Nel corso del XIX secolo si producono in Europa i maggiori rivolgimenti demografici dell’epoca moderna. Si consolida e si amplia il declino della mortalità, si estende il controllo volontario della fecondità umana, si accelerano i processi di urbanizzazione, si sviluppano i grandi movimenti migratori di massa che creano le nuove Europe d’oltreoceano e allentano la grande pressione demografica provocata dall’aumento di popolazione delle aree rurali Il quadro dell’evoluzione demografica dei singoli Stati europei non è però affatto uniforme. Le differenti modalità evolutive delle popolazioni europee sono connesse a un insieme di elementi di ordine economico-produttivo, sociale, sanitario e culturale che in modo diverso interagirono con i regimi di mortalità e fecondità delle popolazioni e ne condizionarono i livelli e le tendenze durante il sec. XIX. Il fenomeno migratorio, inoltre, intervenne in modo difforme nei diversi Paesi e nelle diverse fasi interagendo, a sua volta, tanto coi regimi demografici, quanto con l’assetto economico-sociale e territoriale delle singole realtà nazionali. Lo studio delle migrazioni europee del sec. XIX trova il suo oggetto più rilevante di indagine e di riflessione nelle grandi correnti di spostamenti transoceanici che si aggiunsero ai movimenti interni al continente. L’emigrazione transoceanica ha dimensioni temporali e spaziali che possono essere considerate come l’espressione di due distinte fasi del fenomeno, quella della «vecchia» e della «nuova» emigrazione, definite sia dal diverso peso esercitato al loro interno dai fattori espulsivi e da quelli attrattivi che dalla differente estrazione sociale degli emigranti.
Nobile, A., Sonnino, E. (2004). La crescita della popolazione in Europa e le grandi migrazioni. In La Storia,L'età dell'imperialismo e la prima guerra mondiale, La Biblioteca di Repubblica (pp. 40-80). NOVARA : De Agostini.
La crescita della popolazione in Europa e le grandi migrazioni
NOBILE, Annunziata;
2004-01-01
Abstract
Nel corso del XIX secolo si producono in Europa i maggiori rivolgimenti demografici dell’epoca moderna. Si consolida e si amplia il declino della mortalità, si estende il controllo volontario della fecondità umana, si accelerano i processi di urbanizzazione, si sviluppano i grandi movimenti migratori di massa che creano le nuove Europe d’oltreoceano e allentano la grande pressione demografica provocata dall’aumento di popolazione delle aree rurali Il quadro dell’evoluzione demografica dei singoli Stati europei non è però affatto uniforme. Le differenti modalità evolutive delle popolazioni europee sono connesse a un insieme di elementi di ordine economico-produttivo, sociale, sanitario e culturale che in modo diverso interagirono con i regimi di mortalità e fecondità delle popolazioni e ne condizionarono i livelli e le tendenze durante il sec. XIX. Il fenomeno migratorio, inoltre, intervenne in modo difforme nei diversi Paesi e nelle diverse fasi interagendo, a sua volta, tanto coi regimi demografici, quanto con l’assetto economico-sociale e territoriale delle singole realtà nazionali. Lo studio delle migrazioni europee del sec. XIX trova il suo oggetto più rilevante di indagine e di riflessione nelle grandi correnti di spostamenti transoceanici che si aggiunsero ai movimenti interni al continente. L’emigrazione transoceanica ha dimensioni temporali e spaziali che possono essere considerate come l’espressione di due distinte fasi del fenomeno, quella della «vecchia» e della «nuova» emigrazione, definite sia dal diverso peso esercitato al loro interno dai fattori espulsivi e da quelli attrattivi che dalla differente estrazione sociale degli emigranti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.