Il saggio è dedicato alla vocazione epica della narrativa angloamericana contemporanea. Tralasciando i romanzi di taglia abbondante di Pynchon, Delillo o Wallace (oggetto di interesse di un altro autore all’interno del medesimo volume) l’articolo prova a dar conto di quelle opere che, sfidando la tendenza all’inclusività e al citazionismo postmoderni, si dedicano a raccontare trame che coprono ampie distanze sia temporali sia spaziali nel tentativo di ricostruire una continuità minacciata o spezzata. Sono oggetto di analisi le opere di John Updike, Toni Morrison, Cormac McCarthy, Philip Roth e altri, ma anche opere letterarie ibride come “The Americans” di Robert Frank, i reportage e romanzi ascrivibili al genere del New Journalism, “Maus I” e “Maus II” di Art Spiegelman. L’articolo mette l’accento sui diversi stili di racconto, sui vari modi in cui tali nuove epiche americane (di cui vengono esplicitate le differenze con le epiche classiche e le epiche moderniste) si ibridano col racconto horror e col racconto serializzaro; sullo stretto legame tra nuova epica e teorie/letterature post-coloniali; sulle ricadute della nuova epica sull’identità dei personaggi. Oltre a classici quali G. Lukács, L. Fiedler e W. Sollors, la letteratura teorica di primo riferimento è quella di W. C. Dimock, F. Moretti, M. Fusillo.

Antonelli, S. (2009). "Narratori degli Stati Uniti contemporanei". In SARA ANTONELLI e GIORGIO MARIANI (a cura di), IL NOVECENTO USA: NARRAZIONI E CULTURE LETTERARIE DEL SECOLO AMERICANO (pp. 357-390). ROMA : Carocci Editore.

"Narratori degli Stati Uniti contemporanei"

ANTONELLI, SARA
2009-01-01

Abstract

Il saggio è dedicato alla vocazione epica della narrativa angloamericana contemporanea. Tralasciando i romanzi di taglia abbondante di Pynchon, Delillo o Wallace (oggetto di interesse di un altro autore all’interno del medesimo volume) l’articolo prova a dar conto di quelle opere che, sfidando la tendenza all’inclusività e al citazionismo postmoderni, si dedicano a raccontare trame che coprono ampie distanze sia temporali sia spaziali nel tentativo di ricostruire una continuità minacciata o spezzata. Sono oggetto di analisi le opere di John Updike, Toni Morrison, Cormac McCarthy, Philip Roth e altri, ma anche opere letterarie ibride come “The Americans” di Robert Frank, i reportage e romanzi ascrivibili al genere del New Journalism, “Maus I” e “Maus II” di Art Spiegelman. L’articolo mette l’accento sui diversi stili di racconto, sui vari modi in cui tali nuove epiche americane (di cui vengono esplicitate le differenze con le epiche classiche e le epiche moderniste) si ibridano col racconto horror e col racconto serializzaro; sullo stretto legame tra nuova epica e teorie/letterature post-coloniali; sulle ricadute della nuova epica sull’identità dei personaggi. Oltre a classici quali G. Lukács, L. Fiedler e W. Sollors, la letteratura teorica di primo riferimento è quella di W. C. Dimock, F. Moretti, M. Fusillo.
2009
978-88-430-5165-6
Antonelli, S. (2009). "Narratori degli Stati Uniti contemporanei". In SARA ANTONELLI e GIORGIO MARIANI (a cura di), IL NOVECENTO USA: NARRAZIONI E CULTURE LETTERARIE DEL SECOLO AMERICANO (pp. 357-390). ROMA : Carocci Editore.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11590/155288
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