Un adolescente viene strappato ai libri di scuola per vivere la deportazione di massa del suo popolo. Approfittando dello stato di guerra, in nome di una Turchia “panturca”, il governo turco mette in atto il genocidio del popolo armeno. Il giovane ragazzo, sopravvissuto miracolosamente ai massacri, manterrà la promessa fatta ai genitori e diverrà un medico. Dopo aver vissuto e patito di persona le sofferenze, gli orrori e ogni sorta di atrocità, Michel Mikaelian rende con questo libro la sua testimonianza autentica del genocidio degli Armeni. Non dimenticherà la madre morta, distesa all’ombra di un piccolo arbusto nel deserto; portandosi dentro il senso di colpa per avere abbandonato, senza voltarsi, lungo un sentiero selvaggio il suo fratellino Haigaz. Nella postfazione si affronta il problema letto individuale e del lutto collettivo.
Meghnagi, D. (2015). Postfazione, 95-100.
Postfazione.
MEGHNAGI, David
2015-01-01
Abstract
Un adolescente viene strappato ai libri di scuola per vivere la deportazione di massa del suo popolo. Approfittando dello stato di guerra, in nome di una Turchia “panturca”, il governo turco mette in atto il genocidio del popolo armeno. Il giovane ragazzo, sopravvissuto miracolosamente ai massacri, manterrà la promessa fatta ai genitori e diverrà un medico. Dopo aver vissuto e patito di persona le sofferenze, gli orrori e ogni sorta di atrocità, Michel Mikaelian rende con questo libro la sua testimonianza autentica del genocidio degli Armeni. Non dimenticherà la madre morta, distesa all’ombra di un piccolo arbusto nel deserto; portandosi dentro il senso di colpa per avere abbandonato, senza voltarsi, lungo un sentiero selvaggio il suo fratellino Haigaz. Nella postfazione si affronta il problema letto individuale e del lutto collettivo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.