MORETTI E I PITTORI DI ROMA La complessa personalità dell’architetto Luigi Moretti (1906 - 1973), impegnato negli anni del fascismo in alcune realizzazioni legate al regime come la palestra di Mussolini al Foro Italico, collezionista di Capogrossi nell’immediato dopoguerra, é al centro di una rete di rapporti che dal 1947 al 1954 vede convergenze non tradizionali tra i giovani pittori di Forma 1, fautori dell’astrazione che si definirono “formalisti” e “marxisti”, e l’antico sodale di Ettore Muti. L’analisi viene condotta a partire dalla rivista “Spazio” (1950 – 1953), finanziata e progettata da Moretti, posta in connessione con altri elementi sinora trascurati: l’attività delle gallerie romane, la strategia della rivista “Arti Visive”, le mostre presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna dedicate al nuovi linguaggi non figurativi, la cultura visiva dei giovani di Forma 1. La ricerca é intesa come iniziale contributo ad una ricostruzione dell’arte a Roma negli anni Cinquanta del Novecento che utilizzando strumenti filologicamente corretti, oltrepassi le genericità della storiografia più diffusa.
Cinelli, B. (2010). Nebulosa astrazione. Luigi Moretti e i pittori di Roma, 1947 - 1954. In Luigi Moretti. Razionalismo e trasgressività tra barocco e informale (pp. 187-198). NAPOLI : Electa Napoli.
Nebulosa astrazione. Luigi Moretti e i pittori di Roma, 1947 - 1954
CINELLI, BARBARA
2010-01-01
Abstract
MORETTI E I PITTORI DI ROMA La complessa personalità dell’architetto Luigi Moretti (1906 - 1973), impegnato negli anni del fascismo in alcune realizzazioni legate al regime come la palestra di Mussolini al Foro Italico, collezionista di Capogrossi nell’immediato dopoguerra, é al centro di una rete di rapporti che dal 1947 al 1954 vede convergenze non tradizionali tra i giovani pittori di Forma 1, fautori dell’astrazione che si definirono “formalisti” e “marxisti”, e l’antico sodale di Ettore Muti. L’analisi viene condotta a partire dalla rivista “Spazio” (1950 – 1953), finanziata e progettata da Moretti, posta in connessione con altri elementi sinora trascurati: l’attività delle gallerie romane, la strategia della rivista “Arti Visive”, le mostre presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna dedicate al nuovi linguaggi non figurativi, la cultura visiva dei giovani di Forma 1. La ricerca é intesa come iniziale contributo ad una ricostruzione dell’arte a Roma negli anni Cinquanta del Novecento che utilizzando strumenti filologicamente corretti, oltrepassi le genericità della storiografia più diffusa.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.