Il 5 febbraio 1992 è una data importante nella storia della legislazione italiana riguardante l'integrazione sociale e scolastica delle persone con disabilità. È il giorno in cui è stata emanata la legge quadro n. 104 destinata a regolamentare in modo organico la diversificata normativa preesistente in materia. In tutti i tempi e in tutte le società la riflessione circa le differenze individuali ha costituito – e costituisce – un tema delicato, significativo e di rilevanza sociale e culturale. La prospettiva, invece, che privilegia l’integrazione e l’inclusione considera ogni essere umano diverso dall'altro, senza ricorrere ai costrutti di superiorità o di inferiorità molto spesso legati al concetto di norma . In effetti, uguaglianza non significa omologazione – sul piano educativo tendere a normalizzare il bambino con disabilità – quanto il modo originale di realizzarsi di una persona in divenire nell’ambito del personale progetto esistenziale. É su questo punto che si inserisce la funzione fondamentale della scuola (quindi, anche del Nido) nei confronti del bambino in difficoltà, quella cioè di raggiungere l'inclusione di tutte le persone, nel rispetto delle diversità di ciascuna. -

Favorini, A.M. (2005). IL BAMBINO DISABILE NEL NIDO. QUALE IDEA DI INTEGRAZIONE?. In ANNA MARIA FAVORINI (a cura di), UNA IDEA DI NIDO. UN MODELLO EDUCATIVO-DIDATTICO INTEGRATO E INCLUSIVO (pp. 168-179). MILANO : FrancoAngeli.

IL BAMBINO DISABILE NEL NIDO. QUALE IDEA DI INTEGRAZIONE?

FAVORINI, Anna Maria
2005-01-01

Abstract

Il 5 febbraio 1992 è una data importante nella storia della legislazione italiana riguardante l'integrazione sociale e scolastica delle persone con disabilità. È il giorno in cui è stata emanata la legge quadro n. 104 destinata a regolamentare in modo organico la diversificata normativa preesistente in materia. In tutti i tempi e in tutte le società la riflessione circa le differenze individuali ha costituito – e costituisce – un tema delicato, significativo e di rilevanza sociale e culturale. La prospettiva, invece, che privilegia l’integrazione e l’inclusione considera ogni essere umano diverso dall'altro, senza ricorrere ai costrutti di superiorità o di inferiorità molto spesso legati al concetto di norma . In effetti, uguaglianza non significa omologazione – sul piano educativo tendere a normalizzare il bambino con disabilità – quanto il modo originale di realizzarsi di una persona in divenire nell’ambito del personale progetto esistenziale. É su questo punto che si inserisce la funzione fondamentale della scuola (quindi, anche del Nido) nei confronti del bambino in difficoltà, quella cioè di raggiungere l'inclusione di tutte le persone, nel rispetto delle diversità di ciascuna. -
2005
88-464-7204-7
Favorini, A.M. (2005). IL BAMBINO DISABILE NEL NIDO. QUALE IDEA DI INTEGRAZIONE?. In ANNA MARIA FAVORINI (a cura di), UNA IDEA DI NIDO. UN MODELLO EDUCATIVO-DIDATTICO INTEGRATO E INCLUSIVO (pp. 168-179). MILANO : FrancoAngeli.
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