L’invenzione della fotografia, oltre a mettere in discussione gran parte dei valori della conoscenza visiva riveste un ruolo determinante nella formulazione di un’estetica della modernità sempre più indirizzata verso la riflessione sullo sguardo come pratica di interpretazione del reale. L’incontro tra fotografia e scrittura, diventato fecondo a partire dalla seconda metà del Novecento, ha un esordio difficile. Il saggio ripercorre il controverso clima culturale nel quale la nuova arte fa il suo ingresso partendo dalla posizione di Baudelaire, che lancia anatemi contro la “nuova industria”, negandole lo statuto artistico, passando per quella non meno veemente di Flaubert, per arrivare alle posizioni più entusiastiche di Lamartine, Th. Gautier e Victor Hugo. Il modello fotografico diventa, a partire dagli anni Settanta del XIX secolo, talmente imperante da costituire una pratica ricorrente all’interno delle descrizioni narrative dei romanzi di Zola, mentre in quanto oggetto di uso quotidiano si tematizza all’interno dell’intreccio narrativo dei romanzi di Verne e dei racconti di Maupassant e Charles Cros.
Donatelli, B. (2004). "Enfin Daguerre vint!" L'Ottocento letterario e la fotografia. In Interartes (pp. 61-80). Milano : Editore Franco Angeli.
"Enfin Daguerre vint!" L'Ottocento letterario e la fotografia
DONATELLI, Bruna
2004-01-01
Abstract
L’invenzione della fotografia, oltre a mettere in discussione gran parte dei valori della conoscenza visiva riveste un ruolo determinante nella formulazione di un’estetica della modernità sempre più indirizzata verso la riflessione sullo sguardo come pratica di interpretazione del reale. L’incontro tra fotografia e scrittura, diventato fecondo a partire dalla seconda metà del Novecento, ha un esordio difficile. Il saggio ripercorre il controverso clima culturale nel quale la nuova arte fa il suo ingresso partendo dalla posizione di Baudelaire, che lancia anatemi contro la “nuova industria”, negandole lo statuto artistico, passando per quella non meno veemente di Flaubert, per arrivare alle posizioni più entusiastiche di Lamartine, Th. Gautier e Victor Hugo. Il modello fotografico diventa, a partire dagli anni Settanta del XIX secolo, talmente imperante da costituire una pratica ricorrente all’interno delle descrizioni narrative dei romanzi di Zola, mentre in quanto oggetto di uso quotidiano si tematizza all’interno dell’intreccio narrativo dei romanzi di Verne e dei racconti di Maupassant e Charles Cros.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.