"Le vie della distruzione" nasce dalla collaborazione tra studiosi dell'opera di Walter Benjamin, che hanno avviato un confronto a partire dal progetto di sperimentare prospettive filosofiche e politiche, poco usuali o del tutto inedite, che prendano spunto da concezioni del filosofo berlinese finora poco battute dalla critica.In particolare il libro si occupa della questione della "distruzione". Il saggio di Tamara Tagliacozzo descrive la visione che Gershom Scholem ha del messianismo ebraico come movimento originariamente e prevalentemente apocalittico, legato alla fine dei giorni e della storia, tenuta distinta dalla sua concezione del sionismo come azione libera del popolo ebraico che si assume le sue responsabilità entro la storia di un mondo né redento né messianico, come ritorno utopistico degli ebrei alla loro storia. Scholem individua nell'idea messianica di Walter Benjamin un elemento apocalittico distruttivo: la sua interpretazione è esatta nel vedere nell'idea messianica benjaminiana la possibilità di una distruzione redentiva nell'immanenza del mondo e della storia del lavoro umano, attraverso momenti rivoluzionari, ma errata nel considerarla una concezione apocalittica della fine della storia: "la secolarizzazione di un'apocalittica ebraica". In Benjamin è infatti all'opera un'idea di azione messianica che opera "all'interno" della storia, il suo materialismo ha una faccia interna teologica, legata alla contingenza storica e umana.

Tagliacozzo, T. (2010). Catastrofe, distruzione, redenzione. Sionismo e messianismo apocalittico in Gershom Scholem. In Seminario di studi benjaminiani (a cura di), Le vie della distruzione. A partire da "Il carattere distruttivo" di Walter Benjamin (pp. 143-170). MACERATA : Quodlibet.

Catastrofe, distruzione, redenzione. Sionismo e messianismo apocalittico in Gershom Scholem

TAGLIACOZZO, Tamara
2010-01-01

Abstract

"Le vie della distruzione" nasce dalla collaborazione tra studiosi dell'opera di Walter Benjamin, che hanno avviato un confronto a partire dal progetto di sperimentare prospettive filosofiche e politiche, poco usuali o del tutto inedite, che prendano spunto da concezioni del filosofo berlinese finora poco battute dalla critica.In particolare il libro si occupa della questione della "distruzione". Il saggio di Tamara Tagliacozzo descrive la visione che Gershom Scholem ha del messianismo ebraico come movimento originariamente e prevalentemente apocalittico, legato alla fine dei giorni e della storia, tenuta distinta dalla sua concezione del sionismo come azione libera del popolo ebraico che si assume le sue responsabilità entro la storia di un mondo né redento né messianico, come ritorno utopistico degli ebrei alla loro storia. Scholem individua nell'idea messianica di Walter Benjamin un elemento apocalittico distruttivo: la sua interpretazione è esatta nel vedere nell'idea messianica benjaminiana la possibilità di una distruzione redentiva nell'immanenza del mondo e della storia del lavoro umano, attraverso momenti rivoluzionari, ma errata nel considerarla una concezione apocalittica della fine della storia: "la secolarizzazione di un'apocalittica ebraica". In Benjamin è infatti all'opera un'idea di azione messianica che opera "all'interno" della storia, il suo materialismo ha una faccia interna teologica, legata alla contingenza storica e umana.
2010
978-88-7462-326-6
Tagliacozzo, T. (2010). Catastrofe, distruzione, redenzione. Sionismo e messianismo apocalittico in Gershom Scholem. In Seminario di studi benjaminiani (a cura di), Le vie della distruzione. A partire da "Il carattere distruttivo" di Walter Benjamin (pp. 143-170). MACERATA : Quodlibet.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11590/164058
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