This article attempts to analyse the attitude of Italian Catholics towards Fascism in the 1930s, by the way of the comparison they made with Nazi Germany. Their illusions about the nature of Fascism as an instrument sent by Divine Providence to restore Catholic Italy were not completely dispelled by the 1931 conflict; and in the following years hopes were even bolstered by the National Socialist advent to power: the general respect of religious values made the Italian situation – in comparison to the German one - immensely preferable. Especially in 1936, after the conquest of the Empire and the beginning of the Spanish Civil War, Italian Catholics looked at Fascism as a fundamental bulwark of Catholic civilization. Nonetheless, in 1937, and above all in 1938, the aggressive alliance with Nazi Germany and the beginning of racial politics reversed the situation: under Nazi influence, Fascist Italy now seemed to risk the transformation into a ‘neo-pagan’ regime. Even though the Axis did not transform Catholics into opponents, their vision of Fascism became more and more disenchanted and perplexed with Fascism.

Il saggio analizza l’atteggiamento che negli anni trenta i cattolici italiani tennero verso il fascismo in parallelo a quello avuto verso il nazismo. Le illusioni sulla natura del fascismo come strumento inviato dalla Divina Provvidenza per la restaurazione cattolica in Italia non vennero completamente a cadere con il conflitto del 1931. E negli anni seguenti le speranze vennero addirittura rinforzate dall’avvento del nazismo al potere: il rispetto generalizzato dei valori religiosi rendeva la situazione italiana, se confrontata con la tedesca, enormemente preferibile. Specialmente nel 1936, dopo la conquista dell’Impero e l’inizio della guerra civile spagnola, i cattolici italiani guardarono al fascismo come al baluardo fondamentale della civiltà cristiana. Tuttavia, nel 1937, e soprattutto nel 1968, l’alleanza aggressiva con la Germania nazista e l’avvio della politica razzista rovesciarono la situazione: l’Italia fascista sembrava ora rischiare, sotto l’influenza nazi, di trasformarsi essa stessa in un regime “neopagano”. Anche se l’Asse non trasformò i cattolici in oppositori del regime, la loro immagine del fascismo si vede sempre più disincantata e perplessa.

Moro, R. (2009). L’atteggiamento dei cattolici di fronte al fascismo e al nazismo. In Annali dell’Istituto italo-germanico di Trento/Jahrbuch des italienisch-deutschen historischen Instituts in Trient, XXXIV, 2008 (pp. 293-327). BOLOGNA : Il Mulino.

L’atteggiamento dei cattolici di fronte al fascismo e al nazismo

MORO, Renato
2009-01-01

Abstract

This article attempts to analyse the attitude of Italian Catholics towards Fascism in the 1930s, by the way of the comparison they made with Nazi Germany. Their illusions about the nature of Fascism as an instrument sent by Divine Providence to restore Catholic Italy were not completely dispelled by the 1931 conflict; and in the following years hopes were even bolstered by the National Socialist advent to power: the general respect of religious values made the Italian situation – in comparison to the German one - immensely preferable. Especially in 1936, after the conquest of the Empire and the beginning of the Spanish Civil War, Italian Catholics looked at Fascism as a fundamental bulwark of Catholic civilization. Nonetheless, in 1937, and above all in 1938, the aggressive alliance with Nazi Germany and the beginning of racial politics reversed the situation: under Nazi influence, Fascist Italy now seemed to risk the transformation into a ‘neo-pagan’ regime. Even though the Axis did not transform Catholics into opponents, their vision of Fascism became more and more disenchanted and perplexed with Fascism.
2009
978-88-15-13363-2
Il saggio analizza l’atteggiamento che negli anni trenta i cattolici italiani tennero verso il fascismo in parallelo a quello avuto verso il nazismo. Le illusioni sulla natura del fascismo come strumento inviato dalla Divina Provvidenza per la restaurazione cattolica in Italia non vennero completamente a cadere con il conflitto del 1931. E negli anni seguenti le speranze vennero addirittura rinforzate dall’avvento del nazismo al potere: il rispetto generalizzato dei valori religiosi rendeva la situazione italiana, se confrontata con la tedesca, enormemente preferibile. Specialmente nel 1936, dopo la conquista dell’Impero e l’inizio della guerra civile spagnola, i cattolici italiani guardarono al fascismo come al baluardo fondamentale della civiltà cristiana. Tuttavia, nel 1937, e soprattutto nel 1968, l’alleanza aggressiva con la Germania nazista e l’avvio della politica razzista rovesciarono la situazione: l’Italia fascista sembrava ora rischiare, sotto l’influenza nazi, di trasformarsi essa stessa in un regime “neopagano”. Anche se l’Asse non trasformò i cattolici in oppositori del regime, la loro immagine del fascismo si vede sempre più disincantata e perplessa.
Moro, R. (2009). L’atteggiamento dei cattolici di fronte al fascismo e al nazismo. In Annali dell’Istituto italo-germanico di Trento/Jahrbuch des italienisch-deutschen historischen Instituts in Trient, XXXIV, 2008 (pp. 293-327). BOLOGNA : Il Mulino.
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