Giunta ventottenne dagli Stati Uniti a Zurigo per condurre un’analisi con Jung, Christiana Morgan era destinata a un futuro professionale di psicoterapeuta brillante, presso la prestigiosa Harvard Psychological Clinic: un curriculum ricco di realizzazioni intellettuali di alto profilo, che sono tuttora un patrimonio importante della storia e della pratica della psicologia del profondo e della psicologia clinica. È oggi conosciuta, tuttavia, solo come la paziente protagonista dei Visions Seminars, l’imponente pubblicazione in cui Jung analizza le sue visioni. Gli studi più recenti ne stanno riscoprendo la personalità di pensatrice profonda e originale, ed è sempre più evidente che il suo nome è scomparso dalla storia degli studi solo per motivi clamorosamente sessisti. Alfred North Whitehead ne rispetta invece pienamente il valore e ne fotografa con queste parole il fascino, fissato nel ritratto in bronzo di Gaston Lachaise, trasfigurandone emblematicamente la figura in un simbolo assoluto della creatività femminile: “Magnifico – assolutamente magnifico. Una grande opera. Non te – tu hai senso dell’umorismo. Ma grandioso. È una donna primitiva, che trapassa da un’età all’altra. Terribile, magnifico – una donna che potrebbe uccidere. Una grande forza primordiale. Oh, non tu, certo non tu, in quanto alla somiglianza. Buon Dio! Cosa mai hai ispirato? Diventare donna, uscire dale tenebre alla luce.La più splendida statua di donna che abbia mai visto.” (C. Douglas, Translate this Darkness. The Life of Christiana Morgan, the Veiled Woman in Jung’s Circle, Princeton University Press, Princeton 1997 , p. 216

Procesi, L. (2005). Vedere la mente: un tema dai Visions Seminars di C.G. Jung. In Forma e memoria. Scritti in onore di Vittorio Stella (pp. 399-420).

Vedere la mente: un tema dai Visions Seminars di C.G. Jung

PROCESI, Lidia
2005-01-01

Abstract

Giunta ventottenne dagli Stati Uniti a Zurigo per condurre un’analisi con Jung, Christiana Morgan era destinata a un futuro professionale di psicoterapeuta brillante, presso la prestigiosa Harvard Psychological Clinic: un curriculum ricco di realizzazioni intellettuali di alto profilo, che sono tuttora un patrimonio importante della storia e della pratica della psicologia del profondo e della psicologia clinica. È oggi conosciuta, tuttavia, solo come la paziente protagonista dei Visions Seminars, l’imponente pubblicazione in cui Jung analizza le sue visioni. Gli studi più recenti ne stanno riscoprendo la personalità di pensatrice profonda e originale, ed è sempre più evidente che il suo nome è scomparso dalla storia degli studi solo per motivi clamorosamente sessisti. Alfred North Whitehead ne rispetta invece pienamente il valore e ne fotografa con queste parole il fascino, fissato nel ritratto in bronzo di Gaston Lachaise, trasfigurandone emblematicamente la figura in un simbolo assoluto della creatività femminile: “Magnifico – assolutamente magnifico. Una grande opera. Non te – tu hai senso dell’umorismo. Ma grandioso. È una donna primitiva, che trapassa da un’età all’altra. Terribile, magnifico – una donna che potrebbe uccidere. Una grande forza primordiale. Oh, non tu, certo non tu, in quanto alla somiglianza. Buon Dio! Cosa mai hai ispirato? Diventare donna, uscire dale tenebre alla luce.La più splendida statua di donna che abbia mai visto.” (C. Douglas, Translate this Darkness. The Life of Christiana Morgan, the Veiled Woman in Jung’s Circle, Princeton University Press, Princeton 1997 , p. 216
2005
88-7462-025-X
Procesi, L. (2005). Vedere la mente: un tema dai Visions Seminars di C.G. Jung. In Forma e memoria. Scritti in onore di Vittorio Stella (pp. 399-420).
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