Brecht è uno dei primi ad accogliere nella sua scrittura le nuove condizioni mediali dell’era della riproducibilità tecnica dell’immagine e della voce, perché è uno dei primi a comprendere che con l’avvento dei media tecnici «tutta l’arte, senza eccezione», si ritrova in una situazione del tutto inedita. Il saggio analizza i modi della presenza costitutiva che il cinema e, in particolare, la radio hanno avuto nella teoria e nella pratica scenica di Brecht, in particolare nel suo lavoro sull’attore del teatro epico. Questo viene letto come una delle prime manifestazione di una scrittura generalizzata (Derrida) e multimediale che rompe con la tradizione fonocentrica.
Fiorentino, F. (2010). Stimmen aus dem Radio: Masse und Dividuum in Brechts Theater. In P.P. Martina Gross (a cura di), Lücken sehen… Beiträge zu Theater, Literatur und Performance (pp. 246-259). HEIDELBERG : Winter Verlag.
Stimmen aus dem Radio: Masse und Dividuum in Brechts Theater
FIORENTINO, Francesco
2010-01-01
Abstract
Brecht è uno dei primi ad accogliere nella sua scrittura le nuove condizioni mediali dell’era della riproducibilità tecnica dell’immagine e della voce, perché è uno dei primi a comprendere che con l’avvento dei media tecnici «tutta l’arte, senza eccezione», si ritrova in una situazione del tutto inedita. Il saggio analizza i modi della presenza costitutiva che il cinema e, in particolare, la radio hanno avuto nella teoria e nella pratica scenica di Brecht, in particolare nel suo lavoro sull’attore del teatro epico. Questo viene letto come una delle prime manifestazione di una scrittura generalizzata (Derrida) e multimediale che rompe con la tradizione fonocentrica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.