Il contributo analizza il provocatorio saggio di Pavel Florenskij, La prospettiva rovesciata (1919), in cui l’autore identifica la prospettiva lineare e quella rovesciata con le due principali epoche storiche che ne hanno fatto uso: il Rinascimento da un lato e il Medioevo dall’altro; da qui l’inconciliabilità tra l’immagine naturalistica rinascimentale e quella iconica medievale. Per Florenskij è mediante l’esperienza artistica che l’uomo è sollevato dal mondo terreno a quello celeste ed è proprio nell’arte che il visibile e l’invisibile s’incontrano; ciò è reso possibile dal simbolo, una categoria fondamentale del pensiero dei Padri cappadoci, intorno a cui il pensatore russo costruisce una vera e propria estetica che ha il suo fulcro nell’icona. Il contributo della scrivente evidenzia lo stretto legame che unisce l’estetica dell’autore e la riflessione teologica bizantina sull’immagine sacra, elaborata nel Secondo Concilio Niceo (787) all’indomani della crisi iconoclasta. Ne deriva che gli scritti di Florenskij contengono l’interpretazione moderna più fedele e originale del pensiero iconofilo niceno.

Fobelli, M.L. (2017). Libertà dell'artista, canone e rovesciamento della prospettiva secondo Pavel A. Florenskij. In S.C. L.C. Schiavi (a cura di), La lezione gentile. Scritti di storia dell'arte per Anna Maria Segagni Macalart (pp. 683-696). Franco Angeli.

Libertà dell'artista, canone e rovesciamento della prospettiva secondo Pavel A. Florenskij

FOBELLI, Maria Luigia
2017-01-01

Abstract

Il contributo analizza il provocatorio saggio di Pavel Florenskij, La prospettiva rovesciata (1919), in cui l’autore identifica la prospettiva lineare e quella rovesciata con le due principali epoche storiche che ne hanno fatto uso: il Rinascimento da un lato e il Medioevo dall’altro; da qui l’inconciliabilità tra l’immagine naturalistica rinascimentale e quella iconica medievale. Per Florenskij è mediante l’esperienza artistica che l’uomo è sollevato dal mondo terreno a quello celeste ed è proprio nell’arte che il visibile e l’invisibile s’incontrano; ciò è reso possibile dal simbolo, una categoria fondamentale del pensiero dei Padri cappadoci, intorno a cui il pensatore russo costruisce una vera e propria estetica che ha il suo fulcro nell’icona. Il contributo della scrivente evidenzia lo stretto legame che unisce l’estetica dell’autore e la riflessione teologica bizantina sull’immagine sacra, elaborata nel Secondo Concilio Niceo (787) all’indomani della crisi iconoclasta. Ne deriva che gli scritti di Florenskij contengono l’interpretazione moderna più fedele e originale del pensiero iconofilo niceno.
2017
978-88917-5282-6
Fobelli, M.L. (2017). Libertà dell'artista, canone e rovesciamento della prospettiva secondo Pavel A. Florenskij. In S.C. L.C. Schiavi (a cura di), La lezione gentile. Scritti di storia dell'arte per Anna Maria Segagni Macalart (pp. 683-696). Franco Angeli.
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