For a long time, young women can plan their life only in the way required by patriarchal ideology: their education was directed to domestic work and care. So the imagination of girls and teenagers was narrowed down within these predetermined ways and it was formed through the proposal of models and stereotyped roles, also through the literature they intended for. Girls have long been educated according to very precise principles about behaviors and attitudes, while true intellectual training remained an interdicted space. With the reflection of feminist movements, with the advent, in literature, of figures of little girls showing new paths for young readers, with the renewal of the idea of school and didactics, even girls seem to gain their spaces. But, today? David Almond’s My name is Mina puts new questions to the adults, new questions and does it, not by chance, through the look of a little girl, Mina, the weird Mina, who stands for hours perched on a tree to watch, listen, imagine.

A lungo per le giovani donne è stato quasi impossibile progettare la propria vita futura in maniera diversa da quanto era loro richiesto dall’ideologia patriarcale dominante; educate alla subalternità rispetto agli uomini, ricevevano un’istruzione indirizzata all’economia e alle cure domestiche in vista del loro destino di mogli e madri. L’immaginario di bambine e adolescenti veniva così a restringersi entro queste vie prefissate e tendeva a formarsi attraverso la proposta di modelli e ruoli stereotipati anche attraverso la letteratura a loro destinata. Le bambine e le ragazze sono state a lungo educate secondo principi molto precisi relativi ai comportamenti e agli atteggiamenti, mentre la formazione intellettuale vera e propria rimaneva uno spazio interdetto. Con la riflessione dei movimenti femministi, con l’ingresso di figure di bambine e ragazzine di carta che indicavano nuovi percorsi di crescita alle giovani lettrici, con il rinnovarsi dell’idea di scuola e di didattica, anche le bambine sembrano conquistarsi i loro spazi. E oggi? La storia di Mina di David Almond pone agli adulti nuove questioni, nuovi interrogativi e lo fa, non a caso, attraverso lo sguardo di una bambina, Mina, la stramba Mina, che se ne sta per ore appollaiata su un albero a guardare, ascoltare, immaginare.

Barsotti, S. (2018). Bambine in educazione nella letteratura per l'infanzia contemporanea. Il caso di Mina. In Simonetta Ulivieri (a cura di), Le emergenze educative della società contemporanea. Progetti e proposte per il cambiamento (pp. 803-808). ITA : Pensa MultiMedia.

Bambine in educazione nella letteratura per l'infanzia contemporanea. Il caso di Mina

Susanna Barsotti
2018-01-01

Abstract

For a long time, young women can plan their life only in the way required by patriarchal ideology: their education was directed to domestic work and care. So the imagination of girls and teenagers was narrowed down within these predetermined ways and it was formed through the proposal of models and stereotyped roles, also through the literature they intended for. Girls have long been educated according to very precise principles about behaviors and attitudes, while true intellectual training remained an interdicted space. With the reflection of feminist movements, with the advent, in literature, of figures of little girls showing new paths for young readers, with the renewal of the idea of school and didactics, even girls seem to gain their spaces. But, today? David Almond’s My name is Mina puts new questions to the adults, new questions and does it, not by chance, through the look of a little girl, Mina, the weird Mina, who stands for hours perched on a tree to watch, listen, imagine.
2018
9788867605859
A lungo per le giovani donne è stato quasi impossibile progettare la propria vita futura in maniera diversa da quanto era loro richiesto dall’ideologia patriarcale dominante; educate alla subalternità rispetto agli uomini, ricevevano un’istruzione indirizzata all’economia e alle cure domestiche in vista del loro destino di mogli e madri. L’immaginario di bambine e adolescenti veniva così a restringersi entro queste vie prefissate e tendeva a formarsi attraverso la proposta di modelli e ruoli stereotipati anche attraverso la letteratura a loro destinata. Le bambine e le ragazze sono state a lungo educate secondo principi molto precisi relativi ai comportamenti e agli atteggiamenti, mentre la formazione intellettuale vera e propria rimaneva uno spazio interdetto. Con la riflessione dei movimenti femministi, con l’ingresso di figure di bambine e ragazzine di carta che indicavano nuovi percorsi di crescita alle giovani lettrici, con il rinnovarsi dell’idea di scuola e di didattica, anche le bambine sembrano conquistarsi i loro spazi. E oggi? La storia di Mina di David Almond pone agli adulti nuove questioni, nuovi interrogativi e lo fa, non a caso, attraverso lo sguardo di una bambina, Mina, la stramba Mina, che se ne sta per ore appollaiata su un albero a guardare, ascoltare, immaginare.
Barsotti, S. (2018). Bambine in educazione nella letteratura per l'infanzia contemporanea. Il caso di Mina. In Simonetta Ulivieri (a cura di), Le emergenze educative della società contemporanea. Progetti e proposte per il cambiamento (pp. 803-808). ITA : Pensa MultiMedia.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11590/373287
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact