La San Vincenzo de' Paoli, pur non partecipando alle schermaglie ideologiche dirette a definire le sfere di competenza delle autorità ecclesiastica e civile, è stata una protagonista consapevole e attiva della battaglia e della mobilitazione volte a sconfiggere la modernità irreligiosa e a restaurare una società compiutamente cristiana. Ma all'interno dell'esperienza vincenziana, quella femminile è segnata da una significativa peculiarità. Le scarse ricerche storiche intorno alle Società di San Vincenzo hanno difatti sempre convenuto sull'assenza o quanto meno sulla marginalità dell'elemento devozionale e sacramentale rispetto a quello caritativo. L'attività vincenziana, quindi, non sarebbe mai stata finalizzata a chiedere «contropartite» religiose ai beneficiari dell'assistenza del sodalizio ozanamiano. La storia della San Vincenzo femminile, invece, mostra chiaramente come l'aspetto dell'apostolato fosse centrale nell'azione delle consorelle, apostolato che assumeva a volte la modalità estrema della conversione, manifestazione radicale dell'impegno alla riforma cristiana della società.
Tedesco, L. (2004). La storia della Società femminile di San Vincenzo de' Paoli di Bologna (1856-1968). In DAU NOVELLI CECILIA (a cura di), Perfezionamento spirituale e carità cristiana. La Società Femminile di San Vincenzo de' Paoli (1856-1968) (pp. 29-140). ROMA : Studium.
La storia della Società femminile di San Vincenzo de' Paoli di Bologna (1856-1968)
TEDESCO, LUCA
2004-01-01
Abstract
La San Vincenzo de' Paoli, pur non partecipando alle schermaglie ideologiche dirette a definire le sfere di competenza delle autorità ecclesiastica e civile, è stata una protagonista consapevole e attiva della battaglia e della mobilitazione volte a sconfiggere la modernità irreligiosa e a restaurare una società compiutamente cristiana. Ma all'interno dell'esperienza vincenziana, quella femminile è segnata da una significativa peculiarità. Le scarse ricerche storiche intorno alle Società di San Vincenzo hanno difatti sempre convenuto sull'assenza o quanto meno sulla marginalità dell'elemento devozionale e sacramentale rispetto a quello caritativo. L'attività vincenziana, quindi, non sarebbe mai stata finalizzata a chiedere «contropartite» religiose ai beneficiari dell'assistenza del sodalizio ozanamiano. La storia della San Vincenzo femminile, invece, mostra chiaramente come l'aspetto dell'apostolato fosse centrale nell'azione delle consorelle, apostolato che assumeva a volte la modalità estrema della conversione, manifestazione radicale dell'impegno alla riforma cristiana della società.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.