At some level, any type of psychotherapy entails a certain degree of work on acceptance that can take different forms: acceptance of one’s past history, acceptance of how other people are, of injustice of some aversive life events, of the occurrence of unwanted obsessive, depressive thoughts, or undesired emotions, and so forth. In Acceptance and Commitment Therapy (ACT) all these facets are pivotal, since acceptance is taken into consideration in its double acceptation: at the level of external events (aversive life events) and at the level of internal events (emotions and thoughts). Working on acceptance in ACT implies both areas, even though in the present paper it will be mainly illustrated through experiential acceptance, the willingness to experience unavoidable private events without unnecessary attempts to change their frequency or form. Acceptance always regards the unavoidable, but it is not tantamount to resignation or tolerance, which are passive and fatalistic ways to deal with events. The process of acceptance in ACT is one of the pillars of treatment, and specific exercises are devoted to increase the patient’s willingness to take a perspective of non-judgemental awareness and to be open and experience emotions and sensations as they arise.

In qualsiasi forma di psicoterapia è implicito un certo livello di lavoro sull’accettazione, che può assumere diverse valenze: accettazione della propria storia di vita, accettazione che gli altri siano come sono, dell’ingiustizia di alcuni eventi aversivi, della comparsa di pensieri ossessivi, depressivi, o di emozioni indesiderate, e così via. Nell’ACT tutti questi aspetti sono centrali, perché l’accettazione è considerata in almeno due accezioni: a livello degli eventi esterni (eventi aversivi dell’esistenza) e a livello degli eventi interni (emozioni e pensieri). Il lavoro sull’accettazione nell’ACT riguarda entrambi gli ambiti, anche se in questo lavoro si illustrerà l’accettazione dell’esperienza emotiva, vale a dire la disponibilità a esperire pienamente e senza difese inutili ciò che si sta sperimentando. L’accettazione riguarda sempre ciò che è ineludibile, ma non è un sinonimo di rassegnazione, o di sopportazione, modalità passive e fatalistiche di relazionarsi con gli eventi. Il processo di accettazione nell’ACT è uno dei pilastri del trattamento, vi sono specifici esercizi dedicati a incrementare la disposizione ad assumere una prospettiva di consapevolezza non-giudicante e di aprirsi attivamente all’esperienza delle emozioni sgradite nel momento in cui si presentano.

Barcaccia, B. (2019). Il processo di accettazione nella terapia dell'Accettazione e dell'Impegno (Acceptance and Commitment Therapy, ACT). RASSEGNA DI PSICOLOGIA, XXXVI, 85-96 [10.4458/1965-06].

Il processo di accettazione nella terapia dell'Accettazione e dell'Impegno (Acceptance and Commitment Therapy, ACT)

Barbara Barcaccia
2019-01-01

Abstract

At some level, any type of psychotherapy entails a certain degree of work on acceptance that can take different forms: acceptance of one’s past history, acceptance of how other people are, of injustice of some aversive life events, of the occurrence of unwanted obsessive, depressive thoughts, or undesired emotions, and so forth. In Acceptance and Commitment Therapy (ACT) all these facets are pivotal, since acceptance is taken into consideration in its double acceptation: at the level of external events (aversive life events) and at the level of internal events (emotions and thoughts). Working on acceptance in ACT implies both areas, even though in the present paper it will be mainly illustrated through experiential acceptance, the willingness to experience unavoidable private events without unnecessary attempts to change their frequency or form. Acceptance always regards the unavoidable, but it is not tantamount to resignation or tolerance, which are passive and fatalistic ways to deal with events. The process of acceptance in ACT is one of the pillars of treatment, and specific exercises are devoted to increase the patient’s willingness to take a perspective of non-judgemental awareness and to be open and experience emotions and sensations as they arise.
2019
In qualsiasi forma di psicoterapia è implicito un certo livello di lavoro sull’accettazione, che può assumere diverse valenze: accettazione della propria storia di vita, accettazione che gli altri siano come sono, dell’ingiustizia di alcuni eventi aversivi, della comparsa di pensieri ossessivi, depressivi, o di emozioni indesiderate, e così via. Nell’ACT tutti questi aspetti sono centrali, perché l’accettazione è considerata in almeno due accezioni: a livello degli eventi esterni (eventi aversivi dell’esistenza) e a livello degli eventi interni (emozioni e pensieri). Il lavoro sull’accettazione nell’ACT riguarda entrambi gli ambiti, anche se in questo lavoro si illustrerà l’accettazione dell’esperienza emotiva, vale a dire la disponibilità a esperire pienamente e senza difese inutili ciò che si sta sperimentando. L’accettazione riguarda sempre ciò che è ineludibile, ma non è un sinonimo di rassegnazione, o di sopportazione, modalità passive e fatalistiche di relazionarsi con gli eventi. Il processo di accettazione nell’ACT è uno dei pilastri del trattamento, vi sono specifici esercizi dedicati a incrementare la disposizione ad assumere una prospettiva di consapevolezza non-giudicante e di aprirsi attivamente all’esperienza delle emozioni sgradite nel momento in cui si presentano.
Barcaccia, B. (2019). Il processo di accettazione nella terapia dell'Accettazione e dell'Impegno (Acceptance and Commitment Therapy, ACT). RASSEGNA DI PSICOLOGIA, XXXVI, 85-96 [10.4458/1965-06].
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