004
DE RITA, D., Cinnirella, A., Procesi, M. (2004). Il ruolo del fluoro nella genesi di alcuni sinkholes dell’Italia Centrale. Stato dell’arte sullo studio dei fenomeni di sinkholes e ruolo delle amministrazioni statali e locali nel governo del territorio.
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