L’articolo è parte delle ricerche effettuate nella sessione 2007 del Centre for Studies and Research della Hague Academy of International Law, sotto la supervisione dei docenti Momtaz (sessione francofona) e Matheson (sessione anglofona). Dei 23 contributi presentati dai partecipanti, 13 sono stati selezionati per la pubblicazione finale, a cura dell’Accademia del diritto internazionale dell’Aja. L’articolo rappresenta il Capitolo sesto del volume ed è dedicato all’analisi giuridica del fenomeno della partecipazione dei civili alle ostilità, aspetto al centro di un vasto interesse dottrinale e pratico, anche in ragione di una crescente presenza di fenomeni, come quella della presenza dei contractors negli scenari conflittuali, che stanno dando vita ad un sempre più rilevante fenomeno di cd. “civilianization” dei conflitti armati contemporanei. L’articolo, dopo aver definito la nozione di “civile” nell’ambito dei conflitti armati internazionali e non internazionali, così da identificare quali soggetti possano rientrare in questa categoria giuridica, ed aver provveduto ad inquadrare in tale ambito i fenomeni delle private military companies e degli appartenenti a reti terroristiche transnazionali eventualmente coinvolte in conflitti armati, si sofferma sulla definizione di partecipazione “diretta” e “indiretta” alle ostilità. Questa classificazione ha una fondamentale importanza, dato che solo nel primo caso (partecipazione diretta) i civili perdono il diritto ad essere protetti da attacchi diretti. Tuttavia, questa nozione non è affatto ben definita nel diritto internazionale umanitario. Attraverso una ricostruzione della prassi, con particolare riferimento a quella degli Stati maggiormente coinvolti nei fenomeni di outsourcing di funzioni militari verso la componente civile, e della dottrina, l’articolo analizza queste problematiche onde proporre possibili classificazioni ed evidenziare le aree rispetto alle quali le difficoltà interpretative sono ancora evidenti. Successivamente l’articolo esamina ulteriori problemi interpretativi della nozione di partecipazione diretta alle ostilità per i civili, quali: a) l’estensione temporale di tale fenomeno, onde evidenziare i momenti nei quali dovrà nuovamente essere riconosciuta protezione ai civili che hanno abbandonato simili pratiche, b) lo status giuridico di queste persone una volta catturate, anche onde argomentare contro le tesi sostenute da alcuni Stati circa la sottrazione di queste persone alle tutele offerte dal diritto internazionale umanitario; c) l’eventuale possibilità di procedere penalmente contro questi soggetti e le garanzie da accordare. Nelle conclusioni l’articolo propone delle riflessioni di carattere generale su questo fenomeno, specie onde sottolineare l’esigenza per gli Stati di addivenire a chiare linee-guida su questo fenomeno, anche per evitare che alcuni di essi abusino di potenziali vuoti normativi presenti nel diritto internazionale umanitario o ricorrano a interpretazioni flessibili per facilitare il fenomeno di outsourcing di funzioni belliche verso civili ed esporre questi alle conseguenze negative derivanti da una loro partecipazione diretta alle ostilità.

Bartolini, G. (2010). The Participation of Civilians in Hostilities. In Rules and Institutions of International Humanitarian Law Put to the Test of Recent Armed Conflicts. Serie: Hague Academy of International Law, Centre for Study and Research in International Law and International Relations (pp. 321-409). LEIDEN : Martinus Nijhoff Publishers.

The Participation of Civilians in Hostilities

BARTOLINI, Giulio
2010-01-01

Abstract

L’articolo è parte delle ricerche effettuate nella sessione 2007 del Centre for Studies and Research della Hague Academy of International Law, sotto la supervisione dei docenti Momtaz (sessione francofona) e Matheson (sessione anglofona). Dei 23 contributi presentati dai partecipanti, 13 sono stati selezionati per la pubblicazione finale, a cura dell’Accademia del diritto internazionale dell’Aja. L’articolo rappresenta il Capitolo sesto del volume ed è dedicato all’analisi giuridica del fenomeno della partecipazione dei civili alle ostilità, aspetto al centro di un vasto interesse dottrinale e pratico, anche in ragione di una crescente presenza di fenomeni, come quella della presenza dei contractors negli scenari conflittuali, che stanno dando vita ad un sempre più rilevante fenomeno di cd. “civilianization” dei conflitti armati contemporanei. L’articolo, dopo aver definito la nozione di “civile” nell’ambito dei conflitti armati internazionali e non internazionali, così da identificare quali soggetti possano rientrare in questa categoria giuridica, ed aver provveduto ad inquadrare in tale ambito i fenomeni delle private military companies e degli appartenenti a reti terroristiche transnazionali eventualmente coinvolte in conflitti armati, si sofferma sulla definizione di partecipazione “diretta” e “indiretta” alle ostilità. Questa classificazione ha una fondamentale importanza, dato che solo nel primo caso (partecipazione diretta) i civili perdono il diritto ad essere protetti da attacchi diretti. Tuttavia, questa nozione non è affatto ben definita nel diritto internazionale umanitario. Attraverso una ricostruzione della prassi, con particolare riferimento a quella degli Stati maggiormente coinvolti nei fenomeni di outsourcing di funzioni militari verso la componente civile, e della dottrina, l’articolo analizza queste problematiche onde proporre possibili classificazioni ed evidenziare le aree rispetto alle quali le difficoltà interpretative sono ancora evidenti. Successivamente l’articolo esamina ulteriori problemi interpretativi della nozione di partecipazione diretta alle ostilità per i civili, quali: a) l’estensione temporale di tale fenomeno, onde evidenziare i momenti nei quali dovrà nuovamente essere riconosciuta protezione ai civili che hanno abbandonato simili pratiche, b) lo status giuridico di queste persone una volta catturate, anche onde argomentare contro le tesi sostenute da alcuni Stati circa la sottrazione di queste persone alle tutele offerte dal diritto internazionale umanitario; c) l’eventuale possibilità di procedere penalmente contro questi soggetti e le garanzie da accordare. Nelle conclusioni l’articolo propone delle riflessioni di carattere generale su questo fenomeno, specie onde sottolineare l’esigenza per gli Stati di addivenire a chiare linee-guida su questo fenomeno, anche per evitare che alcuni di essi abusino di potenziali vuoti normativi presenti nel diritto internazionale umanitario o ricorrano a interpretazioni flessibili per facilitare il fenomeno di outsourcing di funzioni belliche verso civili ed esporre questi alle conseguenze negative derivanti da una loro partecipazione diretta alle ostilità.
2010
978-90-04-17283-8
Bartolini, G. (2010). The Participation of Civilians in Hostilities. In Rules and Institutions of International Humanitarian Law Put to the Test of Recent Armed Conflicts. Serie: Hague Academy of International Law, Centre for Study and Research in International Law and International Relations (pp. 321-409). LEIDEN : Martinus Nijhoff Publishers.
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