Il patrimonio culturale è una delle caratteristiche per cui il nostro Paese è universalmente noto. I numeri non lasciano dubbi: l’Italia conta più di 50 siti riconosciuti come “patrimonio dell’umanità” nella World Heritage List dell’UNESCO, collocandosi al primo posto nel mondo, nonché 8 beni immateriali inclusi nella Intangible Cultural Heritage List. L’importanza del tema è riconosciuta, altresì, a livello sovranazionale, tanto da indurre la Commissione Europea a promuovere, già da diversi anni, le Giornate del Patrimonio (GEP) e a proclamare il 2018 come primo “European Year of Cultural Heritage”. Da più istanze emerge, pertanto, l’esigenza di introdurre nuove logiche di contabilizzazione e rendicontazione dei beni del patrimonio culturale (heritage asset). Analizzare detti beni nella loro dimensione economico-aziendale implica affrontare questioni ancora non del tutto risolte in ordine alla loro definizione e classificazione nonché all’opportunità o meno di considerarli vere e proprie “attività” patrimoniali e, conseguentemente, iscriverli in bilancio, individuandone possibili metodi di valutazione. Mentre in ambito internazionale si rileva un acceso interesse verso queste problematiche (ne è prova la pubblicazione del Consultation Paper “Financial Reporting for Heritage in the Public Sector” da parte dell’International Public Sector Accounting Standards Board -IPSASB), stupisce che proprio in Italia esse non ricevano ancora adeguata attenzione. Il presente lavoro di ricerca nasce, dunque, con l’obiettivo primario di analizzare la valutazione del patrimonio culturale nel bilancio delle pubbliche amministrazioni sia nella prospettiva nazionale sia internazionale. A tal fine, fornisce una disamina dei principali aspetti controversi legati alla contabilizzazione degli heritage asset, contribuendo al dibattito sulla possibilità di redigere un principio contabile pubblico dedicato a questa particolare tipologia di beni.

Biondi, L. (2018). La valutazione del patrimonio culturale nel bilancio delle Pubbliche Amministrazioni. Accounting for heritage assets. Milano : Wolters Kluwer - Cedam.

La valutazione del patrimonio culturale nel bilancio delle Pubbliche Amministrazioni. Accounting for heritage assets

biondi lucia
2018-01-01

Abstract

Il patrimonio culturale è una delle caratteristiche per cui il nostro Paese è universalmente noto. I numeri non lasciano dubbi: l’Italia conta più di 50 siti riconosciuti come “patrimonio dell’umanità” nella World Heritage List dell’UNESCO, collocandosi al primo posto nel mondo, nonché 8 beni immateriali inclusi nella Intangible Cultural Heritage List. L’importanza del tema è riconosciuta, altresì, a livello sovranazionale, tanto da indurre la Commissione Europea a promuovere, già da diversi anni, le Giornate del Patrimonio (GEP) e a proclamare il 2018 come primo “European Year of Cultural Heritage”. Da più istanze emerge, pertanto, l’esigenza di introdurre nuove logiche di contabilizzazione e rendicontazione dei beni del patrimonio culturale (heritage asset). Analizzare detti beni nella loro dimensione economico-aziendale implica affrontare questioni ancora non del tutto risolte in ordine alla loro definizione e classificazione nonché all’opportunità o meno di considerarli vere e proprie “attività” patrimoniali e, conseguentemente, iscriverli in bilancio, individuandone possibili metodi di valutazione. Mentre in ambito internazionale si rileva un acceso interesse verso queste problematiche (ne è prova la pubblicazione del Consultation Paper “Financial Reporting for Heritage in the Public Sector” da parte dell’International Public Sector Accounting Standards Board -IPSASB), stupisce che proprio in Italia esse non ricevano ancora adeguata attenzione. Il presente lavoro di ricerca nasce, dunque, con l’obiettivo primario di analizzare la valutazione del patrimonio culturale nel bilancio delle pubbliche amministrazioni sia nella prospettiva nazionale sia internazionale. A tal fine, fornisce una disamina dei principali aspetti controversi legati alla contabilizzazione degli heritage asset, contribuendo al dibattito sulla possibilità di redigere un principio contabile pubblico dedicato a questa particolare tipologia di beni.
2018
9788813365677
Biondi, L. (2018). La valutazione del patrimonio culturale nel bilancio delle Pubbliche Amministrazioni. Accounting for heritage assets. Milano : Wolters Kluwer - Cedam.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11590/332286
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact