Aldo Moro nelle storie d’Italia

The syntheses of the history of a country are a mirror of scholars’ work. This article is devoted to an analysis of what the histories of contemporary Italy tell about Aldo Moro, from the end of the 1960s up to today, and it follows a great deal of the debate about the history and the problems of Italian democracy in the last forty years. The research on the history of republican Italy is now well launched; however, the common awareness of interpretative concepts which has been achieved for the period before 1945 is still missing. The exam of the assessments of Moro proves it. With only some relevant exceptions, the histories of Italy tell us more about their authors, their sympathies and antipathies, their political cultures or the phases of the history of the country in which they wrote than about Moro himself. The interpretation of his figure is still oriented more by the brilliant formulas of journalism writing on current affairs than by careful researches (however, still incomplete and at an early stage). The «Moro affair» attracted the attention and caused the growth of an immense bibliography, while the image of the political leader and of the statesman remained attached to his tragic death. George Mosse’s 1979 suggestion of widening the horizon and trying to put in relation Moro’s political experience, his culture, his analyses, his problems with the great transformations of western democracy was not followed.

Le ricostruzioni sintetiche della storia di un paese rappresentano uno specchio del lavoro degli storici. Il saggio è dedicato ad un’analisi di ciò che le storie dell’Italia contemporanea dicono di Aldo Moro, dalla fine degli anni Sessanta fino a oggi, e ripercorre buona parte della discussione sulla storia e i problemi della democrazia italiana degli ultimi quarant’anni. La ricerca sulla storia dell’Italia repubblicana è oggi solidamente avviata; tuttavia, essa non sembra aver trovato ancora quella consapevolezza di concetti interpretativi raggiunti invece nella ricostruzione delle vicende precedenti il 1945. E l’analisi dei giudizi sulla figura di Moro lo conferma. Salvo alcune significative eccezioni, infatti, le storie d’Italia ci dicono di più sui loro autori, sulle loro simpatie e antipatie, sulle loro culture politiche di riferimento, sulle congiunture attraversate dal paese che su Moro stesso. L’interpretazione della sua figura appare ancora orientata più dalle formule brillanti della pubblicistica che da studi e ricerche puntuali, i quali, del resto, sono ancora parziali e iniziali. E’ stato così il «caso Moro» ad avere finora attratto l’attenzione prevalente, provocando lo svilupparsi di una sterminata bibliografia, mentre l’immagine del Moro leader politico e uomo di stato è rimasta legata alla sua tragica fine. Scarsa eco ha avuto il suggerimento, formulato già nel 1979 da George Mosse, di allargare lo sguardo e cercare di collegare l’esperienza politica di Moro, la sua cultura, le sue analisi, i suoi problemi, alle grandi trasformazioni della democrazia occidentale.