A survey of the ‘scientific’ knowledge about earthquakes and mineral formation current at Shakespeare’s time and mainly built upon the translations of Aristotle’s Meteorologica, Pliny’s Naturalis Historia and Seneca’s Naturales Questiones. These earth phenomena are used in two Roman plays, namely Julius Caesar and Coriolanus, as ‘objective correlatives’ of the political life of ancient Rome, thanks to an interfacing process between the scientific observation and an imaginative response to it.

Il saggio opera una breve ricognizione del sapere proto-geologico nel Rinascimento a partire dal confronto dei filosofi della natura rinascimentali (Bauer, Gesner, Cardano etc) con i classici sull'argomento (Meteorologica di Aristotele, Naturalis Historia di Plinio, Naturales Quaestiones di Seneca). In tali scritti 'scientifici' emerge un modo immaginifico di pensare i fenomeni geologici che è riscontrabile anche nelle opere letterarie dell'epoca e in primo luogo nel teatro di Shakespeare. Il saggio passa dunque ad analizzare il Julius Caesar e il Coriolanus individuando una possibile chiave di lettura nelle metafore del terremoto e della mineralizzazione.

Pennacchia, M. (2010). The Stones of Rome. Early Earth Sciences in Julius Caesar and Coriolanus. In I.N. DEL SAPIO GARBERO M. (a cura di), Questioning Bodies in Shakespeare's Rome (pp. 309-325). Goettingen : V&R unipress.

The Stones of Rome. Early Earth Sciences in Julius Caesar and Coriolanus

PENNACCHIA, MADDALENA
2010-01-01

Abstract

A survey of the ‘scientific’ knowledge about earthquakes and mineral formation current at Shakespeare’s time and mainly built upon the translations of Aristotle’s Meteorologica, Pliny’s Naturalis Historia and Seneca’s Naturales Questiones. These earth phenomena are used in two Roman plays, namely Julius Caesar and Coriolanus, as ‘objective correlatives’ of the political life of ancient Rome, thanks to an interfacing process between the scientific observation and an imaginative response to it.
2010
978-3-89971-740-2
Il saggio opera una breve ricognizione del sapere proto-geologico nel Rinascimento a partire dal confronto dei filosofi della natura rinascimentali (Bauer, Gesner, Cardano etc) con i classici sull'argomento (Meteorologica di Aristotele, Naturalis Historia di Plinio, Naturales Quaestiones di Seneca). In tali scritti 'scientifici' emerge un modo immaginifico di pensare i fenomeni geologici che è riscontrabile anche nelle opere letterarie dell'epoca e in primo luogo nel teatro di Shakespeare. Il saggio passa dunque ad analizzare il Julius Caesar e il Coriolanus individuando una possibile chiave di lettura nelle metafore del terremoto e della mineralizzazione.
Pennacchia, M. (2010). The Stones of Rome. Early Earth Sciences in Julius Caesar and Coriolanus. In I.N. DEL SAPIO GARBERO M. (a cura di), Questioning Bodies in Shakespeare's Rome (pp. 309-325). Goettingen : V&R unipress.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11590/164037
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact