Nel 1523per la prima volta si pubblica a nord delle Alpi un’edizione del De architectura. In questo volume in ottavo, privo di indicazione del luogo e del nome dell’editore, Baudrier ha riconosciuto un’opera impressa da Guillaume Huyon per conto degli eredi di Baldassarre da Gabiano, editori piemontesi che a Lione contraffacevano metodicamente ed abilmente le famose pubblicazioni veneziane in ottavo di Aldo Manuzio. Baudrier e chi lo ha seguito ha considerato questa stampa una copia della seconda (1513) o terza (1522) edizione, entrambe in ottavo del testo curato da fra Giocondo. Il volume lionese invece non è esattamente una copia di queste ultime: le illustrazioni sono state incise riducendo le illustrazioni della prima edizione in folio di Giocondo (1511) in maniera molto più fina e accurata che nelle precedenti in ottavo, superandole per qualità grafica. La qualità e l’aggiunta di 36 figure riprese con altrettanta cura dal Vitruvio di Cesariano- tra le quali le più goticheggianti- dovevano attrarre lettori di paesi a nord delle Alpi che avessero minore familiarità con l’architettura antica. Per contro nell’edizione lionese si dà minore importanza al rispetto delle proporzioni, nelle figure d’assieme e nei particolari architettonici, e ad un costante coordinamento tra testo ed immagine,obiettivi basilari inveceper Giocondo che privilegiava la trasmissione esatta del trattato e la sua comprensibilità.La stampa lionese è quindi un esempio prezioso della varietà di intenti e di possibili destinatari per cui si poteva editare un testo scientifico quale era il trattato di Vitruvio
Pagliara, P.N. (2004). Le De architectura de Vitruve édité par les Gabiano à Lyon 1523. In S. DESWARTE ROSA (a cura di), Sebastiano Serlio à Lyon (pp. 359-364). Lyon : SRI édition.
Le De architectura de Vitruve édité par les Gabiano à Lyon 1523
PAGLIARA, Pier Nicola
2004-01-01
Abstract
Nel 1523per la prima volta si pubblica a nord delle Alpi un’edizione del De architectura. In questo volume in ottavo, privo di indicazione del luogo e del nome dell’editore, Baudrier ha riconosciuto un’opera impressa da Guillaume Huyon per conto degli eredi di Baldassarre da Gabiano, editori piemontesi che a Lione contraffacevano metodicamente ed abilmente le famose pubblicazioni veneziane in ottavo di Aldo Manuzio. Baudrier e chi lo ha seguito ha considerato questa stampa una copia della seconda (1513) o terza (1522) edizione, entrambe in ottavo del testo curato da fra Giocondo. Il volume lionese invece non è esattamente una copia di queste ultime: le illustrazioni sono state incise riducendo le illustrazioni della prima edizione in folio di Giocondo (1511) in maniera molto più fina e accurata che nelle precedenti in ottavo, superandole per qualità grafica. La qualità e l’aggiunta di 36 figure riprese con altrettanta cura dal Vitruvio di Cesariano- tra le quali le più goticheggianti- dovevano attrarre lettori di paesi a nord delle Alpi che avessero minore familiarità con l’architettura antica. Per contro nell’edizione lionese si dà minore importanza al rispetto delle proporzioni, nelle figure d’assieme e nei particolari architettonici, e ad un costante coordinamento tra testo ed immagine,obiettivi basilari inveceper Giocondo che privilegiava la trasmissione esatta del trattato e la sua comprensibilità.La stampa lionese è quindi un esempio prezioso della varietà di intenti e di possibili destinatari per cui si poteva editare un testo scientifico quale era il trattato di VitruvioI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.