Il saggio affronta l'enigmatica espressione, usata da Dante, nell'"Epistola a Cangrande", "per assumptionem metaphorismorum" evocata dal poeta, sotto il patrocinio di Platone, come unico strumento atto a soccorrere le insufficienze della lingua nella scrittura della visione paradisiaca. Con l'unicum lemmatico "metaphorimus" Dante ha evidentemente inteso designare, con un neologismo, un uso assai speciale della metafora quale vettore integumentale, cioè come immagine complessa depositaria di arcani sensi allegorici. Il saggio permette di cogliere il poeta nell'atto di nominazione di uno strumento poetico inaudito in cui vengono a convergere altri vettori di senso cari alla cultura medievale: il "signum", il simbolo, l'involucro, l'integumento, la metafora sono investiti da Dante di una profonda problematica filosofico-teologica (particolarmente segnata dal neoplatonismo tardo-antico e dal platonismo latino medievale, con una particolare incidenza della Scuola di Chartres)che fa del "metaforismo" il più alto strumento retorico- semantico di nominazione dell'indicibile, necessario a Dante per ridire il resoconto del suo viaggio oltremondano senza cedere alla tentazione e all'abisso del silenzio mistico.

Ariani, M. (2009). I "metaphorismi" di Dante. In La metafora in Dante (pp. 1-57). FIRENZE : Olschki.

I "metaphorismi" di Dante

ARIANI, Marco
2009-01-01

Abstract

Il saggio affronta l'enigmatica espressione, usata da Dante, nell'"Epistola a Cangrande", "per assumptionem metaphorismorum" evocata dal poeta, sotto il patrocinio di Platone, come unico strumento atto a soccorrere le insufficienze della lingua nella scrittura della visione paradisiaca. Con l'unicum lemmatico "metaphorimus" Dante ha evidentemente inteso designare, con un neologismo, un uso assai speciale della metafora quale vettore integumentale, cioè come immagine complessa depositaria di arcani sensi allegorici. Il saggio permette di cogliere il poeta nell'atto di nominazione di uno strumento poetico inaudito in cui vengono a convergere altri vettori di senso cari alla cultura medievale: il "signum", il simbolo, l'involucro, l'integumento, la metafora sono investiti da Dante di una profonda problematica filosofico-teologica (particolarmente segnata dal neoplatonismo tardo-antico e dal platonismo latino medievale, con una particolare incidenza della Scuola di Chartres)che fa del "metaforismo" il più alto strumento retorico- semantico di nominazione dell'indicibile, necessario a Dante per ridire il resoconto del suo viaggio oltremondano senza cedere alla tentazione e all'abisso del silenzio mistico.
2009
978-88-222-5860-1
Ariani, M. (2009). I "metaphorismi" di Dante. In La metafora in Dante (pp. 1-57). FIRENZE : Olschki.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11590/158777
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact