La Commissione parlamentare d’inchiesta sulla Loggia massonica P2, nella sua relazione conclusiva ha, in breve, dichiarato: a) la difficoltà di indagare a fondo sui rapporti internazionali della Loggia; b) la problematicità nel reperire testimonianze di questa attività; c) la dimestichezza con personaggi di alto livello politico; d) l’importanza di questi rapporti, non inferiore a quelli tenuti in Italia; e) la centralità dell’Argentina nella strategia internazionale della Loggia. Se in Italia Licio Gelli appare come la figura più in vista della Loggia, la rete che organizza all’estero, ed in particolare in Argentina, è di tale importanza che lo porta ad acquisire, il 13 settembre 1974, la cittadinanza argentina , ad usufruire di un passaporto diplomatico e perfino a lavorare come consulente presso l’Ambasciata Argentina a Roma. I rapporti di Licio Gelli con le istituzioni argentine erano già rilevanti nel 1973 quando, il 28 giugno 1973, un mese dopo l’insediamento del presidente Héctor Cámpora, il governo argentino concedeva a Licio Gelli, un passaporto diplomatico (n° 001847) in quanto “Delegato in missione speciale”. Insignito poi dell’Ordine del General San Martín, massima onorificenza argentina, i diversi governi gli consegneranno in successione fino a quattro passaporti argentini che gli permetteranno di accreditarsi come diplomatico per oltre otto anni, dal 1973 fino al 19 maggio 1981.
Tognonato, C.A. (2012). La Loggia P2 in Argentina. In C. TOGNONATO (a cura di), Affari nostri. Diritti umani e rapporti internazionali tra Italia e Argentina (1976-1983). ROMA : Fandango Libri.
La Loggia P2 in Argentina
TOGNONATO, CLAUDIO ALBERTO
2012-01-01
Abstract
La Commissione parlamentare d’inchiesta sulla Loggia massonica P2, nella sua relazione conclusiva ha, in breve, dichiarato: a) la difficoltà di indagare a fondo sui rapporti internazionali della Loggia; b) la problematicità nel reperire testimonianze di questa attività; c) la dimestichezza con personaggi di alto livello politico; d) l’importanza di questi rapporti, non inferiore a quelli tenuti in Italia; e) la centralità dell’Argentina nella strategia internazionale della Loggia. Se in Italia Licio Gelli appare come la figura più in vista della Loggia, la rete che organizza all’estero, ed in particolare in Argentina, è di tale importanza che lo porta ad acquisire, il 13 settembre 1974, la cittadinanza argentina , ad usufruire di un passaporto diplomatico e perfino a lavorare come consulente presso l’Ambasciata Argentina a Roma. I rapporti di Licio Gelli con le istituzioni argentine erano già rilevanti nel 1973 quando, il 28 giugno 1973, un mese dopo l’insediamento del presidente Héctor Cámpora, il governo argentino concedeva a Licio Gelli, un passaporto diplomatico (n° 001847) in quanto “Delegato in missione speciale”. Insignito poi dell’Ordine del General San Martín, massima onorificenza argentina, i diversi governi gli consegneranno in successione fino a quattro passaporti argentini che gli permetteranno di accreditarsi come diplomatico per oltre otto anni, dal 1973 fino al 19 maggio 1981.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.