Il contributo intende focalizzare l'attenzione su alcune, rare immagini di vestiti che compaiono nelle frammentarie rappresentazioni di donne eretiche della letteratura cristiana antica. Ho cercato di concentrare quindi la mia ricerca sugli sporadici accenni al loro abbigliamento contenuti nei ritratti creati dalla letteratura eresiologica, estendendo la mia indagine, in un caso, all' uso dell'immagine della veste nella loro rappresentazione teologica: mi riferisco al racconto, riportato da Epifanio, della visione di Cristo in aspetto di donna vestito di un abito luminoso, di cui sarebbe stata destinataria una profetessa montanista. Tutti gli accenni all'abbigliamento, quindi, costituiscono per noi testimonianze preziose ma, al tempo stesso, dense di insidie. In nessun caso, infatti, abbiamo scartato l'attendibilità storica del dettaglio fornitoci ma, al tempo stesso, abbiamo cercato di indagarne tutte le possibili valenze simboliche, da ricontestualizzare entro lo schema eresiologico dei vari autori incontrati. Quasi sempre, quindi, le vesti vengono usate dagli eresiologi nella loro polivalenza semantica e interpretate come segni di appartenenza al mondo dell'idolatria, della magia, dei culti pagani o, quando siano presenti modelli iconografici biblici la veste dell'eretica rappresenta il tradimento di tali modelli.

Noce, C. (2009). L'abito nella rappresentazione della donna eretica: alcune immagini dal cristianesimo antico. In S. Botta (a cura di), ABITI, CORPI, IDENTITÀ. SIGNIFICATI E VALENZE PROFONDE DEL VESTIRE (pp. 205-242).

L'abito nella rappresentazione della donna eretica: alcune immagini dal cristianesimo antico

NOCE, CARLA
2009-01-01

Abstract

Il contributo intende focalizzare l'attenzione su alcune, rare immagini di vestiti che compaiono nelle frammentarie rappresentazioni di donne eretiche della letteratura cristiana antica. Ho cercato di concentrare quindi la mia ricerca sugli sporadici accenni al loro abbigliamento contenuti nei ritratti creati dalla letteratura eresiologica, estendendo la mia indagine, in un caso, all' uso dell'immagine della veste nella loro rappresentazione teologica: mi riferisco al racconto, riportato da Epifanio, della visione di Cristo in aspetto di donna vestito di un abito luminoso, di cui sarebbe stata destinataria una profetessa montanista. Tutti gli accenni all'abbigliamento, quindi, costituiscono per noi testimonianze preziose ma, al tempo stesso, dense di insidie. In nessun caso, infatti, abbiamo scartato l'attendibilità storica del dettaglio fornitoci ma, al tempo stesso, abbiamo cercato di indagarne tutte le possibili valenze simboliche, da ricontestualizzare entro lo schema eresiologico dei vari autori incontrati. Quasi sempre, quindi, le vesti vengono usate dagli eresiologi nella loro polivalenza semantica e interpretate come segni di appartenenza al mondo dell'idolatria, della magia, dei culti pagani o, quando siano presenti modelli iconografici biblici la veste dell'eretica rappresenta il tradimento di tali modelli.
2009
978-88-6032-125-1
Noce, C. (2009). L'abito nella rappresentazione della donna eretica: alcune immagini dal cristianesimo antico. In S. Botta (a cura di), ABITI, CORPI, IDENTITÀ. SIGNIFICATI E VALENZE PROFONDE DEL VESTIRE (pp. 205-242).
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