La definizione dell’arte Il saggio fa parte di un volume, curato sempre dall’autore, Introduzione all’estetica analitica (Roma-Bari, Laterza, 2008), che si propone un panorama organico dell’estetica analitica contemporanea, ambito di studi ancora poco frequentato in Italia e che proprio il volume in questione, insieme a pochi altri, ha contribuito a far penetrare nel vivo dibattito filosofico degli ultimi anni. Il tema della definizione dell’arte ha assunto nell’estetica analitica un’importanza che è difficile sopravvalutare. Si può dire che la stessa nascita dell’estetica analitica negli anni Cinquanta del Novecento (come è noto gli antecedenti della filosofia analitica, ossia il neopositivismo logico e la filosofia del linguaggio ordinario avevano poco o nessuno interesse per l’estetica) è legata in modo del tutto particolare al problema della definizione dell’arte, sollevato dallo scetticismo di matrice wittgensteiniana e nella fattispecie dal saggio seminale di M. Weitz, The role of Theory in Aesthetics. Dalle risposte di M. Mandelbaum e di A. Danto alla tesi della non-definibilità di principio dell’arte, sostenuta da Weitz, prende avvio un dibattito che ha occupato per almeno quarant’anni le due principali riviste di estetica analitica, il “Journal of Aesthetics and Art Criticism” e il “British Journal of Aesthetics” in misura superiore a qualsiasi altro tema. Ed è significativo che molti importanti bilanci dell’estetica analitica allestiti nel corso degli anni abbiano di fatto dedicato un peso preponderante al problema della definizione dell’arte (da Culture and Art: An Anthology di Aagaard-Mogensen, del 1976, fino a Theories of Art Today di N. Carroll, del 2000). Dopo aver illustrato il dibattito degli anni Cinquanta, il saggio prosegue discutendo a lungo le proposte della cosiddetta Teoria istituzionale dell’arte proposta da G.Dickie, dando conto delle principali critiche a cui essa è stata sottoposta ed elaborandone anche di nuove. Da qui si trae spunto per alcune considerazioni generali sulle debolezze delle definizioni dell’arte di tipo procedurale, che sono poi messe a fuoco in riferimento alla teoria cosiddetta storica dell’arte elaborata da J. Levinson e alla teoria narrativa di N. Carroll. Lo scopo del saggio, comunque, non è solo storico-ricostruttivo ma teorico: si vuole mostrare come il problema della definizione dell’arte, così come è stato inteso dall’estetica analitica, è ben lungi dall’avere quel ruolo fondamentale nella nostra esperienza dell’artistico che troppo spesso gli si è voluto riconoscere. Per questa via, il saggio in questione viene ad inserirsi in un processo di revisione e di critica al tema della definizione dell’arte che è in atto da qualche anno nello stesso ambito analitico (si vedano in particolare i saggi di B. Gaut, Art as a Cluster Concept e di J.T. Dean The Nature of Concepts and the Definition of Art).

D'Angelo, P. (2008). La definizione dell'arte. In D'ANGELO P. (a cura di), Introduzione all'estetica analitica (pp. 1-36). BARI : Laterza.

La definizione dell'arte

D'ANGELO, Paolo
2008-01-01

Abstract

La definizione dell’arte Il saggio fa parte di un volume, curato sempre dall’autore, Introduzione all’estetica analitica (Roma-Bari, Laterza, 2008), che si propone un panorama organico dell’estetica analitica contemporanea, ambito di studi ancora poco frequentato in Italia e che proprio il volume in questione, insieme a pochi altri, ha contribuito a far penetrare nel vivo dibattito filosofico degli ultimi anni. Il tema della definizione dell’arte ha assunto nell’estetica analitica un’importanza che è difficile sopravvalutare. Si può dire che la stessa nascita dell’estetica analitica negli anni Cinquanta del Novecento (come è noto gli antecedenti della filosofia analitica, ossia il neopositivismo logico e la filosofia del linguaggio ordinario avevano poco o nessuno interesse per l’estetica) è legata in modo del tutto particolare al problema della definizione dell’arte, sollevato dallo scetticismo di matrice wittgensteiniana e nella fattispecie dal saggio seminale di M. Weitz, The role of Theory in Aesthetics. Dalle risposte di M. Mandelbaum e di A. Danto alla tesi della non-definibilità di principio dell’arte, sostenuta da Weitz, prende avvio un dibattito che ha occupato per almeno quarant’anni le due principali riviste di estetica analitica, il “Journal of Aesthetics and Art Criticism” e il “British Journal of Aesthetics” in misura superiore a qualsiasi altro tema. Ed è significativo che molti importanti bilanci dell’estetica analitica allestiti nel corso degli anni abbiano di fatto dedicato un peso preponderante al problema della definizione dell’arte (da Culture and Art: An Anthology di Aagaard-Mogensen, del 1976, fino a Theories of Art Today di N. Carroll, del 2000). Dopo aver illustrato il dibattito degli anni Cinquanta, il saggio prosegue discutendo a lungo le proposte della cosiddetta Teoria istituzionale dell’arte proposta da G.Dickie, dando conto delle principali critiche a cui essa è stata sottoposta ed elaborandone anche di nuove. Da qui si trae spunto per alcune considerazioni generali sulle debolezze delle definizioni dell’arte di tipo procedurale, che sono poi messe a fuoco in riferimento alla teoria cosiddetta storica dell’arte elaborata da J. Levinson e alla teoria narrativa di N. Carroll. Lo scopo del saggio, comunque, non è solo storico-ricostruttivo ma teorico: si vuole mostrare come il problema della definizione dell’arte, così come è stato inteso dall’estetica analitica, è ben lungi dall’avere quel ruolo fondamentale nella nostra esperienza dell’artistico che troppo spesso gli si è voluto riconoscere. Per questa via, il saggio in questione viene ad inserirsi in un processo di revisione e di critica al tema della definizione dell’arte che è in atto da qualche anno nello stesso ambito analitico (si vedano in particolare i saggi di B. Gaut, Art as a Cluster Concept e di J.T. Dean The Nature of Concepts and the Definition of Art).
2008
978-88-420-8593-5
D'Angelo, P. (2008). La definizione dell'arte. In D'ANGELO P. (a cura di), Introduzione all'estetica analitica (pp. 1-36). BARI : Laterza.
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