Con la fine delle grandi ideologie, della “grande storia” e l’avvento della politica orientata alla gestione del potere per il potere assistiamo al risveglio delle passioni, dei sentimenti diffusi, che assumono tratti di indignazione, di rabbia, di odi fino a sfociare nei conflitti etnici, religiosi, economici, politici e a dar vita a nuove paure. Come interpretare i grandi mutamenti contemporanei (conflitti, migrazioni, oscillazioni del mercato…) senza far riferimento alle motivazioni più profonde degli individui? Come comprendere nel riflesso del reale che i media ci offrono, la realtà di ciò che accade? Come analizzare per prevedere fatti sociali nella società in cui “cultura” e “cambiamento” sono divenuti sinonimi? Il testo, con più voci, tenta di rispondere a questi interrogativi mettendo al centro dell’indagine la portata dei sentimenti che animano la nostra postmodernità. In un contesto sociale comprensibile solo attraverso la sua rapida e continua trasformazione, si fa spazio una nuova prospettiva di indagine: quella che coniuga le emozioni, le percezioni, l’apparato simbolico ed i valori di ogni cultura - i sentimenti-, con le possibilità di analisi: politica, economica, storica, letteraria, artistica e sociale di tipo tradizionale. Sempre più oggi, la struttura politica, economica e finanziaria del mondo si regge, infatti, su rapporti personali, affettivi, dominati da interessi e influenzati da relazioni di scambio interindividuali (è sufficiente un riferimento alla Trilateral, al gruppo Bilderberg, ma anche alle “cordate” dei centri di potere e alle intese emotive che legano i membri di ogni malavita: mafia, ndrangheta, camorra, sacra corona unita potrebbero essere analizzate come società meccaniche, in cui da Durkheim in poi, abbiamo imparato a riconoscere il funzionamento della divisione del lavoro fondato sugli affetti). Di più, assistiamo, dagli ultimi anni del secolo scorso, ad un cambiamento epocale in cui i conflitti trovano origine e pretesto nei credo religiosi (la guerra nella Ex-Jugoslavia, Al-Qaeda prima e l’ISIS dopo, non sono forse drammatici esempi di un medioevo contemporaneo?). E ancora, l’ideologia, che storicamente ha determinato le differenze, è sempre più usata come un alibi che come una finalità, strumentalmente utile a giustificare, a posteriori, scelte emotive, ma la teoria dei residui e delle derivazioni non è più sufficiente a far comprendere il cambiamento. Sullo sfondo, il sistema mediatico rappresenta, ma, soprattutto, costituisce la forza motrice che rigenera continuamente la società contemporanea, fondando la sua inarrestabile pervasività sull’emozione delle immagini che consentono la percezione immediata di ciò che accade, ma che per loro intrinseca natura annullano rapidamente l’evento precedente, a scapito della ragione che ha bisogno di un tempo per elaborare le risposte agli stimoli. Nel flusso costante delle suggestioni, le ragioni non sono più l’antitesi dei sentimenti così come sono state da sempre valutate, ma…

Gammaitoni, M. (a cura di). (2016). Ragioni e sentimenti. Roma : RomaTrE-Press.

Ragioni e sentimenti

GAMMAITONI, MILENA
2016-01-01

Abstract

Con la fine delle grandi ideologie, della “grande storia” e l’avvento della politica orientata alla gestione del potere per il potere assistiamo al risveglio delle passioni, dei sentimenti diffusi, che assumono tratti di indignazione, di rabbia, di odi fino a sfociare nei conflitti etnici, religiosi, economici, politici e a dar vita a nuove paure. Come interpretare i grandi mutamenti contemporanei (conflitti, migrazioni, oscillazioni del mercato…) senza far riferimento alle motivazioni più profonde degli individui? Come comprendere nel riflesso del reale che i media ci offrono, la realtà di ciò che accade? Come analizzare per prevedere fatti sociali nella società in cui “cultura” e “cambiamento” sono divenuti sinonimi? Il testo, con più voci, tenta di rispondere a questi interrogativi mettendo al centro dell’indagine la portata dei sentimenti che animano la nostra postmodernità. In un contesto sociale comprensibile solo attraverso la sua rapida e continua trasformazione, si fa spazio una nuova prospettiva di indagine: quella che coniuga le emozioni, le percezioni, l’apparato simbolico ed i valori di ogni cultura - i sentimenti-, con le possibilità di analisi: politica, economica, storica, letteraria, artistica e sociale di tipo tradizionale. Sempre più oggi, la struttura politica, economica e finanziaria del mondo si regge, infatti, su rapporti personali, affettivi, dominati da interessi e influenzati da relazioni di scambio interindividuali (è sufficiente un riferimento alla Trilateral, al gruppo Bilderberg, ma anche alle “cordate” dei centri di potere e alle intese emotive che legano i membri di ogni malavita: mafia, ndrangheta, camorra, sacra corona unita potrebbero essere analizzate come società meccaniche, in cui da Durkheim in poi, abbiamo imparato a riconoscere il funzionamento della divisione del lavoro fondato sugli affetti). Di più, assistiamo, dagli ultimi anni del secolo scorso, ad un cambiamento epocale in cui i conflitti trovano origine e pretesto nei credo religiosi (la guerra nella Ex-Jugoslavia, Al-Qaeda prima e l’ISIS dopo, non sono forse drammatici esempi di un medioevo contemporaneo?). E ancora, l’ideologia, che storicamente ha determinato le differenze, è sempre più usata come un alibi che come una finalità, strumentalmente utile a giustificare, a posteriori, scelte emotive, ma la teoria dei residui e delle derivazioni non è più sufficiente a far comprendere il cambiamento. Sullo sfondo, il sistema mediatico rappresenta, ma, soprattutto, costituisce la forza motrice che rigenera continuamente la società contemporanea, fondando la sua inarrestabile pervasività sull’emozione delle immagini che consentono la percezione immediata di ciò che accade, ma che per loro intrinseca natura annullano rapidamente l’evento precedente, a scapito della ragione che ha bisogno di un tempo per elaborare le risposte agli stimoli. Nel flusso costante delle suggestioni, le ragioni non sono più l’antitesi dei sentimenti così come sono state da sempre valutate, ma…
2016
9788897524908
Gammaitoni, M. (a cura di). (2016). Ragioni e sentimenti. Roma : RomaTrE-Press.
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