The text is a brief commentary on the ongoing restoration of the Acropolis of Athens, requested foreign observers invited to the 5 th International Meeting organized by the Greek National Commission to that coordinate the work. The evaluation of disassembly and reassembly of the major monuments of the Acropolis, which started in 1975 to address conservation problems posed by previous restorations, is essentially positive. The entire restoration campaign is based on an accurate and unpublished work of identifying and classifying all the blocks of marble pieces in place or on the ground. The set of all these elements was then reassembled according to traditional methods of anastylosis, now experienced at least during two centuries in Europe. Doubts have been raised about the reinstatement necessary to complete the anastylosis: the intentional differentiation of the surface treatment of new marble inserts and their missing old looking coated, suggested both by the provisions of Restoration Charter of 1964, give rise to unacceptable visual contrasts. These concerns are, however, now also shared by the heads of the restorations works, which are experiencing the implementation of more listings and close the old camouflage.

Il testo è un breve commento ai restauri in corso sull’Acropoli di Atene, richiesto agli osservatori stranieri invitati al 5° Incontro internazionale organizzato dalla Commissione nazionale greca che coordina i lavori. La valutazione delle operazioni di smontaggio e rimontaggio dei principali monumenti dell’Acropoli, iniziate nel 1975 per far fronte ai problemi conservativi posti dai precedenti restauri, è sostanzialmente positiva. L’intera campagna di restauro si basa infatti su un accuratissimo e inedito lavoro di identificazione e classificazione di tutti i blocchi di marmo in opera e dei pezzi rimasti a terra. L’insieme di tutti questi elementi è stato quindi ricomposto secondo le metodologie tradizionali dell’anastilosi, sperimentate ormai almeno da due secoli in tutta Europa. Suscitano invece alcune perplessità le modalità di presentazione delle reintegrazioni necessarie a completare l’anastilosi: l’intenzionale differenziazione della lavorazione superficiale dei nuovi inserti in marmo e la loro mancata patinatura “a vecchio”, suggerite entrambe dalle norme della Carta del restauro del 1964, danno luogo a contrasti visivi inaccettabili. Tali perplessità sono comunque ormai condivise anche dai responsabili dei restauri, che stanno sperimentando la messa in opera di inserzioni più mimetiche e vicine all’antico.

Pallottino, E. (2004). Appunti sul 5° Incontro internazionale sul restauro dei monumenti dell’Acropoli di Atene. In MALLOUCHOU-TUFANO F. (a cura di), 5th International Meeting for the Restoration of the Acropolis Monuments, Athens 4-6 October 2002 (pp. 617-619). Atene : ΕΠΙΤΡΟΟΗ ΣΥΝΤΗΡΗΣΕΩΣ ΜΝΗΜΕΙΩΝ ΑΚΡΟΠΟΛΕΩΣ.

Appunti sul 5° Incontro internazionale sul restauro dei monumenti dell’Acropoli di Atene

PALLOTTINO, Elisabetta
2004-01-01

Abstract

The text is a brief commentary on the ongoing restoration of the Acropolis of Athens, requested foreign observers invited to the 5 th International Meeting organized by the Greek National Commission to that coordinate the work. The evaluation of disassembly and reassembly of the major monuments of the Acropolis, which started in 1975 to address conservation problems posed by previous restorations, is essentially positive. The entire restoration campaign is based on an accurate and unpublished work of identifying and classifying all the blocks of marble pieces in place or on the ground. The set of all these elements was then reassembled according to traditional methods of anastylosis, now experienced at least during two centuries in Europe. Doubts have been raised about the reinstatement necessary to complete the anastylosis: the intentional differentiation of the surface treatment of new marble inserts and their missing old looking coated, suggested both by the provisions of Restoration Charter of 1964, give rise to unacceptable visual contrasts. These concerns are, however, now also shared by the heads of the restorations works, which are experiencing the implementation of more listings and close the old camouflage.
2004
960-7424-39-5
Il testo è un breve commento ai restauri in corso sull’Acropoli di Atene, richiesto agli osservatori stranieri invitati al 5° Incontro internazionale organizzato dalla Commissione nazionale greca che coordina i lavori. La valutazione delle operazioni di smontaggio e rimontaggio dei principali monumenti dell’Acropoli, iniziate nel 1975 per far fronte ai problemi conservativi posti dai precedenti restauri, è sostanzialmente positiva. L’intera campagna di restauro si basa infatti su un accuratissimo e inedito lavoro di identificazione e classificazione di tutti i blocchi di marmo in opera e dei pezzi rimasti a terra. L’insieme di tutti questi elementi è stato quindi ricomposto secondo le metodologie tradizionali dell’anastilosi, sperimentate ormai almeno da due secoli in tutta Europa. Suscitano invece alcune perplessità le modalità di presentazione delle reintegrazioni necessarie a completare l’anastilosi: l’intenzionale differenziazione della lavorazione superficiale dei nuovi inserti in marmo e la loro mancata patinatura “a vecchio”, suggerite entrambe dalle norme della Carta del restauro del 1964, danno luogo a contrasti visivi inaccettabili. Tali perplessità sono comunque ormai condivise anche dai responsabili dei restauri, che stanno sperimentando la messa in opera di inserzioni più mimetiche e vicine all’antico.
Pallottino, E. (2004). Appunti sul 5° Incontro internazionale sul restauro dei monumenti dell’Acropoli di Atene. In MALLOUCHOU-TUFANO F. (a cura di), 5th International Meeting for the Restoration of the Acropolis Monuments, Athens 4-6 October 2002 (pp. 617-619). Atene : ΕΠΙΤΡΟΟΗ ΣΥΝΤΗΡΗΣΕΩΣ ΜΝΗΜΕΙΩΝ ΑΚΡΟΠΟΛΕΩΣ.
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