Ci sono tante ragioni alla base del disagio che gli insegnanti provano quando debbono affrontare i problemi della valutazione. Valutare non vuol dire, infatti, solo esprimere un apprezzamento positivo o negativo sulle prestazioni fornite dagli allievi, ma disporre di interpretazioni e criteri relativi all’insieme dell’attività educativa. Si comprende perciò l’incertezza di chi deve formulare un giudizio: si trova di fronte a condizioni educative in rapidissimo cambiamento, a linee di sviluppo del sistema scolastico che presentano non poche contraddizioni, ad una crescente complicazione del rapporto fra la scuola e la società, al sovrapporsi incalzante di nuove suggestioni culturali. Ciascuno di questi aspetti del cambiamento ha conseguenze sul funzionamento della scuola e, di conseguenza, incide in qualche misura sulla valutazione. Ma se a certi aspetti del disagio degli insegnanti è difficile dare risposte rassicuranti, perché tali risposte non potrebbero che derivare da scelte politiche e di governo capaci di definire una linea coerente di sviluppo per l’educazione scolastica, altre ragioni di incertezza possono essere superate, anche grazie alle opportunità offerte dalle nuove tecnologie per l’organizzazione e l’elaborazione dei dati. È ormai diffusa la consapevolezza circa la necessità di rilevare con continuità le trasformazioni che intercorrono nelle situazioni di intervento allo scopo di poterne stabilire la coerenza col disegno didattico originariamente formulato e di introdurre gli aggiustamenti che si ritiene possano contribuire a superare le difficoltà rilevate. Ciò comporta che si sia in grado di trarre informazioni dai contesti in cui si opera e di conferire a tali informazioni caratteristiche formali che ne consentano la conservazione e l’elaborazione. Una certa macchinosità delle procedure occorrenti per soddisfare tali esigenze ha finora scoraggiato una parte consistente degli insegnanti dall’impegnarsi sulla via di una più razionale impostazione delle attività valutative. E, in effetti, si trattava spesso di procedure macchinose e ripetitive che scoraggiavano chi già non disponesse di qualche competenza di carattere statistico e metodologico. Si finiva con l’assimilare l’innovazione valutativa con il trattamento dei dati necessario per ricavare punteggi da questo o quel tipo di prova. La diffusione di strumentazioni informatiche ha reso più celeri i tempi di elaborazione, ma ha anche mostrato che per effettuare un vero e proprio salto di qualità sarebbe stato necessario disporre di modelli capaci di consentire interpretazioni d’insieme dei dati a vario titolo raccolti. Questo libro si propone di consentire a quanti lo desiderino, insegnanti che operino individualmente o in gruppi e studenti che si preparino ad intraprendere professioni educative, di impostare e organizzare con rapidità e efficacia i propri archivi di dati, di alimentare tali archivi con continuità per formare serie longitudinali, di effettuare le elaborazioni che consentono di ricavare indicazioni riassuntive dai dati di cui si dispone. Per far ciò non è necessario disporre di programmi complicati e costosi: basta usare Excel, il foglio elettronico di comune disponibilità perché compreso nel pacchetto Microsoft Office. Nelle unità di cui il libro si compone si individuano preliminarmente aspetti dell’attività valutativa, in relazione ai quali si propongono soluzioni operative. Le applicazioni che completano le unità consentono di verificare le correttezza della operazioni che si è stati in grado di svolgere.

Agrusti, G. (2008). Problemi e procedure. In Laboratorio di valutazione. BARI : Laterza.

Problemi e procedure

AGRUSTI, GABRIELLA
2008-01-01

Abstract

Ci sono tante ragioni alla base del disagio che gli insegnanti provano quando debbono affrontare i problemi della valutazione. Valutare non vuol dire, infatti, solo esprimere un apprezzamento positivo o negativo sulle prestazioni fornite dagli allievi, ma disporre di interpretazioni e criteri relativi all’insieme dell’attività educativa. Si comprende perciò l’incertezza di chi deve formulare un giudizio: si trova di fronte a condizioni educative in rapidissimo cambiamento, a linee di sviluppo del sistema scolastico che presentano non poche contraddizioni, ad una crescente complicazione del rapporto fra la scuola e la società, al sovrapporsi incalzante di nuove suggestioni culturali. Ciascuno di questi aspetti del cambiamento ha conseguenze sul funzionamento della scuola e, di conseguenza, incide in qualche misura sulla valutazione. Ma se a certi aspetti del disagio degli insegnanti è difficile dare risposte rassicuranti, perché tali risposte non potrebbero che derivare da scelte politiche e di governo capaci di definire una linea coerente di sviluppo per l’educazione scolastica, altre ragioni di incertezza possono essere superate, anche grazie alle opportunità offerte dalle nuove tecnologie per l’organizzazione e l’elaborazione dei dati. È ormai diffusa la consapevolezza circa la necessità di rilevare con continuità le trasformazioni che intercorrono nelle situazioni di intervento allo scopo di poterne stabilire la coerenza col disegno didattico originariamente formulato e di introdurre gli aggiustamenti che si ritiene possano contribuire a superare le difficoltà rilevate. Ciò comporta che si sia in grado di trarre informazioni dai contesti in cui si opera e di conferire a tali informazioni caratteristiche formali che ne consentano la conservazione e l’elaborazione. Una certa macchinosità delle procedure occorrenti per soddisfare tali esigenze ha finora scoraggiato una parte consistente degli insegnanti dall’impegnarsi sulla via di una più razionale impostazione delle attività valutative. E, in effetti, si trattava spesso di procedure macchinose e ripetitive che scoraggiavano chi già non disponesse di qualche competenza di carattere statistico e metodologico. Si finiva con l’assimilare l’innovazione valutativa con il trattamento dei dati necessario per ricavare punteggi da questo o quel tipo di prova. La diffusione di strumentazioni informatiche ha reso più celeri i tempi di elaborazione, ma ha anche mostrato che per effettuare un vero e proprio salto di qualità sarebbe stato necessario disporre di modelli capaci di consentire interpretazioni d’insieme dei dati a vario titolo raccolti. Questo libro si propone di consentire a quanti lo desiderino, insegnanti che operino individualmente o in gruppi e studenti che si preparino ad intraprendere professioni educative, di impostare e organizzare con rapidità e efficacia i propri archivi di dati, di alimentare tali archivi con continuità per formare serie longitudinali, di effettuare le elaborazioni che consentono di ricavare indicazioni riassuntive dai dati di cui si dispone. Per far ciò non è necessario disporre di programmi complicati e costosi: basta usare Excel, il foglio elettronico di comune disponibilità perché compreso nel pacchetto Microsoft Office. Nelle unità di cui il libro si compone si individuano preliminarmente aspetti dell’attività valutativa, in relazione ai quali si propongono soluzioni operative. Le applicazioni che completano le unità consentono di verificare le correttezza della operazioni che si è stati in grado di svolgere.
2008
978-88-420-8460-0
Agrusti, G. (2008). Problemi e procedure. In Laboratorio di valutazione. BARI : Laterza.
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