Negli anni Cinquanta le città con un milione di abitanti o più erano meno di una ventina; oggi sono circa 500. Da tempo l’idea stessa di città pare inadeguata a descrivere la forma as­sunta dagli estesi agglomerati nei quali viviamo, come pure il tipo di relazioni sociali fluide e mobili che li caratterizzano. Come si può, allora, proporre un’introduzione critica al fenomeno urbano adatta all’epoca prossima ventura, quella che in molti definiscono “l’era delle città”? Questa nota illustra rapidamente tre distinte risposte: prima, suggerisce una rapida critica alla dominante nar­rativa della competizione urbana; in seguito, introduce un richiamo ai cambiamenti demografici che fragilizzano queste stesse città; infine, propone un’apertura, piuttosto che una conclusione, sulle conseguenze politiche di questi trend, in particolare sulla trasformazione della idea di cittadinanza. Il punto di partenza di questa riflessione è la constatazione che la crisi della città nasce dal suo trionfo come modello universale. Mentre le agenzie internazionali certificano la concen­trazione negli agglomerati urbani della maggior parte della popolazione del pianeta1, con la diffusione mondiale della medesima forma insediativa e del modello di convivenza2, si pone un generale problema di cittadinanza. Si ripropone dunque la storica domanda relativa alla città di chi, oggi rinnovata dallo sbalorditivo e, al tempo stesso, cinico festival di nuove architetture3 a servizio di nuove celebrazioni del potere che divide e manipola; e accanto a questa, una nuova domanda sulla cittadinanza, che chiede di cosa siamo cittadini, e indaga sulla natura del patto e dei legami di convivenza che vanno, almeno in parte, al di là dei confini della comunità politica nazionale.

Cremaschi, M. (2010). Città senza cittadini. In Fuori dall’angolo, idee per il futuro del volontariato e del terzo settore. NAPOLI : L'Ancora del Mediterraneo.

Città senza cittadini

CREMASCHI, Marco
2010-01-01

Abstract

Negli anni Cinquanta le città con un milione di abitanti o più erano meno di una ventina; oggi sono circa 500. Da tempo l’idea stessa di città pare inadeguata a descrivere la forma as­sunta dagli estesi agglomerati nei quali viviamo, come pure il tipo di relazioni sociali fluide e mobili che li caratterizzano. Come si può, allora, proporre un’introduzione critica al fenomeno urbano adatta all’epoca prossima ventura, quella che in molti definiscono “l’era delle città”? Questa nota illustra rapidamente tre distinte risposte: prima, suggerisce una rapida critica alla dominante nar­rativa della competizione urbana; in seguito, introduce un richiamo ai cambiamenti demografici che fragilizzano queste stesse città; infine, propone un’apertura, piuttosto che una conclusione, sulle conseguenze politiche di questi trend, in particolare sulla trasformazione della idea di cittadinanza. Il punto di partenza di questa riflessione è la constatazione che la crisi della città nasce dal suo trionfo come modello universale. Mentre le agenzie internazionali certificano la concen­trazione negli agglomerati urbani della maggior parte della popolazione del pianeta1, con la diffusione mondiale della medesima forma insediativa e del modello di convivenza2, si pone un generale problema di cittadinanza. Si ripropone dunque la storica domanda relativa alla città di chi, oggi rinnovata dallo sbalorditivo e, al tempo stesso, cinico festival di nuove architetture3 a servizio di nuove celebrazioni del potere che divide e manipola; e accanto a questa, una nuova domanda sulla cittadinanza, che chiede di cosa siamo cittadini, e indaga sulla natura del patto e dei legami di convivenza che vanno, almeno in parte, al di là dei confini della comunità politica nazionale.
2010
978-88-8325-273-0
Cremaschi, M. (2010). Città senza cittadini. In Fuori dall’angolo, idee per il futuro del volontariato e del terzo settore. NAPOLI : L'Ancora del Mediterraneo.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11590/152617
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact