In una pubblicazione altamente specialistica che, nel centenario della legge di separazione dei culti dallo Stato del 1905, discute sulla genesi, la fortuna e l’avvenire del concetto di laicità, indissociabile dall’esperienza francese, ma presente oggi in molte altre società, questo saggio affronta, in apertura del volume, il complesso problema degli effetti della legge in Algeria e ricostruisce i retroscena della sua non applicazione al culto musulmano maggioritario nel paese. In realtà, nei due anni di acceso dibattito che ritardarono l’adozione del decreto di estensione della legge sulla separazione alla colonia algerina, Emile Combes, uno dei padri della laicità, fu tra gli avversari di questa soluzione, che avrebbe poi nel 1907 determinato minuziosamente, con una serie di distinguo, le condizioni e modalità della sua applicazione ai diversi culti riconosciuti dalla République in Algeria. Egli era stato infatti, dieci anni prima, nel quadro della Commissione senatoriale di inchiesta nel paese, presieduta da Jules Ferry, l’estensore di un rapporto che insisteva sulla necessità di formare un “clero” musulmano dipendente dall’amministrazione francese e da essa finanziato, escludendo di concedere qualsiasi autonomia all’islam algerino. Ancora oggi se ne misurano le conseguenze. -

Bozzo, A. (2005). 1905 et le paradoxe algérien. In Jean Baubérot, Michel Wieviorka (a cura di), Les Entretiens d’Auxerre. De la séparation des Eglises et de l’Etat à l’avenir de la Laïcité (pp. 17-27). Paris : Editions de l’Aube.

1905 et le paradoxe algérien

BOZZO, Anna
2005-01-01

Abstract

In una pubblicazione altamente specialistica che, nel centenario della legge di separazione dei culti dallo Stato del 1905, discute sulla genesi, la fortuna e l’avvenire del concetto di laicità, indissociabile dall’esperienza francese, ma presente oggi in molte altre società, questo saggio affronta, in apertura del volume, il complesso problema degli effetti della legge in Algeria e ricostruisce i retroscena della sua non applicazione al culto musulmano maggioritario nel paese. In realtà, nei due anni di acceso dibattito che ritardarono l’adozione del decreto di estensione della legge sulla separazione alla colonia algerina, Emile Combes, uno dei padri della laicità, fu tra gli avversari di questa soluzione, che avrebbe poi nel 1907 determinato minuziosamente, con una serie di distinguo, le condizioni e modalità della sua applicazione ai diversi culti riconosciuti dalla République in Algeria. Egli era stato infatti, dieci anni prima, nel quadro della Commissione senatoriale di inchiesta nel paese, presieduta da Jules Ferry, l’estensore di un rapporto che insisteva sulla necessità di formare un “clero” musulmano dipendente dall’amministrazione francese e da essa finanziato, escludendo di concedere qualsiasi autonomia all’islam algerino. Ancora oggi se ne misurano le conseguenze. -
2005
2-7526-0152-2
Bozzo, A. (2005). 1905 et le paradoxe algérien. In Jean Baubérot, Michel Wieviorka (a cura di), Les Entretiens d’Auxerre. De la séparation des Eglises et de l’Etat à l’avenir de la Laïcité (pp. 17-27). Paris : Editions de l’Aube.
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