In un periodo in cui le tematiche ambientali tendono ad assumere un ruolo centrale nella legislazione, nell’amministrazione di diversi enti istituzionali, nella cultura progettuale e nell’atteggiamento dei singoli, il problema della corretta gestione delle risorse naturali svolge un ruolo di primissimo piano. Il consumo delle risorse naturali da parte della società industriale è elevatissimo. Questa affermazione deve fare riflettere tutti e soprattutto coloro che operano nel settore delle costruzioni, un settore particolarmente delicato con un rilevante impatto sull’intero ecosistema. Fortunatamente esiste la consapevolezza di dover correre ai ripari per fare rientrare nei limiti anche il prelievo delle risorse destinate alle costruzioni e l’intenzione di intervenire a vari livelli, da quello normativo a quello della ricerca, da quello professionale a quello istituzionale. L’adozione di uno sviluppo sostenibile, con il relativo obiettivo di riciclare i rifiuti, fornisce l’occasione per ripensare con più attenzione alla qualità degli edifici e agli strumenti per poterla migliorare. Dagli anni cinquanta dello scorso secolo, l’invasione dei prodotti sintetici, l’estesa diffusione degli impianti, la ricerca di prestazioni tecniche elevate e il ricorso sempre più ampio a materiali nobili ha modificato, ampliandolo a dismisura, il limitato repertorio dei materiali da costruzione tradizionali e ne ha aumentato notevolmente l’eterogeneità. Non esistono ancora elenchi di prodotti totalmente sicuri, ma è possibile adottare alcuni accorgimenti che tengano conto, ad esempio, della possibilità di riciclare i materiali. Un’adeguata riconversione o lo smaltimento controllato dei rifiuti provenienti dalle demolizioni, consentono di ridurre l’impatto ambientale di tali prodotti, anche se non esiste un materiale più ecologico dell’altro “tout court”; è solo dall’analisi della sua applicazione e delle sue modalità d’uso che si possono determinare le caratteristiche ambientali del materiale prodotto. Così facendo si può arrivare a concepire il riciclaggio come un processo complesso ma anche economicamente produttivo. Le fasi che definiscono un processo di riciclaggio sono fondamentalmente cinque ovvero: 1. la demolizione del fabbricato o di parte di esso; 2. la raccolta del materiale; 3. il trasporto del materiale di risulta; 4. il trattamento in appositi impianti fissi o mobili; 5. il reimpiego dei prodotti riciclati. In questo contributo, tutte queste fasi vengono analizzate e valutate sotto diversi punti di vista, compreso quello economico.
Baratta, A.F.L. (2004). Il riciclaggio dei rifiuti edilizi: aspetti economici, tecnologici e procedurali. In Economia della sostenibilità (pp. 125-141). FIRENZE : Alinea Editrice.
Il riciclaggio dei rifiuti edilizi: aspetti economici, tecnologici e procedurali
BARATTA, ADOLFO FRANCESCO LUCIO
2004-01-01
Abstract
In un periodo in cui le tematiche ambientali tendono ad assumere un ruolo centrale nella legislazione, nell’amministrazione di diversi enti istituzionali, nella cultura progettuale e nell’atteggiamento dei singoli, il problema della corretta gestione delle risorse naturali svolge un ruolo di primissimo piano. Il consumo delle risorse naturali da parte della società industriale è elevatissimo. Questa affermazione deve fare riflettere tutti e soprattutto coloro che operano nel settore delle costruzioni, un settore particolarmente delicato con un rilevante impatto sull’intero ecosistema. Fortunatamente esiste la consapevolezza di dover correre ai ripari per fare rientrare nei limiti anche il prelievo delle risorse destinate alle costruzioni e l’intenzione di intervenire a vari livelli, da quello normativo a quello della ricerca, da quello professionale a quello istituzionale. L’adozione di uno sviluppo sostenibile, con il relativo obiettivo di riciclare i rifiuti, fornisce l’occasione per ripensare con più attenzione alla qualità degli edifici e agli strumenti per poterla migliorare. Dagli anni cinquanta dello scorso secolo, l’invasione dei prodotti sintetici, l’estesa diffusione degli impianti, la ricerca di prestazioni tecniche elevate e il ricorso sempre più ampio a materiali nobili ha modificato, ampliandolo a dismisura, il limitato repertorio dei materiali da costruzione tradizionali e ne ha aumentato notevolmente l’eterogeneità. Non esistono ancora elenchi di prodotti totalmente sicuri, ma è possibile adottare alcuni accorgimenti che tengano conto, ad esempio, della possibilità di riciclare i materiali. Un’adeguata riconversione o lo smaltimento controllato dei rifiuti provenienti dalle demolizioni, consentono di ridurre l’impatto ambientale di tali prodotti, anche se non esiste un materiale più ecologico dell’altro “tout court”; è solo dall’analisi della sua applicazione e delle sue modalità d’uso che si possono determinare le caratteristiche ambientali del materiale prodotto. Così facendo si può arrivare a concepire il riciclaggio come un processo complesso ma anche economicamente produttivo. Le fasi che definiscono un processo di riciclaggio sono fondamentalmente cinque ovvero: 1. la demolizione del fabbricato o di parte di esso; 2. la raccolta del materiale; 3. il trasporto del materiale di risulta; 4. il trattamento in appositi impianti fissi o mobili; 5. il reimpiego dei prodotti riciclati. In questo contributo, tutte queste fasi vengono analizzate e valutate sotto diversi punti di vista, compreso quello economico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.