The article addresses the context in which the publication of Carla Lonzi's book Autoritratto took place. The book was conceived as a montage of conversations with fourteen artists recorded by the author since1965, and it was completed in the summer of 1969. At that date the scene of young Italian art had already been modified by Germano Celant and his commitment to defining a new trend presented under the name of "arte povera". The absence both in the book and in Lonzi's contemporary writings of any reference to this trend, and to the theater from which Celant had borrowed the adjective "povero", appears as a conscious strategy of avoidance. The irreconcilability of Lonzi's and Celant's stances appears evident in a subsequent debate, organized by the magazine "NAC/Notiziario d'Arte Contemporanea" in the fall of 1970.

L’articolo ricostruisce il contesto nel quale è avvenuta la pubblicazione del volume di Carla Lonzi Autoritratto. Pensato come un montaggio delle conversazioni con quattordici artisti registrate dall’autrice a partire dal 1965, il libro arriva a compimento nell’estate del 1969, quando la scena della giovane arte italiana è già stata modificata da Germano Celant e dal suo impegno nella definizione di una nuova tendenza presentata sotto il nome di “arte povera”. L’assenza nel volume e negli scritti coevi di Lonzi di qualsiasi riferimento a questa tendenza, e al teatro dal quale Celant aveva mutuato l’aggettivo “povero”, appare come una consapevole strategia di evitazione. L’inconciliabilità delle posizioni di Lonzi e Celant appare evidente in un successivo dibattito, organizzato dalla rivista “NAC/Notiziario d’Arte Contemporanea” nell’autunno 1970.

Iamurri, L. (2018). Ni pauvreté ni théâtre : les silences de Carla Lonzi dans Autoritratto. In Cahiers du Musée National d'Art Moderne. Arte povera hier et aujourd'hui (pp. 24-37). Paris : Editions du Centre Pompidou.

Ni pauvreté ni théâtre : les silences de Carla Lonzi dans Autoritratto

IAMURRI Laura
2018-01-01

Abstract

The article addresses the context in which the publication of Carla Lonzi's book Autoritratto took place. The book was conceived as a montage of conversations with fourteen artists recorded by the author since1965, and it was completed in the summer of 1969. At that date the scene of young Italian art had already been modified by Germano Celant and his commitment to defining a new trend presented under the name of "arte povera". The absence both in the book and in Lonzi's contemporary writings of any reference to this trend, and to the theater from which Celant had borrowed the adjective "povero", appears as a conscious strategy of avoidance. The irreconcilability of Lonzi's and Celant's stances appears evident in a subsequent debate, organized by the magazine "NAC/Notiziario d'Arte Contemporanea" in the fall of 1970.
2018
9782844268211
L’articolo ricostruisce il contesto nel quale è avvenuta la pubblicazione del volume di Carla Lonzi Autoritratto. Pensato come un montaggio delle conversazioni con quattordici artisti registrate dall’autrice a partire dal 1965, il libro arriva a compimento nell’estate del 1969, quando la scena della giovane arte italiana è già stata modificata da Germano Celant e dal suo impegno nella definizione di una nuova tendenza presentata sotto il nome di “arte povera”. L’assenza nel volume e negli scritti coevi di Lonzi di qualsiasi riferimento a questa tendenza, e al teatro dal quale Celant aveva mutuato l’aggettivo “povero”, appare come una consapevole strategia di evitazione. L’inconciliabilità delle posizioni di Lonzi e Celant appare evidente in un successivo dibattito, organizzato dalla rivista “NAC/Notiziario d’Arte Contemporanea” nell’autunno 1970.
Iamurri, L. (2018). Ni pauvreté ni théâtre : les silences de Carla Lonzi dans Autoritratto. In Cahiers du Musée National d'Art Moderne. Arte povera hier et aujourd'hui (pp. 24-37). Paris : Editions du Centre Pompidou.
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