Un tempo il senso comune attribuiva agli uomini forza e capacita di agire e alle donne debolezza e passività, che cosa è cambiato dopo almeno trent'anni di femminismo? E soprattutto: cosa è passato nell'immaginario delle giovani donne, nella consapevolezza che hanno di loro stesse? I testi presentati in questo volume sono il frutto di un lavoro seminariale durato circa due anni, che ha interrogato luoghi comuni e acquisizioni date per scontate, in un confronto con le differenze tra Occidente e Oriente e alla luce delle opere di alcune grandi pensatrici, da Carla Lonzi, Christa Wolf, Christine de Pizan, Maria Zambrano a Julia Kristeva, Gayatri SpivaK, Simone Weil e Angela Putino fino ad alcune icone dell'immaginario collettivo come la protagonista di Kill Bill. Forza non significa necessariamente violenza, né la passività sempre si contrappone all'agire radicale: fragilità e potenza vanno quindi ridefinite, la forza può essere pensata fuori dal suo destino di distruttività, tanto più in una fase in cui la cosiddetta "femminilizzazione della società" è tendenza globale, contraddittoria, ambigua e diseguale, e ancora tutta da indagare.
Giardini, F. (2011). La forza e la grazia. Per una genealogia. In Sensibili guerriere. Sulla forza femminile (pp. 130-147). Pavona - ROMA : Jacobelli.
La forza e la grazia. Per una genealogia
GIARDINI, FEDERICA
2011-01-01
Abstract
Un tempo il senso comune attribuiva agli uomini forza e capacita di agire e alle donne debolezza e passività, che cosa è cambiato dopo almeno trent'anni di femminismo? E soprattutto: cosa è passato nell'immaginario delle giovani donne, nella consapevolezza che hanno di loro stesse? I testi presentati in questo volume sono il frutto di un lavoro seminariale durato circa due anni, che ha interrogato luoghi comuni e acquisizioni date per scontate, in un confronto con le differenze tra Occidente e Oriente e alla luce delle opere di alcune grandi pensatrici, da Carla Lonzi, Christa Wolf, Christine de Pizan, Maria Zambrano a Julia Kristeva, Gayatri SpivaK, Simone Weil e Angela Putino fino ad alcune icone dell'immaginario collettivo come la protagonista di Kill Bill. Forza non significa necessariamente violenza, né la passività sempre si contrappone all'agire radicale: fragilità e potenza vanno quindi ridefinite, la forza può essere pensata fuori dal suo destino di distruttività, tanto più in una fase in cui la cosiddetta "femminilizzazione della società" è tendenza globale, contraddittoria, ambigua e diseguale, e ancora tutta da indagare.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


