Tra i principi delle politiche comunitarie, il policentrismo è venuto occupando spazi crescenti (CCE 1999). Con un altro ristretto gruppo di temi, a tratti eterogenei, il policentrismo sembra aver consolidato una sorta di common wisdom nel policy-making comunitario rivolto al territorio (Cremaschi 2005). Il termine policentrismo ha un significato volutamente ambiguo (per delle rassegne: Kloosterman e Musterd 2001; BBR 2002; Waterhout et al. 2005): si presta ad usi diversi alle diverse scale geografiche, alludendo al riequilibrio territoriale e alla generazione di iniziative dal basso, da un lato; al potenziamento dei potenziali competitivi alla scala del continente dall’altro. In linea di principio, dunque, il policentrismo sarebbe pertinente proprio perchè aperto, inconclusivo, ambiguo: consente, come altri dispositivi discorsivi delle politiche comunitarie, più di quanto definisca. Come altri ‘plastikwort’ (Migliaccio 2004, 115), è uno di quei termini che acquistano significato più per la capacità di trasmigrare che per quella di denotare; contraddistinti da un elevato grado di “astrazione, aura scientifica, popolarità, potere riduttivo, libera combinabilità, assenza di dimensione storico, geografica e sociale” (ivi) queste nozioni gettano delle reti che unificano campi di esperienza diverse, e consentono un certo grado di libertà di riformulazione tematica. Apparentemente, un’operante metafora generativa delle politiche (Cremaschi 2005). All’atto pratico, dunque, il policentrismo ha più sfumature di significato, la cui origine è ricostruita nel prossimo paragrafo. E’ utile, in questo come in altri casi, una ricerca che, pur nella modestia dell’occasione, tracci le linee genealogiche del concetto attraverso formulazioni e pratiche. Se ne evidenziano così alcuni problemi e, un po’ contraddittoriamente con le due ispirazioni descritte in seguito, l’originale tensione esplorativa e progettuale.
Cremaschi, M. (2006). A che serve il policentrismo?. In Lo spazio europeo ad alta risoluzione (pp. 105-128). ROMA : INU Edizioni.
A che serve il policentrismo?
CREMASCHI, Marco
2006-01-01
Abstract
Tra i principi delle politiche comunitarie, il policentrismo è venuto occupando spazi crescenti (CCE 1999). Con un altro ristretto gruppo di temi, a tratti eterogenei, il policentrismo sembra aver consolidato una sorta di common wisdom nel policy-making comunitario rivolto al territorio (Cremaschi 2005). Il termine policentrismo ha un significato volutamente ambiguo (per delle rassegne: Kloosterman e Musterd 2001; BBR 2002; Waterhout et al. 2005): si presta ad usi diversi alle diverse scale geografiche, alludendo al riequilibrio territoriale e alla generazione di iniziative dal basso, da un lato; al potenziamento dei potenziali competitivi alla scala del continente dall’altro. In linea di principio, dunque, il policentrismo sarebbe pertinente proprio perchè aperto, inconclusivo, ambiguo: consente, come altri dispositivi discorsivi delle politiche comunitarie, più di quanto definisca. Come altri ‘plastikwort’ (Migliaccio 2004, 115), è uno di quei termini che acquistano significato più per la capacità di trasmigrare che per quella di denotare; contraddistinti da un elevato grado di “astrazione, aura scientifica, popolarità, potere riduttivo, libera combinabilità, assenza di dimensione storico, geografica e sociale” (ivi) queste nozioni gettano delle reti che unificano campi di esperienza diverse, e consentono un certo grado di libertà di riformulazione tematica. Apparentemente, un’operante metafora generativa delle politiche (Cremaschi 2005). All’atto pratico, dunque, il policentrismo ha più sfumature di significato, la cui origine è ricostruita nel prossimo paragrafo. E’ utile, in questo come in altri casi, una ricerca che, pur nella modestia dell’occasione, tracci le linee genealogiche del concetto attraverso formulazioni e pratiche. Se ne evidenziano così alcuni problemi e, un po’ contraddittoriamente con le due ispirazioni descritte in seguito, l’originale tensione esplorativa e progettuale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.