Il capitolo analizza le action heroines, figure femminili al centro di narrative action, che, a partire dagli anni '80, fanno la loro comparsa – e mietono successi - in generi e prodotti tradizionalmente connotati come maschili (fantascienza, horror, thriller, avventura, western). L’ipotesi sostenuta è che il repertorio dei generi action si sia nel tempo dotato di anticorpi, ovvero di dispositivi che hanno l’effetto di stemperare, a volte persino neutralizzare, la carica potenzialmente sovversiva delle loro protagoniste, 'addomesticandole' e riconducendole entro modelli di ruolo di genere tradizionali. Si compie dunque una ricognizione di tali dispositivi attraverso esempi tratti dalla tradizione cinematografica Hollywoodiana, dalla TV statunitense e soprattutto dalla fiction televisiva poliziesca, straniera e italiana: la vocazione generalista, l’ambientazione nella realtà sociale contemporanea e la relativa novità della presenza femminile tra le forze dell’ordine fanno del crime drama un terreno particolarmente fertile per analizzare la politica di rappresentazione di genere. L'apparato teorico-concettuale utilizzato per l’analisi proviene dalle due principali tradizioni all'interno dei Feminist Media Studies: la Feminist Film Theory e il Feminist Culturalist Television Criticism, che, pur nella diversità di impostazione, sono accomunate da una prospettiva costruttivista e forniscono utili strumenti per analizzare le costruzioni discorsive del femminile e del maschile proposte dai media.

Giomi, E. (2012). Donne armate. Sessismo e democrazia nelle fiction poliziesche. In Sessismo democratico. L'uso strumentale delle donne nel neoliberismo (pp. 51-83). Milano : Mimesis.

Donne armate. Sessismo e democrazia nelle fiction poliziesche

GIOMI, ELISA
2012-01-01

Abstract

Il capitolo analizza le action heroines, figure femminili al centro di narrative action, che, a partire dagli anni '80, fanno la loro comparsa – e mietono successi - in generi e prodotti tradizionalmente connotati come maschili (fantascienza, horror, thriller, avventura, western). L’ipotesi sostenuta è che il repertorio dei generi action si sia nel tempo dotato di anticorpi, ovvero di dispositivi che hanno l’effetto di stemperare, a volte persino neutralizzare, la carica potenzialmente sovversiva delle loro protagoniste, 'addomesticandole' e riconducendole entro modelli di ruolo di genere tradizionali. Si compie dunque una ricognizione di tali dispositivi attraverso esempi tratti dalla tradizione cinematografica Hollywoodiana, dalla TV statunitense e soprattutto dalla fiction televisiva poliziesca, straniera e italiana: la vocazione generalista, l’ambientazione nella realtà sociale contemporanea e la relativa novità della presenza femminile tra le forze dell’ordine fanno del crime drama un terreno particolarmente fertile per analizzare la politica di rappresentazione di genere. L'apparato teorico-concettuale utilizzato per l’analisi proviene dalle due principali tradizioni all'interno dei Feminist Media Studies: la Feminist Film Theory e il Feminist Culturalist Television Criticism, che, pur nella diversità di impostazione, sono accomunate da una prospettiva costruttivista e forniscono utili strumenti per analizzare le costruzioni discorsive del femminile e del maschile proposte dai media.
2012
9788857508238
Giomi, E. (2012). Donne armate. Sessismo e democrazia nelle fiction poliziesche. In Sessismo democratico. L'uso strumentale delle donne nel neoliberismo (pp. 51-83). Milano : Mimesis.
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